La Fed lascia tassi invariati fra il 2,25% e il 2,50%

La Fed lascia invariati i tassi di interesse. Il costo del denaro resta fermo in una forchetta fra il 2,25% e il 2,50%.

La Fed segnala che non ci saranno rialzi dei tassi di interesse quest’anno, e un solo rialzo nel 2020.

La Fed rivede al ribasso le stime di crescita per gli Stati Uniti per il 2019. Quest’anno l’economia dovrebbe crescere del 2,1% contro il +2,3% precedentemente stimato.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/20/la-fed-lascia-tassi-invariati-fra-il-225-e-il-250_bbc90cb8-96e8-4925-8808-32db8abce395.html

Cina, frena Pil trimestre con dazi Usa

Il Pil del terzo trimestre in Cina sconta gli effetti dei dazi e della guerra commerciale con gli Usa e frena a +6,5% annuo, tornando al passo più lento dal primo trimestre 2009 e sotto il +6,6% atteso dagli analisti e il +6,7% registrato ad aprile-giugno. Su base congiunturale, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, la crescita è dell’1,6%, in linea con le previsioni della vigilia e meno dell’1,8% dei tre mesi precedenti.

RALLENTA PRODUZIONE INDUSTRIA E La produzione industriale in Cina segna a settembre un rialzo annuo del 5,8%, in calo sia sul 6,1% del mese precedente sia sulle attese degli analisti di 6%. Si tratta, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, del dato più debole da febbraio 2016, in gran parte dovuto al rallentamento della produzione manufatturiera: 5,7% contro 6,1% di agosto. Considerando i primi 8 mesi dell’anno, la produzione industriale sale del 6,4% sullo stesso periodo del 2017.

SI MUOVE LA BANCA CENTRALE, RIMBALZANO LE BORSE Le prime tre autorità finanziarie in Cina muovono per rassicurare le Borse, in “rosso” di oltre il 25% da inizio 2018: Yi Gang, governatore della People’s Bank of China, ha detto che i governi locali sono incoraggiati su misure per allentare le tensioni sul credito. Secondo Guo Shuqing, a capo della China Banking and Insurance Regulatory Commission, la performance dei listini non riflette i fondamentali economici. Per Liu Shiyu, della China Securities Regulatory Commission, il governo centrale sosterrà quelli locali con nuovi fondi. Gli interventi congiunti delle tre autorità di vigilanza e regolamentazione cinesi (People’s Bank of China, China Banking and Insurance Regulatory Commission e China Securities Regulatory Commission) rassicurano i mercati azionari che vanno in rally a meno di un’ora dalla chiusura degli scambi: l’indice Composite di Shanghai sale dell’1,96%, a 2.535,24 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso del 2,22%, a 1.259,31.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/10/19/cina-frena-pil-trimestre-con-dazi-usa_f098da69-7c6b-4170-bfa5-7f6be3e8f33e.html

Germania verso guerra finanziaria contro Trump, ministro Mass: ‘Si crei sistema pagamenti Swift indipendente da Usa’

Il ministro degli esteri tedesco Heiko Mass ha scritto nel quotidiano Handelsblatt che l’Unione europea dovrebbe creare un nuovo sistema di pagamenti indipendente dagli Usa. In questo modo, ha spiegato stando a quanto riporta l’FT, Bruxelles potrebbe essere indipendente nelle sue operazioni finanziarie da Washington. “L’Europa non dovrebbe farsi mettere i piedi in testa dagli Usa e a sue spese. Per questo motivo è essenziale rafforzare l’autonomia europea stabilendo canali di pagamento che siano indipendenti dagli Usa, creare un Fondo Monetario europeo e lanciare un sistema Swift indipendente”, ha scritto Heiko Mass.

Fonte: FinanzaOnline  –  http://www.finanzaonline.com/notizie/germania-verso-guerra-finanziaria-contro-trump-ministro-mass-si-crei-sistema-pagamenti-swift-indipendente-da-usa

Usa, via a dazi per 34 mld su import Cina

La guerra commerciale tra Usa e Cina è ufficialmente iniziata oggi allo scoccare delle 00:01 di Washington (6:01 in Italia) con l’operatività dei dazi al 25% sull’import di 818 beni, tra parti di auto, apparecchiature medicali, aerospazio e information technology. Si tratta di misure del valore di 34 miliardi di dollari, prima tranche di un’azione preliminare da 50 miliardi.

“Gli Stati Uniti – afferma il ministero del Commercio cinese – hanno imposto dazi per 34 miliardi di dollari sull’import cinese con una mossa da “bullismo commerciale” che ha dato il via alla più grande guerra commerciale nella storia economica”. E scattano le contro-misure di Pechino da 34 miliardi sull’importazione di beni Usa. Nel mirino delle Dogane cinesi sono così finiti soia, carne, whiskey e altri alcolici e auto.

Trump minaccia dazi ulteriori per 500 miliardi di dollari nel caso Pechino decida ritorsioni: il tycoon ha detto ai giornalisti al seguito di considerare, nel resoconto dei media americani, ulteriori dazi per questa cifra. Prima “34 miliardi e dopo ci sono altri 16 miliardi in due settimane e poi, come sapete, altri 200 miliardi in sospeso e dopo ancora altri 300 miliardi in sospeso. Ok? Quindi abbiamo 50 più 200 più quasi 300”, ha detto Trump. Si tratta di giudizi che rafforzano i propositi di esclation di guerra commerciale con conseguenti effetti turbolenti a cascata sui mercati finanziari, azionari, valutari e delle materie prime, dalla soia al carbone. La Cina ha detto che non avrebbe “sparato il primo colpo”, assicurando che le contromisure sarebbero entrare in vigore a stretto giro dall’efficacia dei dazi Usa da 34 miliardi. Tuttavia, nonostante il pesantissimo giudizio sulla mossa americana (un “atto di bullismo commerciale”), il ministero del Commercio cinese non ha ancora annunciato l’operatività delle contromisure.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2018/07/06/usavia-a-dazi-per-34-lmd-su-import-cina_d028979c-97e0-439a-9747-e690a3ba836c.html

Dazi, Usa: all’Ue 30 giorni per trattare

Un mese in piu’ per trattare. L’amministrazione Trump estende di 30 giorni le trattative sui dazi per l’alluminio e l’acciaio con Unione Europea, Canada e Messico. Lo annuncia la Casa Bianca, sottolineando che ”nelle trattative l’amministrazione punta a quote che limitano l’import e tutelano la sicurezza nazionale”.
Con il posticipo della decisione restano quindi in vigore, riporta il Wall Street Journal, le esenzioni ai dazi per l’Ue e altri paesi alleati. Trump ha annunciato dazi del 25% sull’import di acciaio e del 10% su quello di alluminio in marzo, concedendo allo stesso tempo esenzioni ad alcuni paesi, fra i quali l’Unione Europea. Esenzioni che sarebbero scadute alle 6 di oggi ora italiana. Il posticipo offre quindi maggior tempo per trattare, soprattutto con gli alleati europei nettamente contrari ai dazi.

Dazi: Tajani, Ue sia esentata una volta per tutte – “L’esenzione solo fino al primo giugno non è abbastanza. L’incertezza è dannosa per l’industria su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ci aspettiamo che l’Ue sia esentata dai dazi una volta per tutte”. Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani su Twitter, dopo la proroga di Donald Trump. “Noi giochiamo secondo le regole – lavoriamo assieme per isolari quanti non lo fanno”, aggiunge. 

Gentiloni, essenziale ora esenzione permanente – “Il governo italiano prende atto della decisione degli Stati Uniti d’America di prorogare di un mese l’esenzione all’Ue dai dazi Usa su acciaio e alluminio. Riteniamo ora essenziale che si giunga ad un’esenzione permanente. In tale prospettiva occorre intensificare il dialogo fra UE e Stati Uniti d’America che dev’essere all’altezza dell’eccezionalità dei rapporti economici transatlantici”. Così il premier Paolo Gentiloni in una nota di Palazzo Chigi. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/01/dazi-usa-allue-30-giorni-per-trattare_ca934396-3745-4319-b164-dc5373d5de79.html