Banche: Ue dà ragione a Italia su Fitd

Non ci fu ‘aiuto di Stato’ nei fondi concessi dal Fondo Interbancario (Fitd) alla Popolare di Bari per il salvataggio di Tercas nel 2014 e bocciato dall’Antitrust Ue all’epoca. Il tribunale Ue accogliendo il ricorso dell’Italia e della Bari (sostenuto dalla Banca d’Italia) ha così annullato la decisione della Commissione Ue “che non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo di sostegno del Fitd (dove assisteva al consiglio un rappresentante di Bankitalia ndr) fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane”. Il Fitd, scrivono i giudici, ha agito in modo autonomo al momento dell’adozione dell’intervento a favore di Tercas e la Commissione non ha dimostrato “il coinvolgimento delle autorità pubbliche italiane nell’adozione della misura in questione”.

“Grande soddisfazione” dell’Abi per la decisione del Tribunale Ue che ha escluso l “aiuto di Stato” nel salvataggio del Fitd di Tercas del 2014. Ora, affermano il presidente Patuelli e il dg Sabatini, la “Commissione Europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle “quattro banche” e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fitd che “trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie”.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/19/bancheue-da-ragione-a-italia-su-fitd_88835636-f141-427a-887b-f643631dde2e.html

Bankitalia: il bail in ora è inapplicabile. Migliorare le regole delle crisi delle banche

La Banca d’Italia auspica una riforma migliorativa, alla luce dell’esperienza di questi anni, delle regole di gestione delle crisi bancarie con “maggiore sincronia tra bail in e Mrel (le norme che impongono l’accantonamento di passività da usare in caso di crisi).

Secondo il responsabile della vigilanza Carmelo Barbagallo, le regole hanno “avuto meriti significativi ma mostrato ampie aree di miglioramento” e serve “una riflessione aperta al confronto internazionale, che attribuisca valenza prioritaria alla stabilità finanziaria e alla crescita economica”.

“L’entrata in vigore, nel 2016, del bail-in è stata affrettata, in quanto ha preceduto di molto un suo essenziale presupposto”: la costituzione da parte delle banche”, “di passività idonee” a subire “riduzione o conversione in nuovo capitale” in caso di crisi (MREL), detenute da investitori professionali: lo sostiene Barbagallo, secondo il quale “in assenza di questa condizione, il bail-in è pressoché inapplicabile”.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/01/bankitalia-migliorare-le-regole-delle-crisi-delle-banche-e-il-bail-in_12bd18dc-aee5-4e47-a5fe-6988d404b696.html

Doccia fredda da Eurostat: da banche venete impatto sul deficit di 4,7 miliardi

L’intervento del Governo italiano per il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca pesa sui conti pubblici 2017, sia sul debito che sul deficit. Lo ha stabilito Eurostat in una valutazione («advice») fornita all’Istat nei giorni scorsi. In base a questa valutazione, si legge sul sito dell’Eurostat, «nel 2017 l’impatto sull’indebitamento è stimato pari a 4,7 miliardi. L’impatto diretto e indiretto sul debito è pari a 11,2 miliardi». I nuovi dati aggiornati sul Conto delle Pa saranno resi noti mercoledì dall’Istat.

I calcoli di Eurostat 
Nella sua valutazione Eurostat considera il procedimento seguito per la liquidazione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e calcola il saldo tra le uscite totali pari a 14,7 miliardi e le entrate stimate, come recuperi soprattutto dai crediti deteriorati, pari a 10 miliardi: «Il risultato è un impatto negativo di 4,7 miliardi da registrare» a valere sul deficit 2017. In relazione al debito Eurostat considera le obbligazioni pari a 6,4 miliardi verso Intesa Sanpaolo come prestito e il finanziamento necessario per l’intervento di cassa a favore di Intesa per 4,8 miliardi: l’impatto sul debito, diretto e indiretto, ammonta dunque a 11,2 miliardi.

Revisione al rialzo di deficit e debito 
Il deficit/Pil 2017 in base ai dati diffusi il primo marzo scorso era pari all’1,9% (2,5% nel 2016); il debito risultava sceso al 131,5% del Pil dal 132% del 2016. Due cifre destinate inevitabilmente a salire dopo la revisione dell’Istituto di statistica europeo. Il maggior deficit di 4,7 miliardi equivale allo 0,2-0,3% del rapporto deficit/Pil(considerando il valore del Pil 2017, calcolato dall’Istat il primo marzo a 1.716.238 milioni di euro). Il rapporto deficit/Pil inizialmente stimato all’1,9% potrebbe quindi salire, raggiungendo – o superando – il 2,1% stimato dal governo nella Nota al Def di settembre. Revisione al rialzo anche per il debito, stimato dall’Istat al 131,5% nel 2017 (contro il 131,6% della Nota al Def), in cui si dovrà tenere conto degli 11,2 miliardi di impatto dei salvataggi calcolato da Eurostat.

«A seguito delle modifiche di alcuni aggregati del Conto delle Pa si sono resi necessari aggiustamenti, seppure di entità limitatissima, sulle stime per il 2017 di molte altre variabili dei conti, incluso lo stesso Pil». Questa la prima reazione dell’Istat dopo aver ricevuto la valutazione di Eurostat.

Fonte: IlSole24Ore  –  http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-04-03/eurostat-banche-venete-impatto-deficit-47-miliardi-162955.shtml?uuid=AElRwASE