Padoan, mercati si riposizionano su Italia, nervosismo

“Lo spread è andato oltre 200 punti ed è arrivato a 100 punti sulla Spagna  inoltre i titoli a breve si stanno agitando più di quelli a lungo, il che è un segnale di nervosismo crescente sui mercati”. E’ l’allarme lanciato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a “Mezz’ora in più” su Rai tre. “I mercati – ha aggiunto – si stanno riposizionando sull’ Italia, Moody’s l’ha detto in modo esplicito. Se questo avviene i primi a perderci saranno i risparmiatori italiani, che già hanno subito perdite che si potevano evitare”.
Il dibattito vero non ha che fare con la figura di Savona, ma con la politica economica strategica fondamentale quale combinato disposto del contratto di programma, chiaramente insostenibile sulla politica di bilancio, e il fatto che esponenti della maggioranza non escludono un piano B, e cioè che di fronte alle pressioni dell’Europa si debba uscire dall’Europa. Questo è il nodo che va sciolto”.

“Il termine speculazione – ha spiegato il ministro – è sempre ambiguo: ci sono diversi operatori sui mercati finanziari, ma mi sembra negli ultimi giorni si stia maturando un sentimento sul mercato e cioè che c’è il combinato disposto di governo insostenibile sul piano della disciplina di bilancio e non viene esclusa l’ipotesi del piano B e cioè della peggiore scorciatoia che si possa immaginare. Di fronte a questa situazione i mercati cambiano atteggiamento e lo possono fare in modo molto rapido: a volte, scherzando ma non troppo dico che cambiano in pochi secondi su decisioni che sono soltanto annunciate”. Sul rischio Grecia per l’Italia, Padoan ha detto di essere un “inguaribile ottimista” e che l’Italia ha “buoni fondamentali che potranno salvare il Paese, ma non si può perdere il controllo della situazione dando indicazioni che la buona condotta di politica di bilancio accompagnata da una politica per la crescita sono soluzioni abbandonate e che le decisioni prese negli anni passate verranno smantellate”. Quindi “il solo fatto che il piano B (l’uscita dall’Europa, ndr) venga considerato possibile è estremamente grave perché nel momento in cui i mercati anche a volte sbagliando decidono che il Paese non ce la fa immediatamente si comportano come se il piano B fosse attuato all’istante”. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/27/padoan-mercati-si-riposizionano-su-italia-nervosismo-rpt_d56bf250-e468-4b84-b2bb-e8afda20d032.html

Padoan, recuperato metà Pil perso da 2008

“L’azione di politica economica, del governo ha permesso all’Italia di uscire dalla crisi “recuperando circa la metà del prodotto perso a partire dal 2008, ricreando circa un milione di nuovi posti di lavoro, dando impulso a una ripresa degli investimenti privati di oltre il 10%, a una riduzione dei crediti deteriorati di circa il 30% in due anni”. E’ quanto si legge nel bilancio di fine mandato del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che scrive: “lascio al mio successore un documento concepito come uno strumento di lavoro per conoscere nel dettaglio gli obiettivi delle politiche perseguite in questi anni, il contesto in cui sono maturate, i vincoli nei quali sono state formulate e i risultati attesi”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/24/padoanrecuperato-meta-pil-perso-da-2008_22d0572f-02d9-4bc5-8eb7-d450967efbe0.html

Padoan, in Def stima Pil 2018 a 1,5%

La crescita nel Def è confermata “all’1,5%. Questa cifra riflette un atteggiamento prudenziale di quello che l’economia può produrre”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del Cdm che ha varato il Def.
Le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva “nella versione” del Def approvata dal governo “sono tenute dentro, nell’aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del Cdm che ha varato il Def.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/04/26/padoan-in-def-stima-pil-2018-a-15_11d58227-48ff-4188-8538-e3ec210e5116.html