Ue, dubbi su coperture manovra

Deciso aumento del debito italiano nelle previsioni Ue d’autunno: nel 2019 salirà a 136,2%, e nel 2020 a 136,8%. Bruxelles rivede così al rialzo le stime di primavera che lo davano a 133,7% e 135,2%. Le cause principali sono “debole crescita del Pil nominale, deterioramento dell’avanzo primario” e “costo in aumento delle misure passate” cioè reddito di cittadinanza e quota 100. Le stesse misure sono la causa anche del peggioramento del deficit che dal 2,2% del 2019 passerà al 2,3% l’anno prossimo.
La Commissione esprime perplessità sulle coperture della manovra, in particolare quelle anti-evasione. “Ci si aspetta che anche le misure addizionali contro le frodi fiscali previste nella manovra 2020 sostengano le entrate” del Governo, “anche se il gettito correlato è soggetto a qualche incertezza”, scrive Bruxelles. La manovra non sarà comunque respinta, ha assicurato Pierre Moscovici, e non sarà aperta alcuna procedura.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/11/07/ee-dubbi-su-coperture-manovra_bc41e0ab-0410-4f8b-9083-4946efce8c90.html

Manovra, lettera dell’Ue all’Italia. Conte: ‘manderemo le risposte’. Moscovici: ‘Clima disteso’

Intesa in extremis nella notte sulla correzioni alla manovra mentre arriva la lettera di Bruxelles che chiede chiarimenti all’Italia sulle misure. Approfondimenti che – scrive Bruxelles – dovranno arrivare entro domani, “per consentire alla Commissione di tenerli in considerazione prima di dare l’opinione formale” sulla manovra”.

Dal commissario Pierre Moscovici arriva, comunque, una rassicurazione sui rapporti con Bruxelles: “Lavoriamo nelle migliori condizioni con Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri. Questa lettera non è vaga ma è fattuale che ricorda un certo numero di elementi e noi continuiamo i nostri rapporti su questa base in un clima più disteso e positivo“. “Non ho dubbi che il governo italiano sarà in grado di rispondere alla lettera serenamente, tranquillamente e in modo preciso”.

“Siamo in un processo di dialogo positivo con il governo italiano – ha detto ancora – il ruolo della commissione è di stabilire i fatti oggettivi, ciò che va nella buona direzione e di notare un certo numero di aggiustamenti rispetto alle regole”. “Questa lettera è diversa da quella indirizzata al governo italiano l’anno scorso – ha aggiunto – e manifesta ciò che ho già annunciato e cioè che non c’è alcuna di crisi di bilancio con l’Italia”.

Il piano italiano – si legge nel testo – “non rispetta il target di riduzione del debito per il 2020. La bozza prevede un peggioramento del deficit strutturale di 0,1% del Pil, “che manca il raccomandato aggiustamento strutturale di 0,6%”, e “un aumento della spesa dell’1,9%, che eccede la riduzione raccomandata di almeno lo 0,1%”. Elementi che “appaiono non in linea” con le raccomandazioni, puntando ad un rischio di deviazione significativa” dallo “sforzo raccomandato”.

La Commissione Ue “prende nota della richiesta italiana di utilizzare la flessibilità prevista” dalle regole del Patto “per prendere in considerazione gli effetti sul bilancio degli eventi eccezionali”, e “farà un’analisi approfondita della domanda, considerando i criteri di eleggibilità”.

“La lettera della Commissione Europea all’Italia era attesa e rientra nell’ambito di un normale dialogo fra le parti che non desta preoccupazioni”. E’ quanto spiegano fonti Mef. “La Commissione chiede chiarimenti che il Governo si appresta a dare entro domani“. “La lettera prende nota della richiesta di flessibilità da parte del Governo italiano per eventi eccezionali e richiama la discussione, promossa anche dall’Italia, tenutasi nell’ultimo Eurogruppo del 9 ottobre sull’intonazione di bilancio (fiscal stance) dell’Eurozona”.

All’Ue daremo tutti i chiarimenti, non siamo preoccupati“, afferma il premier Giuseppe Conte ai cronisti a margine dell’assemblea di Confesercenti.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/10/22/governo-cambia-la-manovra-ce-carcere-slittano-contante-e-pos_0b0f480c-a798-42d5-af12-64cb1b7ea690.html

Moscovici: la procedura contro l’Italia non è più giustificata

La Commissione europea “ritiene che la procedura” per eccesso di deficit a carico dell’Italia in base alla regola del debito “non è più giustificata”, ha affermato il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, aggiungendo comunque che questa “non è la fine” della questione e che “dovremo continuare a monitorare molto da vicino” i conti italiani durante la seconda metà dell’anno. Moscovici ha quindi sottolineato che non c’è stato nessun collegamento tra procedura e nomine europee. Le parole di Moscovici hanno spinto ulteriormente al rialzo piazza Affari, che alle 14:35 [di ieri] saliva dell’1,7% trainata dalle banche. Lo spread scendeva a 208 punti base.

“La Commissione non lancia segnali ai mercati, non agisce per i mercati, anche se i mercati possono trarre conclusioni da quanto noi decidiamo”, ha quindi precisato Moscovici, nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che “noi non diciamo se la politica di bilancio è adeguata, non esprimiamo un giudizio; se consideriamo le regole, i dati sul disavanzo strutturale 2019 e il deficit nominale, le misure attuate sono sufficienti per evitare la procedura che attualmente non è più necessaria”. “E’ chiaro che gli impegni presi per il 2020, che sono molto dettagliati, dovranno essere rispettati, questo non e’ la fine della storia”, ha concluso.

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/moscovici-la-procedura-contro-l-italia-non-e-piu-giustificata-201907031439243058

Nuovo taglio Ue a Pil Italia, +0,1% nel 2019

La Commissione Ue taglia ancora le stime di crescita dell’Italia: nel 2018 il Pil cresce dello 0,9%, nel 2019 dello 0,1%, e nel 2020 dello 0,7%. Nelle stime di febbraio era rispettivamente 1%, 0,2% e 0,8%. “La debolezza”, frutto della “contrazione” dello scorso semestre, “lascerà il passo a una tenue ripresa”, lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche sull’Italia. I consumi dovrebbero essere aiutati dal reddito di cittadinanza, ma il “mercato del lavoro che si deteriora” danneggerà la spesa dei consumatori che tenderanno a risparmiare, aggiunge.

“La crescita sommessa e l’allentamento di bilancio intaccheranno i conti pubblici, con deficit e debito che saliranno fortemente”: scrive Bruxelles. Nella nuova stima il deficit sale a 2,5% nel 2019 e 3,5% nel 2020 (stima che non comprende l’attivazione delle clausole di salvaguardia, cioè l’aumento dell’Iva). Mentre il debito schizza a 133,7% quest’anno e 135,2% il prossimo. In autunno la stima era di 131% e 131,1%.  

Ultima in Ue per crescita, investimenti e occupazione. E’ quanto emerge dalle nuove previsioni economiche della Commissione Ue. Nel 2019 l’Italia si conferma fanalino di coda con il suo Pil a 0,1%, seguita dalla Germania (0,5%). E’ anche l’unico Paese Ue dove gli investimenti sono negativi: -0,3% sull’anno precedente. Anche se risalgono nel 2020, resta comunque ultima con un aumento di 0,9%. La media della zona euro è di 2,3%. Anche l’occupazione è negativa nel 2019 (-0,1%), unico segno meno in Ue.

“E’ improbabile che il mercato del lavoro sfuggirà all’impatto dell’economia stagnante, come indicano le sommesse aspettative di impiego delle imprese. Ci si aspetta che la crescita dell’occupazione si arresterà nel 2019″, mentre la disoccupazione sale all’11% “visto che è probabile che il reddito di cittadinanza indurrà più persone ad iscriversi nelle liste di disoccupazione e quindi ad essere contate come forza lavoro”: lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche sull’Italia.

Frena ancora la crescita dell’eurozona, su cui “continuano a pesare le incertezze globali” con il “recente rallentamento della crescita e del commercio” mondiale. Così le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue che rivedono al ribasso il pil dell’eurozona, all’1,2% per il 2019 dall’1,3% delle stime di febbraio e all’1,5% per l’Ue dal precedente 1,6%. In questo contesto la crescita “farà interamente affidamento sulla domanda interna”.

“I rischi” per l’economia europea “restano pronunciati”, con “l’ulteriore escalation dei conflitti commerciali e la debolezza dei mercati emergenti, in particolare la Cina”. Sul fronte interno, invece, “dobbiamo stare attenti a una possibile Brexit senza accordo, all’incertezza politica e un possibile ritorno del circolo vizioso banche-debito sovrano”. E’ il monito lanciato dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis con le previsioni economiche di primavera.

Disoccupazione e debito pubblico continuano a calare nell’eurozona e nell’Ue nonostante il rallentamento della crescita. Il tasso scenderà nei 19 al 7,7% nel 2019 e al 7,3% nel 2020, ossia un livello inferiore a quello pre-crisi, mentre nell’Ue a 6,5% e poi 6,2%, dove già oggi è ai minimi storici. Anche il debito pubblico continua la sua discesa nel complesso di eurozona e Ue, rispettivamente a 85,8% e 80,2% nel 2019. L’inflazione resta invece debole, 1,4% per 2019-2020.

Il crollo del Pil tedesco, che nel 2019 con lo 0,5% sarà il secondo più basso dell’Ue dopo lo 0,1% dell’Italia, porterà a una significativa riduzione del criticato avanzo strutturale dei conti pubblici della Germania, che sarà tagliato dall’1,7% del 2018 all’1% nel 2019 e allo 0,8% nel 2020. E’ quanto emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, in cui si evidenzia anche il ruolo delle politiche fiscali di Berlino “moderatamente espansive”.

La crescita italiana è “molto contenuta” e ha “incidenza su conti. Ma non è oggi che parleremo del rispetto” del Patto di stabilità, ha detto il commissario Ue Moscovici. “Bisognerà tornarci su, ma la Commissione valuterà la conformità col Patto nel pacchetto di primavera pubblicato a giugno, e terremo conto anche dei risultati 2018 così come il programma di riforme presentato il mese scorso”. Bruxelles ha “avviato colloqui con il Governo, e in particolare con il ministro dell’economia, perché è importante, prima di avere una valutazione, avere una visione comune”.

Prima di rendere note le previsioni economiche, compito affidato al commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, nella sala stampa del palazzo Berlaymont è arrivato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Alla riunione di Sibiu, ha sottolineato, i capi di stato e di governo della Ue si “riuniranno per preparare il nostro avvenire comune”, e “a qualche settimana dalle elezioni europee dobbiamo trasmettere un messaggio che spero sia di unità e che voglio sia di speranza. Dobbiamo dimostrare che siamo determinati a lavorare insieme per il progetto europeo che è il nostro”.

“L’Unione di oggi è più forte rispetto a quella di ieri e non è un caso questo, ma il risultato della nostra unità e risolutezza e capacità di raggiungere compromessi”.

“Dobbiamo lottare contro gli estremismi populistici ma non possiamo lottare con slogan gratuiti o attacchi personali che stanno aumentando in Europa e questa è una cosa nuova. Ho visto negli ultimi giorni che il mio amico Donald Tusk è comparato a Hitler e Stalin e la cosa è inaccettabile è veramente disgustoso”, ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. “Queste accuse non dovrebbero avere posto nel dibattito democratico europeo dobbiamo lottare contro i populisti e gli estremisti non con le parole ma con azioni”.

“Molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall’evoluzione dello scenario internazionale”: il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine del Forum di Parigi, ha risposto così a chi chiedeva un commento sulle prospettive di crescita dell’Italia e detto di non temere una messa in guardia da parte dell’Ue. “Questo forum – ha ricordato Tria – è più che altro concentrato sui rischi del debito dei Paesi in via di sviluppo, non è concentrato sui Paesi avanzati”.

“Per le previsioni dell’Italia – ha aggiunto – tendo a confermare quanto abbiamo già scritto, molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall’evoluzione dello scenario internazionale”. Teme una nuova messa in guardia da parte della Commissione Ue? “No”, ha replicato Tria.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/05/06/deficit-in-rialzo-faro-su-debito.-attesa-per-le-previsioni-economiche-di-bruxelles_166a30e0-9351-423a-8a33-b79afe34fe8f.html

Ue, in Italia squilibri eccessivi, rischio per altri

Per la Commissione Ue l’Italia ha ancora squilibri economici “eccessivi”. In particolare “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”. E’ quanto si legge nel Country Report sull’Italia.

“Tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”. Lo scrive la Commissione Ue nel Country Report sull’Italia, aggiungendo che “lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”.

“La manovra 2019 include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”: si legge nelle conclusioni del Country Report sull’Italia. “Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”, prosegue.

Dombrovskis, valuteremo ambizione piano riforme Italia – “Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo, in generale lo slancio delle riforme si è fermato”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando i Country Reports. “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” per fare valutazione in primavera basata soprattutto “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”, ha aggiunto.

Moscovici,Italia preoccupa, migliori i conti pubblici  – La situazione italiana è “preoccupante”, e il nostro messaggio è “noto e forte: deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario. L’urgenza è ancora più sentita dato l’indebolimento dell’economia italiana che, ricordo, cresce dello 0,2%”: lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

Valutiamo se reddito è sostenibile per conti – Sul reddito di cittadinanza “bisogna guardare all’impatto sui conti, il costo sembra molto alto, 0,45% del Pil, che per l’Italia è molto, e bisogna quindi capire se è sostenibile. Un altro impatto da monitorare è sull’occupazione”, visto che “le politiche del lavoro restano deboli in Italia”: Lo ha detto la commissaria al lavoro Marianne Thyssen. “Monitoriamo cosa succede e come viene introdotto”, e se sostituirà interamente il reddito di inclusione “ha implicazioni sull’uso del fondo sociale” e quindi “andrà ridiscusso”.

Di Maio,non blocchiamo crescita,misure contro crisi  – “Non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita”. Gli interventi del Governo (come quella del taglio dei premi Inail di oggi, ndr) “servono ad uscire da uno stato di crisi nel quale si trova l’Unione europea”. Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, riferendosi alle preoccupazioni dell’Ue sulle misure italiane.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/02/26/manovra-e-conti-in-arrivo-giudizio-negativo-ue_d70a2fb2-163d-426f-ad1d-c30b2ca86136.html

Stime Ue, grande incertezza su prospettive economiche dell’Italia

In Italia lo spread è calato a dicembre, dimostrando che sulla manovra “abbiamo preso la giusta decisione, immaginiamo cosa sarebbe successo se non l’avessimo fatto“: afferma il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici presentando le previsioni economiche.

Moscovici poi in merito alla condivisibilità dell’ottimismo del governo italiano: “I fatti parlano. Non sembra che l’espansione keynesiana prevista si stia materializzando in modo forte, malgrado un miglioramento della situazione finanziaria e dello spread. E credo che su questo si dovrebbe riflettere”, sottolinea Moscovici. 

Nel 2019 il Pil italiano “scenderà a +0,2%, considerevolmente meno di quanto anticipato” nelle previsioni autunnali (+1,2%): lo scrive la Commissione Ue nelle nuove stime che vedono un’attività economica “anemica” nella prima metà dell’anno. La revisione, la più ampia in Ue, è dovuta a “un rallentamento peggiore del previsto nel 2018, incertezza di policy globale e domestica e a una prospettiva degli investimenti molto meno favorevole”. La stima del Pil 2018 è 1%, nel 2020 0,8%, e l’Italia resta fanalino di coda in Ue.

“L’economia italiana ha cominciato a perdere slancio all’inizio del 2018”, ed è finita in contrazione nella seconda metà, col Pil “calato di 0,2% negli ultimi tre mesi”. Ma mentre la frenata iniziale era “largamente dovuta al commercio mondiale meno dinamico, il recente allentamento dell’attività economica è dovuto a una domanda interna pigra, in particolare su investimenti”, mentre pesa “l’incertezza legata alla policy del Governo e l’aumento dei costi di finanziamento”.

Le prospettive di crescita italiane “sono soggette ad elevata incertezza”: lo scrive la Commissione Ue nelle nuove stime economiche. “Un’economia globale più debole dell’atteso, l’impatto sul sentimento dell’aumentata incertezza di politiche e le condizioni di finanziamento del settore privato possono portare a un calo maggiormente protratto”, spiega Bruxelles.

L’economia europea crescerà per il settimo anno consecutivo nel 2019 con previsioni espansive in tutti gli stati membri“, ma “il ritmo di crescita complessivo ci si aspetta che si modererà rispetto agli alti tassi degli anni recenti”, con “un outlook soggetto a grande incertezza”. Così le previsioni economiche d’inverno della Commissione Ue, che tagliano nettamente al ribasso (-0,6%) il pil dell’eurozona per il 2019 all’1,3% rispetto all’1,9% delle previsioni d’autunno. Anche per il 2018 il pil è rivisto al ribasso all’1,9% dal 2,1%.

Dombrovskis, in Italia pesano incertezze politiche  – “Oltre a fattori esterni che si ripercuotono su molti Paesi, notiamo che in Italia l’incertezza sulle politiche economiche ha avuto ripercussioni negative sulla fiducia delle imprese e sulle condizioni finanziarie”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. “L’Italia ha bisogno di riforme strutturali profonde e un’azione decisa per ridurre il debito pubblico elevato. In altre parole, politiche responsabili che sostengano stabilità, fiducia e investimenti”, ha aggiunto.

“In alcuni Paesi dell’eurozona stanno facendo ritorno preoccupazioni sul circolo vizioso debito sovrano-banche e la sostenibilità del debito“, mentre dalla Brexit viene “ulteriore incertezza”. Per questo “essere consapevoli di questi rischi montanti è metà del lavoro, l’altra metà è scegliere il giusto mix di politiche come facilitare gli investimenti, raddoppiare gli sforzi per le riforme strutturali e perseguire politiche fiscali prudenti”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/02/06/ue-verso-taglio-stime-pil-italia-02-nel-2019_b014b99b-d613-482b-b43b-a5afd4516144.html

Manovra: l’Ue non avvierà la procedura nei confronti dell’Italia. Conte: ‘Nessun cedimento’

La Commissione Ue ha deciso di non avviare la procedura per debito eccessivo nei confronti dell’Italia, dopo l’accordo raggiunto ieri con Bruxelles. 

In sostanza, riferiscono le stesse fonti, la Commissione avrebbe deciso di soprassedere sull’avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche da compiere nelle prossime settimane per tornare poi a fare il punto della situazione a gennaio una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.

“In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato. Non abbiamo ceduto sui contenuti della manovra” ha aggiunto il premier, sottolineando che gli effetti della manovra sui conti pubblici saranno monitorati “in maniera rigorosa”.

 “Desidero esprimere un sentito ringraziamento a tutti voi, di maggioranza e di opposizione, per la comprensione di questi giorni durante i quali l’iter della manovra ha proceduto con lentezza scontando ritardo con tempi previsti. Rinvii non causati da incertezze interne al governo: il rallentamento è stata l’inevitabile compressione a causa complessa interlocuzione con l’Ue alla quale abbiamo dedicato le nostre più risolute energie e impegno”, ha aggiunto Conte.

“Allo scopo di assicurare il conseguimento degli obiettivi programmatici di bilancio – ha detto ancora Conte – il governo ha previsto una norma per l’accantonamento temporaneo di una parte di alcuni specifici stanziamenti per l’importo complessivo di due miliardi. Le somme accantonate saranno rese disponibili nel caso in cui” il monitoraggio sui conti certificherà gli obiettivi di bilancio.

Ora, ha sottolineato ancora Conte. “l’azione di governo può proseguire a pieno ritmo senza gli effetti pregiudizievoli che una procedura di infrazione avrebbe comportato rispetto alle prerogative nell’esercizio di politica economica per un governo che vuole realizzare il cambiamento”.

Soddisfatti i due vicepremier: “Aver evitato la procedura d’infrazione – ha affermato Matteo Salvini – è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani. Un plauso a Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza. Le misure che abbiamo promesso le faremo nei modi e nei tempi previsti. Ora avanti tutta, con la manovra: siamo soddisfatti per i risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio per aiutare milioni di italiani”.

“A Giuseppe Conte – ha detto Luigi Di Maio – va il mio plauso per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani. Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione Ue senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani. Anzi, portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta, scongiurando una procedura di infrazione che sarebbe stata, nei contenuti, davvero inaccettabile per il Paese”.

Intanto è pronto l’emendamento alla manovra che recepisce l’esito della trattativa con l’Ue. Il governo presenterà le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni, in commissione Bilancio subito dopo l’intervento di Conte in Senato. Il presidente del consiglio indica, quindi, qual è l’ammontare dei saldi ridefiniti pari a 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021.

Secondo il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, “la soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”.  “Le misure addizionali trovate dall’Italia – ha reso noto Dombrovskis – ammontano a 10,25 miliardi“. 

A parlare di una vittoria del dialogo, è il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. “E’ una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo sempre puntato a una soluzione”

I mercati gradiscono l’accordo raggiunto in nottata sulla legge di bilancio.  La Borsa di Milano lima il rialzo con il Ftse Mib che guadagna l’1,1% a 18.860 punti, con l’accordo tra il governo e l’Ue sulla manovra. Proseguono stabilmente in terreno positivo le banche che guardano positivamente anche alla posizione dell’Europa sugli Npl. In calo lo spread tra Btp e Bund che si attesta a 257 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,82%.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/19/manovra-lettera-di-conte-allue-illustra-proposta-_d266b8d1-1a5b-4d4d-87f0-84fdf4fab2f5.html

Manovra: Conte sente Dombrovskis e Moscovici

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sentito al telefono, in mattinata, i commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, come si apprende da fonti di Palazzo Chigi. I colloqui rientrano nell’ambito della interlocuzione in corso tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio. Il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni “non si toccano”. E’ la posizione che il premier Conte avrebbe ribadito ai commissari Ue Dombrovskis e Moscovici. Secondo fonti di governo, questa linea sarebbe stata tenuta dal premier nel corso di tutto il negoziato. Viene respinta così l’idea di ulteriori rinvii o tagli (oltre i 4 mld già previsti) sulle due misure. Conte avrebbe ribadito l’impegno a portare il deficit al 2,04% e difeso i contenuti della proposta italiana.

Lavoriamo giorno e notte con le autorità italiane per conciliare le misure che vogliono varare con il rispetto delle regole di bilancio”: aveva detto , in mattinata ai microfoni dell’emittente francese RTL, il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. Moscovici ha ribadito che “la Francia sarà l’unico paese a superare il 3% di deficit nel 2019” e “non ci saranno sanzioni”.

Moscovici ha anche spiegato di lavorare affinché, oltre alla Francia, “neppure l’Italia sia sanzionata“: “penso che sarebbe negativo – ha aggiunto – e’ un grande Paese della zona euro, in cui ha il suo posto“.

“Meglio tardi che mai. Mi fa piacere”, ha commentato Matteo Salvini le parole del commissario Ue Moscovici sull’Italia. “E’ qualche settimana che stiamo lavorando perché gli italiani possano avere finalmente una legge di bilancio. Se anche dall’altra parte del fiume stanno lavorando nella stessa direzione… Nelle scorse settimane, ogni tanto, abbiamo avuto la sensazione, sicuramente sbagliata, che ci fosse un approccio diverso”, ha detto.

Sulla manovra “l’Europa dialoga con noi, ci stiamo avvicinando“, ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. “C’è l’ottimismo di chi lavora sul campo per evitare all’Italia una procedura di infrazione Ue e dare una manovra al Paese”, ha aggiunto.

“Abbiamo ampiamente superato il livello di guardia sulla legge di bilancio – ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci –. L’incapacità di questa maggioranza ci ha trascinati in piena emergenza democratica. Chiediamo che il presidente Conte venga subito in Aula a spiegare le ragioni di questo intollerabile ritardo. Se Conte ignorerà ancora una volta il Senato, siamo pronti a mettere in pratica la più estrema delle proteste: occuperemo l’Aula. È un appello che rivolgiamo anche agli altri gruppi di opposizione”.

Intanto la portavoce del presidente Juncker ha annunciato che il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici faranno domani, durante la riunione della Commissione, il punto della situazione sui lavori sul bilancio italiano

IL PUNTO – Il giorno del giudizio dell’Ue sembra allontanarsi. Ma un’intesa per evitare la procedura d’infrazione l’Italia ancora non l’ha incassata. E anche se l’interlocuzione prosegue, la strada appare ancora in salita. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria invia a Bruxelles un nuovo “schema”, che disegna una manovra più snella. Il deficit si abbassa al 2,04%, la stima di crescita del Pil nel 2019 potrebbe calare dall’1,5% fino all’1%. Se la proposta convincerà i tecnici della commissione, potrebbe essere tradotta in una lettera del ministro all’Ue e poi finalmente nelle norme della legge di bilancio. Ma la partita è aperta.

Lo testimonia il nuovo rinvio al Senato della legge di bilancio. E l’ennesima riunione notturna a Chigi di Tria con Giuseppe Conte, che convoca il ministro – facendogli saltare un’intervista – per “finalizzare l’accordo”. Forse anche alla luce della conversazione telefonica, in mattinata, tra il ministro dell’Economia e i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. Nel vertice di domenica notte i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno dato l’avallo politico a portare fino in fondo la trattativa per evitare la procedura con Bruxelles. Ma hanno detto ‘no’, chiaro e tondo, all’ipotesi avanzata da Conte di ridurre di altri 3 miliardi, oltre i 4 già previsti, il fondo per finanziare reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni. Le due misure sono le bandiere della prossima campagna elettorale: aver portato le risorse da 16 miliardi a circa 12 – hanno detto all’unisono i vicepremier – è il massimo che si può fare. Non sono escluse altre limature, “piccole”, al fondo, contando anche su risorse ‘esterne’.

Ma nulla di più. Al premier e al ministro, l’onere di reperire – con il ragioniere dello Stato Daniele Franco – i soldi che mancano. Uno schema possibile prevede tre azioni: sospendere o rinviare di 1 anno o 2 – ricavando 1 miliardo – le agevolazioni fiscali per le operazioni delle grandi imprese, come fusioni e acquisizioni; stimare oltre 1 miliardo aggiuntivo di dismissioni immobiliari, da realizzare via Cassa depositi e prestiti; realizzare “nelle pieghe del bilancio” tagli aggiuntivi fino a 500 milioni di euro. Ma convincere Bruxelles che gli interventi incidano davvero sul calo del deficit strutturale (in tal senso il taglio delle stime del Pil può aiutare) è processo laborioso e ancora tutto da disegnare oltretutto mentre è ancora in corso il confronto nella maggioranza su misure della manovra come il rinvio della direttiva Bolkestein (l’ipotesi è farlo di 15 anni per i soli balneari ma la Lega punta ad allargare le maglie). Ed è forse per questa situazione che a Roma si esalta – forse unica notizia buona – l’ipotesi che il giudizio della Commissione Ue sulla legge di bilancio italiana non venga pronunciato mercoledì 19, come era previsto. Il premier e il ministro – spiegano fonti di governo – avevano lavorato anche per questo obiettivo.

E ora sembra a portata di mano per una duplice ragione: la prima è che solo il via libera del Parlamento alla manovra potrà certificare gli impegni presi dai gialloverdi con l’Ue; la seconda è tutta politica ed è che la Commissione non sembra voler rischiare di aggiungere un riacutizzarsi dello scontro con Roma, a nodi spinosi come la Brexit e le tensioni per i gilet gialli francesi (con sforamento del deficit). E’ proprio a Parigi che Salvini torna a guardare quando si augura “che a Bruxelles ci sia buonsenso e non figli e figliastri: all’Italia contano anche i peli del naso e a Macron fanno fare quel che gli pare”. Mentre Di Maio, combattivo, proclama che nella legge di bilancio ci sono “i sogni di chi vuole cambiare l’Italia” e “per questo siamo imbattibili e inarrestabili”.

I due vicepremier, che nelle ultime settimane hanno proseguito l’interlocuzione con il Quirinale, hanno lasciato a Conte l’incarico di sbrogliare la matassa. Ma i tempi sono stretti e l’esito non scontato: in Parlamento (al Senato, tra le proteste dell’opposizione per la restrizione del dibattito, la manovra non arriverà in Aula prima di venerdì) è corsa contro il tempo per chiudere il testo entro l’anno ed evitare l’esercizio provvisorio di bilancio.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/17/manovra-ue-dialogo-continua-con-italia.-schema-a-bruxelles-con-deficit-al-204_18bde373-0c11-4297-9e49-a3264afd178f.html

Manovra, Moscovici: ‘Accordo possibile, la porta resta aperta’. Di Maio: ‘Quando manovra sarà definitiva i mercati capiranno’

Mano tesa dell’Europa all’Italia dopo la bocciatura sulla manovra. Il dialogo resta comunque aperto anche in attesa dell’incontro, sabato, tra il premier Giuseppe Conte e Jean-Claude Juncker. Intanto da Bankitalia arriva un allarme: lo spread rischia di far salire il debito. “Un rialzo pronunciato e persistente dei rendimenti – dice l’istituto – a parità di tassi di crescita nominale dell’economia, aumenta il rischio che la dinamica del debito si collochi su una traiettoria crescente”.

“La nostra porta resta aperta – dice il commissario Ue Pierre Moscovici – e sono convinto che potremo trovare un accordo su soluzioni condivise nell’interesse degli italiani e della zona euro. E’ un percorso impegnativo ma praticabile e io ci voglio credere”. “Il nostro fine non è quello di sanzionare le autorità italiane, nè di interferire negli affari interni del Paese”, scrive Moscovici. “E’ nell’interesse di tutti continuare a dialogare e andare avanti nella ricerca di soluzioni comuni”. A Bruxelles, sottolinea Conte, “spiegheremo le nostre ragioni e ci confronteremo molto serenamente in modo spero molto costruttivo. Ho varie argomentazioni e le esporrò dettagliatamente”. A dirlo a Locri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“Le misure partiranno nei tempi previsti, quota 100 partirà nei primi mesi del 2019 insieme al reddito di cittadinanza e significa dare alle imprese la manodopera qualificata che aumenterà gli investimenti”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che “noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare sopratutto nel taglio agli sprechi”, aggiunge Di Maio.

“Di tagli ne possiamo fare di più, perché non abbiamo completato in 5 mesi di governo tutte le istruttorie che servivano per tagliarli tutti”, spiega di Maio arrivando al Wow business summit di Samsung a Milano. La manovra “può migliorare per quanto riguarda la dismissione di immobili inutili: questo è un Paese che ha accumulato un patrimonio pubblico di immobili, asset secondari che si possono vendere. Può migliorare – aggiunge il vicepremier – rafforzando l’impegno sul 2,4 per cento di deficit che abbiamo preso: si parte col 2,4 e si arriva al 2,4. Capisco che la Commissione europea ha paura che questo governo si possa comportare come governi precedenti, cioè con la truffa dei numeri. I governi precedenti dicevano facciamo solo 1,8% di deficit all’inizio dell’anno e poi alla fine arrivava altro deficit, il che significa indebitare ulteriormente il Paese”, conclude Di Maio rispondendo ai giornalisti.

“Quando dico che i mercati capiranno non dico che dovranno farsene una ragione – ha detto ancora Di Maio -, dico che questi sono stati giorni di tensione con Bruxelles, stava per arrivare la procedura di infrazione, sono giorni in cui la manovra è ancora in discussione quindi si può avere il timore che possa partire un emendamento in aula che possa peggiorarla”. , aggiungendo che “quando la manovra sarà approvata definitivamente entro fine anno e si vedranno le nuove misure tutti capiranno”.

“In quegli anni il tema di Berlusconi è che aveva perso qualsiasi credibilità: certo mi fa riflettere il fatto che un partito, Forza Italia, che è stato buttato giù dallo spread oggi tifi spread”, ha detto poi Di Maio rispondendo a una domanda sull’ipotesi che non tema che l’attuale governo possa avere il destino dell’ultimo di quelli guidati dal leader di Forza Italia e aprire le porte a un ‘nuovo Monti’. “Ho visto anche gli interventi in aula in questi giorni dei capigruppo dell’opposizione che stanno lì a dirci che dobbiamo semplicemente ripiegare e tornare indietro”, aggiunge Di Maio spiegando che quando la manovra sarà approvata definitivamente i mercati capiranno “che non stiamo sprecando soldi, ma stiamo portando avanti le misure per fare ripartire l’Italia”.

“Noto con piacere che lo spread è calato di decine di punti in queste ore, quindi chi sta leggendo attentamente la Manovra si sta rendendo conto che l’economia italiane è sana”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in Sardegna per la seconda giornata del suo tour nell’Isola, incalzato dai cronisti sui richiami da parte del Bruxelles per la Manovra italiana.

“Io ho a cuore i risparmi e il lavoro degli italiani, con l’Europa siamo educati e ragionevoli ma senza retrocedere: un conto, infatti, è essere cauti, educati e ragionevoli, un conto è retrocedere. Passi indietro non se ne fanno”, ha detto ancora Salvini rispondendo ai cronisti sulla ‘cautela’ di Di Maio nel confronto con l’Ue sulla Manovra italiana. “E Se Bruxelles continua a dire che la legge Fornero non si tocca, non mi convincerà mai”, ha concluso.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/11/23/manovra-conte-di-maio-salvini_0b45a152-e38f-4aa9-8636-402bc0981d0c.html

L’Europa boccia la manovra

Il verdetto è arrivato: l’Ue boccia la manovra. L’analisi condotta “indica che il criterio del debito – comunica la Commissione Europea – dovrebbe essere considerato come non rispettato” dall’Italia “e che una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata“. Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis a Bruxelles spiega che l’iter della procedura per deficit eccessivo basata sul debito “prevede tempo per uno Stato per correggere il suo percorso di bilancio, prima che entrino in funzione rigidi meccanismi di enforcement”.

“Con quello che il governo italiano ha messo sul tavolo vediamo il rischio che il Paese cammini come un sonnambulo nell’instabilità“, ha aggiunto Dombrovskis in conferenza stampa. “Spero – ha continuato – che questo rischio venga evitato, perché, in fin dei conti, quello che è in gioco sono il benessere e la prosperità futura del popolo italiano. Il nostro lavoro è di segnalare i rischi prima che sia troppo tardi. E’ quello che la Commissione ha fatto nelle ultime settimane ed è quello che stiamo facendo oggi”.

“Non riesco a capire – ha detto ancora il vicepresidente della Commissione Europea – come perpetuare la vulnerabilità” costituita dall’elevato debito pubblico italiano “possa aumentare la sovranità economica. Invece, credo che potrebbe avere come conseguenza una maggiore austerità, più avanti”. “Negli anni scorsi – continua Dombrovskis – l’Italia ha fatto progressi nella stabilizzazione della sua economia, tornando alla crescita e a creare posti di lavoro. La crescente incertezza di oggi rischia di minare questi progressi: elevati livelli di debito mantengono l’economia vulnerabile agli choc. E il debito italiano è previsto rimanere a circa il 131% nei prossimi due anni. Si tratta di un indebitamento medio di 37mila euro e di mille euro di interessi per abitante, ogni anno”.

Per il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici la manovra “comporta rischi per l’economia italiana, per le imprese, per i risparmiatori e per i contribuenti. La Commissione – fa notare – si sta assumendo le sue responsabilità giuridiche e politiche, nell’interesse dei cittadini italiani”. “Il dialogo – sottolinea – non dev’essere un pretesto, ma una realtà, perché molto dipende dalla qualità del nostro dialogo con le autorità italiane. Il dialogo non è un’opzione, ma un imperativo assoluto“. La decisione della Commissione Europea di confermare l’opinione negativa sulla manovra italiana rivista “è – osserva – la logica ed inevitabile conseguenza della decisione dell’Italia di non modificare gli obiettivi di bilancio” per il 2019.

Per Moscovici, “servono come non mai dialogo e sangue freddo. E ovviamente siamo determinati” ad avere il primo e a mantenere il secondo. “La nostra porta resta aperta per il dialogo con l’Italia: ora che ci avviciniamo all’apertura di una procedura, è ancora più essenziale che le autorità italiane si impegnino in modo costruttivo”, sottolinea il commissario, che aggiunge come con la conclusione cui è giunto il rapporto ex articolo 126.3, “non siamo ancora all’apertura di una procedura per deficit eccessivo. Sta ora agli Stati membri dare la loro opinione circa il nostro rapporto (nel Comitato Economico e Finanziario del Consiglio, passaggio previsto dall’articolo 126.4 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, ndr) entro due settimane”.

La Commissione Europea, ha continuato, non ha ricevuto “alcuna risposta” dal governo italiano alle “domande” che ha formulato e ai “dubbi” che ha sollevato. “L’impegno della Commissione Europea per il dialogo con l’Italia – continua Moscovici – è stato autentico. E lo sarà sempre. Io e Valdis Dombrovskis abbiamo incontrato Giovanni Tria più volte; io stesso ho passato due giorni a Roma, il mese scorso. Tuttavia, le nostre domande e i nostri dubbi sulla crescita” prevista, “sul deficit, sulle previsioni riguardanti il debito persistono. E non abbiamo avuto alcuna risposta. Da dove arriverà questa crescita extra? Se guardate alle nostre previsioni, i nostri dubbi sono chiari. Chi pagherà il conto per questa spesa aggiuntiva?”, conclude Moscovici.

Alla notizia della bocciatura, il governo reagisce assicurando il dialogo con le istituzioni europee, ma non cede. Assicurando il “confronto costruttivo” con l’Europa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte indica come responsabile della bocciatura il “debito 2017, del precedente governo”, ma sottolinea come l’esecutivo sia ancora convinto “della nostra manovra, che abbiamo ben meditato e impostato. Siamo convinti della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò ben disponibile a valutare con lui i passaggi successivi. Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che vanno bene al nostro Paese e confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l’Europa”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/11/21/europa-boccia-manovra_7IPCx7HI2LkxFsgYgQsPXN.html