Tria: ‘Governo unito, nessuno vuole far saltare i conti’

Spread in discesa, Piazza Affari chiude in rialzo. Bene le banche

Ha chiuso in rialzo Piazza Affari all’indomani dell’annuncio della nascita del nuovo Governo che ha giurato oggi. Con lo spread assestato a 229,98 punti base, a fronte dei 300 di martedì scorso in pieno stallo politico, l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,49% a 22.109 punti, riportandosi così al di sopra dell’1,17% sul valore di inizio anno, sotto cui era sceso mercoledì. Elevati gli scambi per 4,3 miliardi di euro di controvalore in una giornata positiva per quasi l’intero listino. Poche le eccezioni, tra cui Fca (-4,53%), protagonista di una improvvisa inversione di rotta dopo un avvio scoppiettante, nel giorno in cui l’ad Sergio Marchionne ha presentato il piano industriale al 2022. Sugli scudi Banco-Bpm (+8,45%), favorita anche dalla cessione di Npl per 5,1 miliardi, seguita da Bper (+7,87%), Ubi Banca (+5,7%), Unicredit (+3,93%) e Intesa (+3,3%). In controtendenza Mps (-0,37%), mentre Banca Ifis, attiva nella gestione di Npl, ha guadagnato l’8,42%. Rally di Grifal (+15,39%), nel giorno del debutto su Aim, il mercato alternativo dei capitali di Piazza Affari.

Lo spread tra Btp e Bund chiude in deciso calo a 226 punti basedai 241 della chiusura di ieri nel giorno del giuramento al Quirinale del nuovo governo. Nel corso della seduta il differenziale è sceso fino a 211 punti base. Il rendimento del titolo decennale italiano scende al 2,64%.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/30/borsa-spread-petrolio-cambi-euro-piazza-affari-governo_14c436c5-f53a-4f3f-bd0d-a76a99369178.html

Padoan, mercati si riposizionano su Italia, nervosismo

“Lo spread è andato oltre 200 punti ed è arrivato a 100 punti sulla Spagna  inoltre i titoli a breve si stanno agitando più di quelli a lungo, il che è un segnale di nervosismo crescente sui mercati”. E’ l’allarme lanciato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a “Mezz’ora in più” su Rai tre. “I mercati – ha aggiunto – si stanno riposizionando sull’ Italia, Moody’s l’ha detto in modo esplicito. Se questo avviene i primi a perderci saranno i risparmiatori italiani, che già hanno subito perdite che si potevano evitare”.
Il dibattito vero non ha che fare con la figura di Savona, ma con la politica economica strategica fondamentale quale combinato disposto del contratto di programma, chiaramente insostenibile sulla politica di bilancio, e il fatto che esponenti della maggioranza non escludono un piano B, e cioè che di fronte alle pressioni dell’Europa si debba uscire dall’Europa. Questo è il nodo che va sciolto”.

“Il termine speculazione – ha spiegato il ministro – è sempre ambiguo: ci sono diversi operatori sui mercati finanziari, ma mi sembra negli ultimi giorni si stia maturando un sentimento sul mercato e cioè che c’è il combinato disposto di governo insostenibile sul piano della disciplina di bilancio e non viene esclusa l’ipotesi del piano B e cioè della peggiore scorciatoia che si possa immaginare. Di fronte a questa situazione i mercati cambiano atteggiamento e lo possono fare in modo molto rapido: a volte, scherzando ma non troppo dico che cambiano in pochi secondi su decisioni che sono soltanto annunciate”. Sul rischio Grecia per l’Italia, Padoan ha detto di essere un “inguaribile ottimista” e che l’Italia ha “buoni fondamentali che potranno salvare il Paese, ma non si può perdere il controllo della situazione dando indicazioni che la buona condotta di politica di bilancio accompagnata da una politica per la crescita sono soluzioni abbandonate e che le decisioni prese negli anni passate verranno smantellate”. Quindi “il solo fatto che il piano B (l’uscita dall’Europa, ndr) venga considerato possibile è estremamente grave perché nel momento in cui i mercati anche a volte sbagliando decidono che il Paese non ce la fa immediatamente si comportano come se il piano B fosse attuato all’istante”. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/27/padoan-mercati-si-riposizionano-su-italia-nervosismo-rpt_d56bf250-e468-4b84-b2bb-e8afda20d032.html

Fitch boccia il contratto Lega-5S

Il contratto di coalizione fra i “due partiti più populisti ed euroscettici italiani aumenta i rischi per il profilo di credito sovrano” dell’Italia, “in particolare attraverso un allentamento fiscale e il potenziale danno alla fiducia”. E’ netto il giudizio dell’agenzia di rating Fitch in una nota sulla situazione politica italiana, ricordando come nell’aprile 2017 proprio “il rischio politico era stato un fattore chiave nel downgrade dell’Italia a ‘BBB’ “.

Pur ricordando come siano state ritirate da una bozza precedente alcune proposte che aprivano la porta alla “creazione di un meccanismo per l’uscita dalla moneta unica” sono rimaste nel contratto – si sottolinea – “misure che implicano un atteggiamento fiscale espansivo, accrescono l’incertezza sul settore bancario italiano e rendono più probabili scontri con le autorità della zona euro”.

Fitch evidenzia come “la piena attuazione degli impegni” – dal reddito di base universale alla ‘flat tax’ e alle modifiche all’età pensionabile – aumenterebbe significativamente il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dal 2,3% del PIL l’anno scorso mentre “le proposte per un aumento delle entrate non compenserebbero questi impegni”: insomma, secondo l’agenzia di rating “il programma è incoerente con l’obiettivo dichiarato” di ridurre il debito pubblico.

Le posizioni dei due partiti populisti “aumentano il rischio sia di un ulteriore aumento del debito pubblico sia di una reazione destabilizzante da parte degli attori economici e dei mercati finanziari” aggiunge Fitch che sottolinea anche i possibili “danni alla capacità delle banche di sostenere la modesta ripresa economica dell’Italia”.

SPREAD SFONDA QUOTA 180 – Intanto non si ferma la corsa dello spread che ha superato anche la soglia del 180 punti: il differenziale fra Btp decennali e Bund – che aveva chiuso venerdì scorso a quota 165 – si attesta al momento a 182 punti, portando il rendimento del nostro titolo al 2,35%.

Le tensioni sul debito sovrano italiano si riverberano anche sui differenziali degli altri paesi mediterranei: ad esempio il differenziale dei Bonos spagnoli è salito di quasi 8 punti su venerdì, toccando quota 96 con un rendimento dell’1,50%. Quanto ai decennali portoghesi, lo spread è salito in una seduta di 15 punti a 145 punti, con un rendimento del 2%.

Fonte: ADNKronos  –  http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/05/21/fitch-boccia-contratto-lega_I0ConN0SeUlHYXHQcQGDgL.html

Dombrovskis, nuovo Governo rispetti conti

“Non commentiamo sulle politiche dei partiti o processi di formazione dei governi, ma quello che enfatizziamo in ogni caso è che è importante attenersi alla disciplina di bilancio, e specialmente per l’Italia continuare a ridurre il deficit e il debito perché fattori di rischio”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis al Parlamento Ue, rispondendo agli eurodeputati. “Stiamo discutendo con le autorità italiane la traiettoria dei conti e in realtà questo è un messaggio anche per il nuovo Governo: è importante restare nei binari”, ha concluso.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/17/dombrovskisnuovo-governo-rispetti-conti_82401819-4eff-48a6-800c-94fd739a2fcd.html

Katainen, Italia rispetterà impegni

“Ho tutte le ragioni per credere che l’Italia continuerà a rispettare i suoi impegni”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen rispondendo a una domanda sull’Italia. “Aspettiamo di lavorare con un Governo stabile, qualunque esso sia”, ha aggiunto.
Katainen ha anche detto rispondendo a una domanda sui piani per i conti pubblici del possibile nuovo Governo Lega-5 stelle: “Le regole del Patto di stabilità si applicano a tutti gli stati membri e non ho segnali che la Commissione concederà eccezioni a chiunque”. “Non è solo una cosa che sta a noi, alla fine le decisioni sul Patto le prende il Consiglio e non vedo segnali che in Paesi vogliano cambiare le regole o fare eccezioni per qualcuno”, ha aggiunto.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/15/katainen-italia-rispettera-impegni_8ef99589-0f27-4bac-862e-71f59cf00adc.html

Spauracchio aumento Iva

Evitare l’aumento dell’Iva è la sfida principale per il prossimo governo. Sul 2019 pende infatti la spada delle clausole di salvaguardia, la cui sterilizzazione non è ancora stata scongiurata. Se dovessero scattare, oltre al conseguente aggravio per i bilanci delle famiglie e un calo dei consumi si verificherebbe un effetto depressivo sulla produzione e un peggioramento dei livelli occupazionali.

IMPEDIRE l’AUMENTO? ECCO QUANTO SERVE – Per evitare l’aumento dell’Iva il prossimo governo dovrà trovare 12,5 miliardi di euro per il 2019 e 19,1 miliardi di euro per il 2020. Il nuovo esecutivo, tecnico, di scopo, o ‘di tregua’ che sia, dovrà riuscire ad arrivare almeno a dicembre per approvare una manovra in grado di limitare o impedire l’aumento dell’Iva o comunque di accompagnarlo con misure che ne bilancino le implicazioni negative.

ALIQUOTA AL 24,2% – Nel caso in cui non ci fosse un governo in autunno in grado di approvare la manovra, scatterebbe l’esercizio provvisorio. A quel punto le clausole di salvaguardia sarebbero inevitabili. In un tale scenario, a partire dal primo gennaio 2019 l’aliquota ordinaria passerebbe dal 22 al 24,2%, mentre quella ridotta salirebbe dal 10 all’11,5%. Negli anni successivi la situazione potrebbe peggiorare, fino a portare l’Iva ordinaria al 25% nel 2021 e quella agevolata al 13% nel 2020.

LA STANGATA – Secondo Coldiretti, l’aumento di Iva e accise sarebbe un duro colpo per la spesa delle famiglie italiane, in alimenti e bevande. “Il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie” si legge in una nota della Coldiretti.

“La spesa alimentare – conclude la nota – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento importante per la ripresa dell’economia”.

Fonte: ADNKronos  –  http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/05/07/spauracchio-aumento-iva_2nYqfPrHfRWpupgdmGxC0I.html