Ue: Gualtieri,possibile ok a dicembre a regole Recovery

“Il negoziato in trilogo è in corso e non sembra indicare questioni particolarmente insolubili. C’è una prospettiva concreta di arrivare a una sintesi e dunque all’adozione del regolamento sul Rrf (Recovery and Resilience Facility) in prima lettura durante la plenaria del 14-17 dicembre”.

Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione in videoconferenza davanti alle commissioni Senato sugli esiti degli ultimi Ecofin. Il ministro ha ricordato che sul Rrf, lo “strumento principale del pacchetto da 750 miliardi per la ripresa”, si è raggiunto “un accordo politico tra i Paesi in sede Ecofin lo scorso 6 ottobre e devono essere accolte con soddisfazione le tante proposte migliorative fatte”.

“Tutta l’Europa ha bisogno che il Net generation Eu parta, sono fiducioso che questa situazione verrà superata”.

“E’ immaginabile che il trilogo si concluderà nei tempi previsti” ma “resta questo scoglio di questo stop improprio dato dai due paesi alle risorse proprie per motivi esterni che noi giudichiamo sbagliata e auspichiamo possa essere superata rapidamente”. Il ministro ha definito la posizione di Polonia e Ungheria “doppiamente impropria”, sia per i contenuti dell’intesa perché sullo stato di diritto si è raggiunto “un compromesso equilibrato”, sia perché si “trasferisce l’insoddisfazione” da una procedura in cui non è previsto il veto, al veto sulle risorse proprie.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/11/19/ue-gualtieripossibile-ok-a-dicembre-a-regole-recovery_959d0c53-deeb-457a-a905-9c03cf5ea8de.html

Recovery: Ok dell’Ecofin al compromesso tedesco sulla governance

BRUXELLES – L’Ecofin ha approvato, a maggioranza qualificata, il testo di compromesso sulla governance del Recovery fund presentato dalla presidenza tedesca. Il ministro tedesco Olaf Scholz lo ha annunciato al termine della riunione, nonostante lo scetticismo di diverse delegazioni che avrebbero voluto riaprire il testo. Tra queste Lussemburgo, Irlanda e Olanda, che chiedevano di aggiungere un legame chiaro, con un esplicito riferimento, alle raccomandazioni del 2019. Scholz non ha accolto la richiesta di riaprire il testo, ritenendo più urgente andare avanti per avviare i negoziati con il Parlamento Ue anche su questo punto.

“Il compromesso messo sul tavolo dalla presidenza tedesca su diversi aspetti della governance del Recovery fund “è buono, ognuno avrebbe i suoi punti da spingere ma anche se vorremmo migliorare” alcuni aspetti, “tutti dovremmo mettere a da parte la necessità di rivedere il testo, noi siamo pronti a mettere da parte le nostre richieste per sostenere il compromesso. E invito gli altri a dare un segnale politico ai cittadini”: era stato l’appello in mattinata del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Gualtieri ha spiegato che l’Italia vorrebbe migliorare alcuni aspetti come la “lunghezza delle procedure” per avere l’ok ai fondi, ma “sono questioni minori” rispetto al “beneficio maggiore” di avere un accordo in fretta. Anche perché, come la Bce ha ricordato, “la ripresa è incompleta, non equilibrata, ed è quindi importante che il negoziato vada a avanti”, ha aggiunto.

“Accordo all’Ecofin sul regolamento del Recovery Resilience Facility. Tempi certi e assenza di potere di veto per le procedure di pagamento, il 10% di anticipo sarà sul totale delle quote spettanti” del RecoveryFund, ha scritto Gualtieri su Twitter.

“E’ cruciale che i fondi del Recovery si possano utilizzare mentre la crisi è ancora in corso”, quindi la presidenza tedesca “ha come obiettivo principale concludere un accordo ambizioso sul Next Generation EU che sosterrà gli investimenti, le riforme e l’innovazione”, ha detto il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, prima dell’inizio dell’Ecofin.

Il ministro olandese dell’economia, Wopke Hoekstra, ha invece chiesto ai colleghi dell’Ecofin alcuni miglioramenti sul testo di compromesso sulla governance del Recovery fund. “Chiediamo un esplicito riferimento alle raccomandazioni specifiche del 2019, perché quelle del 2020 da sole sono insufficienti. Poi vogliamo un legame più forte tra raccomandazioni e Patto di stabilità”, ha detto Hoekstra durante il suo intervento. Inoltre, l’Olanda “non accetterà un annacquamento” della procedura che prevede di coinvolgere gli sherpa dell’Ecofin (Cef) nella decisione sugli obiettivi da raggiungere per sbloccare le tranche di finanziamento.

“La ripresa è incerta e incompleta a causa della pandemia, ci sono focolai ovunque nonostante le diverse misure prese dai governi, abbiamo avuto un forte rimbalzo a maggio, giugno e luglio ma ad agosto e settembre abbiamo perso slancio”, ha detto il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, ai ministri dell’Ecofin. De Guindos ha quindi ricordato che sul Recovery “la tempistica è fondamentale, dobbiamo trovare un terreno comune molto in fretta”.

Intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto: “Ci troviamo in un processo democratico ed istituzionale e dobbiamo far sì che nei prossimi anni attraverso il bilancio pluriennale europeo ed il Recovery, l’Unione Europea possa disporre degli strumenti necessari per attuare quello in cui crediamo. Continueremo nel dialogo e nel rispetto reciproco a lavorare e negoziare con voi, Parlamento europeo, per essere all’altezza e trovare delle soluzioni e assumerci le nostre responsabilità e rispondere alle attese dei cittadini europei e a tutti quelli che nel mondo credono nel progetto europeo, nel suo valore aggiunto”.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/europa/notizie/qui_europa/2020/10/06/recovery-ok-dellecofin-al-compromesso-tedesco-sulla-governace_3044b19e-ce5b-438d-b726-6f807209ab57.html

Def: Gualtieri, patto per il fisco con fondo calo tasse

Un patto fiscale che premi la fedeltà fiscale che passa attraverso un fondo nel quale far confluire i proventi della lotta all’evasione da restituire sotto forma di calo tasse. Lo propone il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri nella premessa della Nota di aggiornamento del Def.

“In ambito fiscale – scrive il ministro – verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo. Il Governo intende infatti stabilire un patto fiscale con i cittadini italiani che premi la fedeltà fiscale e contributiva delle imprese e dei lavoratori”.

Nel testo, Gualtieri  spiega che la riforma fiscale sarà realizzata in tre anni, per semplificare il sistema ed anche puntare al calo del prelievo, guardando con coerenza anche al progetto dell’assegno unico per i figli, quindi alle famiglie.

“Con le risorse del bilancio pubblico – scrive – il Governo intende anche introdurre nel corso del prossimo triennio una riforma del fisco finalizzata alla semplificazione e alla trasparenza, al miglioramento dell’equità e dell’efficienza del prelievo e alla riduzione della pressione fiscale. La riforma sarà disegnata in maniera coerente con la legge delega in materia di assegno unico, anche per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e aumentare la crescita demografica”.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/10/06/def-gualtieri-patto-per-il-fisco-con-fondo-calo-tasse_1b5f614a-2684-4daa-8e1d-bdaa7e31c090.html

Gualtieri: ‘Manovra da 40 miliardi con recovery, 22 in deficit

Un rimbalzo del Pil fino a +6%, grazie a una manovra da 40 miliardi tra margini di deficit e anticipo dei fondi del Recovery Plan.

Al termine di una lunga giornata di riunioni tecniche e politiche il governo trova una “forte intesa” sul nuovo quadro macroeconomico da disegnare con la Nota di aggiornamento al Def, che sarà presentato domani in serata in Consiglio dei ministri per essere approvato, però, in una riunione successiva domenica, quando sul tavolo del governo arriveranno anche le modiche ai decreti sicurezza. L’Italia è “resiliente” aveva assicurato il premier, Giuseppe Conte, in mattinata, ribadendo che il Pil, nonostante la crisi innescata dal Coronavirus, registrerà un crollo ma a una sola cifra. Il prodotto interno lordo nella Nadef sarà atteso infatti a -9% nel 2020, con un rimbalzo al +6% nel 2021 – con il debito al 158% del Pil – grazie anche alla “forte ripresa degli investimenti pubblici” spinta dal Recovery Plan. Un ritmo di crescita così sostenuto sarà garantito infatti sia dai fondi Ue sia da una “espansione fiscale molto significativa” per il 2021, con l’indebitamento che da 5,7 tendenziale sarà portato al 7%. Si aprono quindi margini di deficit per la manovra da circa 21-22 miliardi che, uniti ai primi fondi europei garantirà risorse per 40 miliardi, come ha spiegato in tv il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Proprio l’utilizzo – e la relativa contabilizzazione – dei fondi europei anti-Covid è uno dei nodi che ha rallentato e reso più complessa la stesura del documento che farà da cornice alla prossima legge di Bilancio.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/aziende/2020/09/29/gualtieri-manovra-da-40-miliardi-con-recovery-22-in-deficit-_10c51b7e-73c2-4c42-8240-9e9db4a81070.html

Gualtieri: forte rimbalzo Pil nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre dell’anno stimiamo un forte rimbalzo del Pil, ci sono molto indicatori che lo dicono e quello dell’occupazione si aggiunge. C’è stato il sentimento positivo delle imprese sugli ordinativi nei quali l’Italia, cosa rarissima, è stata la prima”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri intervistato ad Agorà Estate su Rai3. Il ministro ha spiegato che i dati negativi del secondo trimestre registrano il crollo di aprile (“se si chiude l’economia il Pil crolla”) ma che “poi a maggio e giugno la produzione industriale segna una ripresa”. I dati del lavoro sono un ulteriore “segnale limitato ma positivo della ripresa” e “anche l’aumento della disoccupazione, che nei momenti più duri è scesa perchè aumentavano gli inattivi, ora sale perchè calano gli inattivi. E poi – ha aggiunto – salgono anche finalmente gli occupati”.

La stima annuale del Pil fatta in precedenza dal governo “è stata fatta quando non si sapeva quanto sarebbe durato il lockdown: la nuova stima sarà peggio del -8% stimato, ma non così tanto – ha anche detto Gualtieri -. Tutti i previsori che indicavano -11, -12, -13% dicono che l’Italia fa meglio di quanto loro prevedevano”.

“La riforma fiscale ha un costo strutturale a regime e non può essere finanziata con strumenti congiunturali come più essere il recovery fund” ma dovrà essere “autofinanziata” e “c’è ampio spazio”. Il ministro ha aggiuto che le risorse del recovery fund “possono far aumentare il Pil e dare lo spazio per introdurre le riforme e farle andare a regime”. Le risorse – ha invece spiegato il ministro – arriveranno dalla “la riforma delle tax expenditure e anche lavorando sul contrasto all’evasione: c’è molto spazio anche con superamento di di meccanismi di tassazione ambientale che rendano uno sistema fiscale con la nostra strategia green”.

La riforma fiscale punta a “proseguire sulla strada del taglio del cuneo fiscale per aumentare salari e stipendi” e poi vuole “realizzare l’innovazione dell’assegno unico che definiremo uno strumento più potente per sostenere la famiglia e la genitorialità”. Il ministro ha spiegato che si tratta di una “grande sfida e opportunità” e che la riforma dovrà essere “autofinanziata” e dovrà essere finanziata con “la riduzione delle tax expenditure (le agevolazioni fiscali, ndr) e il contrasto all’evasione fiscale”.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/09/02/gualtieri-forte-rimbalzo-pil-nel-terzo-trimestre_f2a5f78d-f92c-4d73-b21e-9f4ebaea2a5c.html

Il Pil dell’Italia scende del 12,8%. Gualtieri, atteso forte rimbalzo

Nel secondo trimestre del 2020 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. La stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%.

“I dati sulle entrate tributarie – rassicura il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – si aggiungono ad altre evidenze che ci consentono di auspicare un forte rimbalzo del PIL nel terzo trimestre, dopo la caduta del secondo trimestre confermata dai dati odierni dell’Istat che apportano alla precedente stima una revisione molto contenuta”.

Il Pil italiano non aveva mai registrato un calo così consistente dal 1995. Lo sottolinea l’Istat precisando inoltre che la variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%. ” La stima completa dei conti economici trimestrali – scrive l’Istat – conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995.

L’Istat fa notare la “portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate”. E’ da tener presente comunque che il secondo trimestre 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019.
A trascinare la caduta del Pil, spiega l’Istat, è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni.
In particolare, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per -9,5 punti percentuali alla contrazione del Pil, con -6,7 punti dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,6 punti degli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -0,9 e -2,4 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%. Quanto invece alla spesa della famiglie, ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 12,4%. In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 21,4%, quelli di beni non durevoli del 4,4%, quelli di servizi del 15,8% e quelli di beni semidurevoli del 15,1%.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/08/31/il-pil-dellitalia-scende-del-128-e-il-calo-peggiore-dal-1995_c63b91e5-0e8c-484a-8456-56b1b939af39.html

Coronavirus, la lettera di Gualtieri all’Ue

“Come ben sapete, Coronavirus Covid-19 ha improvvisamente colpito l’Italia molto duramente nelle ultime due settimane. Il governo e le autorità regionali hanno dato la priorità alla protezione della salute dei cittadini bloccando i cluster di infezione e mettendo in atto una serie di misure preventive che colpiscono le regioni più ampie e, per alcuni aspetti, l’intero paese”. A scriverlo è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella lettera indirizzata al vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, e al commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.

“Ad esempio, oggi il governo ha deciso di chiudere tutte le scuole e le università del paese fino al 15 marzo. Inoltre, altri Paesi hanno annunciato restrizioni sui viaggi in Italia. Un certo numero di settori della nostra economia, compresi i trasporti, l’alloggio, i servizi turistici, l’intrattenimento, le attività culturali e le fiere ne soffriranno di conseguenza. Questa nuova fase dell’emergenza Covid-19 aggraverà – sottolinea Gualtieri – gli effetti di contrazione sulla nostra industria manifatturiera del calo del commercio internazionale con la Cina e i paesi terzi. La ricaduta economica sarà ampia e non possiamo prevederne con precisione la durata in questa fase”.

“Siamo convinti che l’aumento dell’onere fiscale per coprire il costo del pacchetto di emergenza in questa fase potrebbe aggravare i rischi al ribasso per l’economia italiana e danneggiare la fiducia in un momento molto delicato”, ha scritto ancora Gualtieri nella lettera con la quale illustra alla Commissione Ue la decisione di proporre al Parlamento una Relazione per l’autorizzazione allo scostamento dal deficit programmatico autorizzato con la Nadef 2019. “L’Italia tornerà ad intraprendere con fermezza la propria strategia di riduzione del debito non appena le condizioni torneranno alla normalità”, aggiunge Gualtieri.

Alla luce dell’emergenza coronavirus che si sta ampliando in Europa e alla luce “delle deboli condizioni cicliche preesistenti”, “riteniamo che l’Ue debba rispondere a questa emergenza utilizzando la flessibilità prevista dal patto di stabilità e crescita e preparando un pacchetto coordinato di stimoli all’economia incentrato sui nostri obiettivi comuni di crescita sostenibile”, afferma il ministro dell’Economia e delle Finanze che rimane “a vostra disposizione per continuare il dialogo sulla risposta dell’Italia all’emergenza Covid-19 e sui nostri piani di politica economica”.

“L’impegno che abbiamo assunto nella relazione di settembre al Parlamento e nel Documento programmatico di bilancio 2020 è stato quello di consentire al massimo un deterioramento dello 0,1% del pil del saldo del bilancio strutturale per quest’anno. Ribadiamo questo impegno mentre chiediamo al Parlamento e alla Commissione Ue di considerare il pacchetto di emergenza dello 0,3% del pil come una voce di bilancio una tantum che non si ripresenterà una volta che l’Italia supererà l’epidemia di Covid-19 e le sue ricadute economiche e che quindi dovrebbe essere escluso dai calcoli del saldo strutturale”, afferma ancora Gualtieri.

Il pacchetto che stiamo per legiferare “vale 6,3 miliardi di euro in termini di impatto sul disavanzo”. Se il Parlamento italiano approverà “la spesa aggiuntiva, la proiezione del disavanzo per il 2020 salirà al 2,5% del pil” rispetto al 2,2% autorizzato dal Parlamento lo scorso settembre. Il trend dei conti pubblici, prima dell’emergenza di Coronavirus, “è stato estremamente incoraggiante”. In effetti, il risultato del deficit/pil per il 2019 “è stato molto più basso del previsto all’1,6% rispetto a una proiezione del 2,2% nel documento programmatico di bilancio di ottobre”. Tuttavia, pur partendo da una base più solida, l’epidemia di Coronavirus “impatterà negativamente i dati economici e di bilancio di marzo e le nostre proiezioni annuali. Allo stato attuale, è difficile prevedere quale sarà l’impatto netto di tutti questi fattori, ma speriamo che la nuova stima sia vicina a quella originale”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/03/05/coronavirus-lettera-gualtieri-all_9nyoxxXUddjWIEOamUbY4H.html

Gualtieri, coronavirus può tagliare Pil

“Se il coronavirus avrà un impatto significativo, il +0,6% potrebbe essere rivisto al ribasso”, anche alla luce dell’andamento del quarto trimestre 2019. “Se l’impatto sarà limitato e noi riusciremo ad attuare le politiche di rilancio, lo 0,6% sarà invece raggiungibile”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, parlando delle stime sul Pil per il 2020. Ai microfoni di Circo Massimo, il ministro non ha escluso, nel migliore degli scenari, che la crescita possa essere anche superiore.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/02/19/gualtiericoronavirus-puo-tagliare-pil_5136176f-900d-4fbd-b3c6-6c83bdc04ec9.html

Manovra, Gualtieri: ‘Calo considerevole tasse, giù di 7 miliardi’

La manovra “riduce la pressione fiscale rispetto agli andamenti tendenziali ma anche rispetto al risultato dello scorso anno, al netto delle misure di contrasto all’evasione, degli interventi sui versamenti Isa e anche al netto dell’aumento dell’Iva”. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione alla Camera sulla manovra, sottolineando che si registra un calo di “7,1 miliardi della pressione fiscale anche rispetto all’anno precedente”. Risultati “significativi” visti anche “i tempi strettissimi” nei quali ha potuto agire l’esecutivo. “Il governo appena insediato si è trovato ad affrontare una sfida estremamente impegnativa, 23,1 miliardi di imposte indirette da disinnescare” oltre alla “necessità ovvia di assicurare stabilità e sostenibilità dei conti pubblici” e alla “necessità di imprimere una spinta all’economia che stava sperimentando una fase di pesante rallentamento”. Gualtieri ha sottolineato che questi obiettivi sono stati perseguiti “nel quadro della necessità di non limitarsi alle clausole ma di avviare l’attuazione di un programma di governo ambizioso su 4 pilastri: riduzione del carico fiscale sul lavoro, investimenti per crescita e sostenibilità, famiglia e welfare e contrasto dell’evasione”.  La manovra “consente al Paese di voltare pagina e imboccare il sentiero virtuoso della crescita e della coesione sociale”.

“La previsione di crescita del pil contenuta nel nadef appare ampiamente raggiungibile”. Lo ha detto il ministro del’economia, Roberto Gualtieri, in commissione Bilancio alla Camera. “Guardando all’economia italiana – ha aggiunto – si registrano alcuni primi segnali incoraggianti”.  “Il bonus cultura per i diciottenni è stato confermato” riconoscendo “300 euro di beneficio individuale”. Lo ha precisato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione alla Camera elencando gli interventi contenuti nella manovra per il 2020. Per il bonus la legge di Bilancio stanzia per il 2020 160 milioni, 80 in meno rispetto a quelli stanziati per il 2019. Finora la card cultura per i diciottenni era di 500 euro

Nel 2020 il governo lavorerà a una “riforma complessiva del’irpef, per disegnare un fisco equo e trasparente”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione alla Camera sulla manovra. Gualtieri ha ricordato che con la manovra “abbiamo deciso che sarebbe stato importante avviare la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente. È un impegno da 3 miliardi nel 2020 e da raddoppiare nel 2021”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/12/19/manovra-gualtieri-calo-considerevole-tasse-giu-di-7-miliardi_ac2a24aa-c16e-4716-9363-b9046c5c0274.html

Manovra: giù l’Iva su assorbenti, pace fiscale per avvisi bonari

La manovra rischia di sovrastimare gli incassi previsti dalle nuove tasse, da quella sulle auto aziendali a quelle sulla plastica. Lo scrivono i tecnici del Servizio Bilancio del Senato chiedendo una verifica su una sovrastima della plastic tax per “circa 800 milioni di euro”. Da chiarire anche perché si considera “fisso” l’incasso visto che si dovrebbero ridurre gli imballaggi monouso. Lo stesso vale per la sugar tax. Dubbi anche sulle sigarette: “in via prudenziale sarebbe opportuno non ascrivere maggiori entrate” nel 2020.

“E’ una sfida impegnativa ma sono fiducioso che siamo sulla strada giusta, sapevo che trovare 23 miliardi in 23 giorni sarebbe stato molto difficile: portare a compimento questa manovra è impegnativo ma penso che ci riusciremo e, superato questo scoglio, potremo dispiegare un’azione di governo ambiziosa”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, all’incontro ‘Metamorfosi’ di Huffpost organizzato in collaborazione con Gedi a Milano.

Si può “affrontare quel 5% di misure che vanno migliorate anche agli occhi del proponente e le risolveremo”. Tra le misure che il governo e la maggioranza potrà affrontare vi è anche lo sgravio fiscale sulle auto aziendali, chiarisce il ministro rispondendo a Lucia Annunziata, direttore della testata on line.

“Sono fiducioso che la manovra verrà approvata senza snaturarne l’impianto superando le criticità e sarà stato un risultato quasi miracoloso, straordinario, e questo verrà percepito all’esterno”. Così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Sapevamo che era una manovra anche in emergenza per evitare l’aumento dell’Iva e c’era uno scoglio di finanza pubblica che ha generato crisi di governo la scorsa estate”, aggiunge.

Stefano (Pd), modificare anche sugar tax – “Dalle audizioni sulla legge di bilancio, arriva una sollecitazione ampiamente condivisa: occorre modificare la plastic tax e la sugar tax. Credo che il governo dovrà accogliere questa indicazione che viene sia dai sindacati che dalle categorie, tutte”. Lo dice il senatore Pd Dario Stefano, vicepresidente del gruppo dem al Senato e relatore di maggioranza della legge di bilancio. “C’è una questione che riguarda i tempi di applicazione” e “un rilievo che riguarda la filosofia di provvedimenti che rischiano di colpire indiscriminatamente il sistema industriale”.

Un emendamento al dl fisco presentato in commissione Finanze alla Camera dal Partito Democratico prevede che “ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l’aliquota del 10 per cento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva)” contro l’attuale 22%. “Insieme ad altre 32 deputate di vari gruppi politici – scrive in una nota Laura Boldrini aggiungendo l’hashtag “#NoTamponTax” -, sia di maggioranza che di opposizione, ho sottoscritto un emendamento al decreto fiscale che riduce dal 22 al 10% l’Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili. Perché non sono beni di lusso ma una necessità!”.

Istat in audizione sulla manovra – “Parte della mancata iscrizione” agli asili nido “è spiegata da vincoli economici: nel 2018 il 12,4% dei genitori di bambini di 0-2 anni non iscritti al nido dichiara di non averlo fatto perché i costi sono eccessivi”, in valori assoluti “132mila bambini”, la maggior parte, (61,9% del totale Italia) residenti “al Nord”. “Ampie” le differenze territoriali: il vincolo economico viene indicato per il 17% al Nord, per l’11,3% al Centro e per il 7,2% nel Mezzogiorno.

Le tasse pagate dai lavoratori dipendenti ammontano a “circa 152 miliardi” nel 2018 – dice l’Istat nel corso dell’audizione sulla legge di Bilancio – e il taglio del cuneo fiscale previsto dalla manovra equivale a una riduzione “dell’1,7% del totale delle imposte sul reddito delle persone fisiche”.

“Nel 2016 le imprese appartenenti al settore della Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche sono 1.540 (pari allo 0,4% delle imprese italiane manifatturiere). Si distribuiscono sul territorio in 1.780 unità locali, impiegano quasi 30 mila addetti, presentano un fatturato superiore a oltre 8 miliardi di euro e arrivano a produrre oltre 2 miliardi di euro di valore aggiunto ossia lo 0,28% del valore aggiunto nazionale”. E’ quanto si legge nel dossier depositato dall’Istat in occasione dell’audizione sulla manovra in Senato. “Nelle regioni del Nord-ovest è localizzato il segmento più significativo del settore (con il 43,9% delle unità locali e una quota di valore aggiunto pari al 47,7% del dato nazionale riguardante il settore). In particolare – si legge ancora – circa un terzo del corrispondente valore aggiunto nazionale si produce in Lombardia (il 34,7%), seguita da Emilia-Romagna (15,7%), Veneto (12,8%) e Piemonte (12,6%). Più contenuto è il contributo delle altre regioni, con un’incidenze del 5,4% della Toscana e del 4,8% della Campania”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/11/11/manovra-gualtierici-riusciremo-poi-azione-ambiziosa_a4426370-fdd9-4cad-8d77-163ccb377471.html