L’autocritica di Juncker: ‘Austerità avventata’

Al via alla Plenaria a Strasburgo alla seduta solenne per celebrazione i 20 anni dell’Euro. Presenti in aula oltre al presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, il presidente della Commissione problemi economici e monetari dell’Eurocamera Roberto Gualtieri, oltre all’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

Durante la crisi del debito “c’è stata dell’austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali”. Così il presidente della Commissione Ue Juncker, nel suo intervento in aula a Strasburgo per la celebrazione dei vent’anni dell’euro. 
Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci” durante la crisi del debito.  “Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi – ha aggiunto Juncker – hanno ritrovato se non un posto al sole”, almeno “un posto tra le antiche democrazie europee”.

Oggi la maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme. È questa unione che è la sovranità del mondo, la sovranità che altrimenti andrebbe perduta in questo mondo globalizzato. È proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri dell’area euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti”, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Europeo. Alle 16 Draghi terrà il discorso introduttivo in occasione della presentazione del report annuale della Bce 2017.

Di Maio, le lacrime di coccodrillo di Juncker non mi commuovono – “Il Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, inizia a sentire il terreno mancargli sotto i piedi a pochi mesi dalle elezioni europee” ma “le lacrime di coccodrillo non mi commuovono. Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l’anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo. Sono errori che si pagano”. Così Luigi Di Maio in un post sul blog delle Stelle. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/15/mario-draghi-al-parlamento-europeo_4ebb535d-e94c-4014-8ac2-80c3c1c5e177.html

Manovra: commissione sospesa con zero voti, proteste in Aula

Bene aver evitato la procedura di infrazione ma l’Europa deve cambiare. E’ la linea del governo il giorno dopo lo stop di Bruxelles alle procedure per il debito italiano con l’intesa sulla manovra. Intanto dai vicepremier arrivano rassicurazioni sul fronte dell’Iva dopo la notizia che nel maxi-emendamento del governo che recepisce l’accordo con l’Ue sulla manovra sono previsti  aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022.

Non c’è un aumento dell’Iva quest’anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest’anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni”, ha detto Luigi Di Maio a Radio Capital. “Smentisco il fatto che abbiamo tagliato 4 miliardi di investimenti. Gli investimenti restano, alcuni vanno in flessibilità perché sono sul dissesto idrogeologico. La maggior parte degli investimenti che mettiamo sono legati al dissesto. La manovra per quanto riguarda gli investimenti resta ambiziosa”, ha detto inoltre.

“No, non l’abbiamo aumentata quest’anno e non l’aumenteremo nei prossimi anni“, ha detto Matteo Salvini.

“Anche questo modo di fare contabilità pubblica deve cambiare. Il fatto di aver evitato la procedura di infrazione – ha detto ancora il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital –  mi rende molto contento, ma questa Europa deve cambiare e il 2019 con le elezioni europee deve essere l’occasione per eliminare una serie di convenzioni legate alla austerity che richiederanno nei prossimi anni un cambiamento epocale”. Così il vice premier Luigi Di Maio a Radio capital. “Va bene aver superato la procedura di infrazione, ma questa occasione ci continua a richiamare all’idea di dover cambiare l’Ue” spiega.

“Attraversare una procedura di infrazione – ha detto anche il premier Conte in una intervista al Corriere – che avrebbe messo sotto controllo i conti dell’Italia per sette anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile”, dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, riflettendo sulla possibilità che con un ‘no’ della Commissione si sarebbe riaperta la discussione sulla permanenza dell’Italia in Ue e nell’euro. Questo però, precisa, “non è né sarà mai un obiettivo politico di questo governo”.

Intanto Pd e Leu hanno abbandonato i lavori della Commissione Bilancio del Senato sulla manovra. Il presidente Daniele Pesco (M5S) aveva da poco spiegato che la commissione non avrebbe avuto tempo per esaminare tutti gli emendamenti e probabilmente nemmeno per organizzare l’audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio. “La commissione è totalmente inutile, quindi vado in Aula. Il governo non vuol fare lavorare la commissione”, ha spiegato Vasco Errani (Leu). La commissione Bilancio del Senato ha interrotto i lavori sulla manovra lasciando spazio all’Aula che, come previsto, si è riunita alle 17.00. Dopo le proteste delle opposizioni, critiche per il mancato lavoro della commissione dove non è stato finora votato alcun emendamento, la presidente Elisabetta Casellati ha convocato la capigruppo che deciderà ora come proseguire.

“Se il Governo non avesse cambiato la manovra ci saremmo schiantati contro il muro, come Paese – ha scritto Matteo Renzi su Facebook -. Dunque la retromarcia è giusta e comprensibile. Ma fa impressione il modo tracotante con cui Di Maio e Salvini stanno spiegando agli italiani che in realtà non cambia niente”. “Ma perché non devono mai dire la verità? – scrive l’ex premier Pd – Basterebbe ammettere: ‘Abbiamo cambiato idea perché stavamo sbagliando. Rischiavamo troppo’. No, questi insistono a diffondere FakeNews. E dicono: tutto ok, non cambia niente, risalirei sul balcone. Pensano che tutti gli italiani si bevano le loro bugie. Davvero credono di poter trattare i loro connazionali come delle persone incapaci di intendere e di volere? I nodi stanno arrivando al pettine, il tempo dei cialtroni sta scadendo”, conclude.

“Stiamo seguendo i contenuti della Legge di Bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati”. Lo afferma il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo. “Vogliamo sperare che la volontà di realizzare alcuni obiettivi del programma di Governo non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica del Paese”, sottolinea la Cei.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/20/manovra-di-maio-bene-aver-evitato-linfrazione.-non-ce-aumento-iva_e222caa0-aaef-421a-a5a4-67c34542229f.html

Manovra, Ue: ‘Ci sono buoni progressi’. Conte: ‘Ok reddito e pensioni’. Spread a 266 punti, minimi da settembre

Vanno via a piedi, alla spicciolata, al termine della cena, intorno alla mezzanotte. Sorrisi tesi e un silenzio per loro inusuale, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini lasciano il ristorante del centro di Roma qualche secondo prima del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E Salvini, il cappellino della protezione civile calcato sulla testa, rinvia al premier ogni domanda: “Parla Conte…”. Non solo la trattativa con Bruxelles prosegue ancora, ma le modifiche alla manovra per far scendere il deficit dal 2,4% al 2,04% sono da mettere nero su bianco. Perciò Conte, accompagnato dai cronisti nel tragitto dal ristorante fino a Palazzo Chigi, distilla poche parole. E sui tempi per una eventuale intesa risponde soltanto “vediamo”. A cena Conte – che è tornato a Roma proprio per proseguire il lavoro nel governo sulla manovra – aggiorna Di Maio, Salvini, Riccardo Fraccaro e Giancarlo Giorgetti, sul tavolo di confronto del pomeriggio con Jean Claude Juncker. “Non sono previste” questa mattina nuove riunioni a Palazzo Chigi, risponde Conte a chi lo interpella. E a Bruxelles, aggiunge, tornerà nel pomeriggio “per il Consiglio europeo”, non per altro. Ma la partita non è affatto chiusa. Di Maio, intanto, non rompe il silenzio che ha tenuto dopo l’annuncio di Conte sul taglio del deficit. E Salvini, tornato a casa, si concede un selfie sui social con un messaggio ai suoi follower: “Un buon caffè e notte serena amici, vi voglio bene”. Nessun accenno ad altro. La cena “è andata bene”, assicura il premier. Clima tranquillo? “Sì certo”, risponde. Prossimo passaggio? “Ci riposiamo un po’…”. Ma su come proseguirà il lavoro per cambiare la legge di bilancio e provare a evitare la procedura d’infrazione, non aggiunge molto di più. Ai vertici di M5s e Lega ci sarebbe più di un timore su come saranno reperite le risorse per far calare il deficit, a partire dai tagli su quota 100 e reddito di cittadinanza. E ora sarà corsa contro il tempo per portare le modifiche in Parlamento e approvare la legge di bilancio prima di Natale: “Confidiamo di riuscire, così facciamo delle feste più contenti…”, dichiara il premier. Ma l’intesa con Bruxelles non è chiusa, la partita è ancora lunga: eloquenti sono i silenzi.

“Buoni progressi” nell’incontro Juncker-Conte: la Commissione ora “valuterà la proposta ricevuta questo pomeriggio” dall’Italia. Lo fa sapere un portavoce della Commissione precisando che il lavoro proseguirà nei prossimi giorni.

Da 2,4 scesi a 2,04. Reddito e quota 100 restano, ha spiegato il premier. “Confidiamo di portare a casa una soluzione positiva” con l’Ue. “Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti”. 

Calerà il deficit strutturale” e la “crescita sarà superiore alle nostre attese“, ha detto ancora il presidente del Consiglio al termine dell’incontro con Juncker. 

“La nostra proposta ci consente di dire che non tradiamo la fiducia degli italiani e che rispettiamo gli impegni presi con le misure che hanno maggiore impatto” come “quota 100 e reddito di cittadinanza”. 

Soddisfatto dell’incontro Conte-Juncker il ministro del Tesoro, Giovanni Tria.

Lo spread tra Btp e Bund apre in calo a 266 punti contro i 272 della chiusura di ieri sera ai minimi da fine settembre. Il rendimento del titolo decennale italiano scende al 2,94%.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/12/12/manovra-moscovici-gela-litalia-non-paragonabile-a-situazione-francia_13a9ebe5-0d65-4cf7-88b3-80ce23d5342c.html

Manovra, Moscovici: ‘Accordo possibile, la porta resta aperta’. Di Maio: ‘Quando manovra sarà definitiva i mercati capiranno’

Mano tesa dell’Europa all’Italia dopo la bocciatura sulla manovra. Il dialogo resta comunque aperto anche in attesa dell’incontro, sabato, tra il premier Giuseppe Conte e Jean-Claude Juncker. Intanto da Bankitalia arriva un allarme: lo spread rischia di far salire il debito. “Un rialzo pronunciato e persistente dei rendimenti – dice l’istituto – a parità di tassi di crescita nominale dell’economia, aumenta il rischio che la dinamica del debito si collochi su una traiettoria crescente”.

“La nostra porta resta aperta – dice il commissario Ue Pierre Moscovici – e sono convinto che potremo trovare un accordo su soluzioni condivise nell’interesse degli italiani e della zona euro. E’ un percorso impegnativo ma praticabile e io ci voglio credere”. “Il nostro fine non è quello di sanzionare le autorità italiane, nè di interferire negli affari interni del Paese”, scrive Moscovici. “E’ nell’interesse di tutti continuare a dialogare e andare avanti nella ricerca di soluzioni comuni”. A Bruxelles, sottolinea Conte, “spiegheremo le nostre ragioni e ci confronteremo molto serenamente in modo spero molto costruttivo. Ho varie argomentazioni e le esporrò dettagliatamente”. A dirlo a Locri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“Le misure partiranno nei tempi previsti, quota 100 partirà nei primi mesi del 2019 insieme al reddito di cittadinanza e significa dare alle imprese la manodopera qualificata che aumenterà gli investimenti”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che “noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare sopratutto nel taglio agli sprechi”, aggiunge Di Maio.

“Di tagli ne possiamo fare di più, perché non abbiamo completato in 5 mesi di governo tutte le istruttorie che servivano per tagliarli tutti”, spiega di Maio arrivando al Wow business summit di Samsung a Milano. La manovra “può migliorare per quanto riguarda la dismissione di immobili inutili: questo è un Paese che ha accumulato un patrimonio pubblico di immobili, asset secondari che si possono vendere. Può migliorare – aggiunge il vicepremier – rafforzando l’impegno sul 2,4 per cento di deficit che abbiamo preso: si parte col 2,4 e si arriva al 2,4. Capisco che la Commissione europea ha paura che questo governo si possa comportare come governi precedenti, cioè con la truffa dei numeri. I governi precedenti dicevano facciamo solo 1,8% di deficit all’inizio dell’anno e poi alla fine arrivava altro deficit, il che significa indebitare ulteriormente il Paese”, conclude Di Maio rispondendo ai giornalisti.

“Quando dico che i mercati capiranno non dico che dovranno farsene una ragione – ha detto ancora Di Maio -, dico che questi sono stati giorni di tensione con Bruxelles, stava per arrivare la procedura di infrazione, sono giorni in cui la manovra è ancora in discussione quindi si può avere il timore che possa partire un emendamento in aula che possa peggiorarla”. , aggiungendo che “quando la manovra sarà approvata definitivamente entro fine anno e si vedranno le nuove misure tutti capiranno”.

“In quegli anni il tema di Berlusconi è che aveva perso qualsiasi credibilità: certo mi fa riflettere il fatto che un partito, Forza Italia, che è stato buttato giù dallo spread oggi tifi spread”, ha detto poi Di Maio rispondendo a una domanda sull’ipotesi che non tema che l’attuale governo possa avere il destino dell’ultimo di quelli guidati dal leader di Forza Italia e aprire le porte a un ‘nuovo Monti’. “Ho visto anche gli interventi in aula in questi giorni dei capigruppo dell’opposizione che stanno lì a dirci che dobbiamo semplicemente ripiegare e tornare indietro”, aggiunge Di Maio spiegando che quando la manovra sarà approvata definitivamente i mercati capiranno “che non stiamo sprecando soldi, ma stiamo portando avanti le misure per fare ripartire l’Italia”.

“Noto con piacere che lo spread è calato di decine di punti in queste ore, quindi chi sta leggendo attentamente la Manovra si sta rendendo conto che l’economia italiane è sana”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in Sardegna per la seconda giornata del suo tour nell’Isola, incalzato dai cronisti sui richiami da parte del Bruxelles per la Manovra italiana.

“Io ho a cuore i risparmi e il lavoro degli italiani, con l’Europa siamo educati e ragionevoli ma senza retrocedere: un conto, infatti, è essere cauti, educati e ragionevoli, un conto è retrocedere. Passi indietro non se ne fanno”, ha detto ancora Salvini rispondendo ai cronisti sulla ‘cautela’ di Di Maio nel confronto con l’Ue sulla Manovra italiana. “E Se Bruxelles continua a dire che la legge Fornero non si tocca, non mi convincerà mai”, ha concluso.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/11/23/manovra-conte-di-maio-salvini_0b45a152-e38f-4aa9-8636-402bc0981d0c.html

“Convinceremo l’Ue”, il governo non cede

Nel giorno della bocciatura della Manovra da parte dei Commissari Ue, il governo reagisce assicurando il dialogo con le istituzioni europee, ma non cede. Assicurando il “confronto costruttivo” con l’Europa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte indica come responsabile della bocciatura il “debito 2017, del precedente governo”, ma sottolinea come l’esecutivo sia convinto “della nostra manovra, che abbiamo ben meditato e impostato. Siamo convinti della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò ben disponibile a valutare con lui i passaggi successivi. Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che vanno bene al nostro Paese e confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l’Europa”.

Dal canto suo, il ministro dell’Economia Giovanni Tria risponde invece alle osservazioni dei commissari attraverso una nota, accogliendole “con rammarico”: il ministro prende atto del giudizio sul bilancio programmatico italiano, ma resta convinto “che esso assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell’economia europea ed italiana che noi vogliamo contrastare”. ”Ritengo che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l’economia italiana e di conseguenza l’economia europea”, ha ha continuato quindi il ministro. La manovra garantisce ”il totale controllo dei nostri conti pubblici” e ”l’obiettivo della riduzione del rapporto debito/pil più volte ribadito dal Governo”. ”Questa considerazione è alla base del nostro impegno a continuare il dialogo con la Commissione alla ricerca di una soluzione condivisibile nell’interesse reciproco”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in una nota, rispondendo alle osservazioni dell’Unione europea sulla manovra.

Apprendendo la notizia, Matteo Salvini ha commentato con sarcasmo: “E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale”. “C’era qualche indicazione… avevamo quasi sospettato…”, aggiunge poi scherzando con i cronisti alla Camera. “Risponderemo – prosegue il ministro dell’Interno -. C’è questo scambio epistolare ormai fitto, spiegheremo più nel dettaglio le riforme strutturali, il codice degli appalti, la sburocratizzazione, le spese per gli investimenti. Loro si occupano molto di spesa corrente, di legge Fornero, però c’è anche una spesa per investimenti assolutamente notevole e quindi contiamo sul fatto che ci lascino lavorare serenamente”. Dopo le europee “sicuramente cambieranno gli equilibri sia in Parlamento che in Commissione”, nota Salvini.

Il ministro dell’Interno smentisce che il verdetto della commissione Ue sulla manovra possa condizionarne il contenuto e imporre dei correttivi. “No assolutamente – sottolinea -, io non temo alcun condizionamento da parte della Ue, tanto più che a maggio si vota… Noi abbiamo la fiducia degli italiani”.

Riguardo all’ipotesi di sanzioni Ue per la manovra, Salvini sottolinea: “Mi sembrerebbe veramente irrispettoso nei confronti del popolo italiano, che è un contribuente netto a suon di decine di miliardi di euro. Sanzionare chi ti paga decine di miliardi per una manovra economica di crescita mi sembrerebbe strano”. “Siamo convinti dei numeri che abbiamo messo in manovra e li portiamo avanti. Fra un anno ne riparliamo”. Sempre con questa maggioranza? “Ovvio”, risponde il segretario leghista.

Anche il vicepremier Luigi Di Maio tiene il punto su Facebook: “Sia noi che l’Europa vogliamo la stessa cosa: ridurre il debito. E l’Unione europea si convincerà che, per raggiungere l’obiettivo, abbiamo scelto l’unica strada che funziona: aiutare le famiglie e le imprese, creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. E’ così che l’Italia finalmente può crescere”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/11/21/convinceremo-governo-non-cede_E1Fo4lcBTZaTd9PDIHzPEO.html?refresh_ce

Manovra, Di Maio: ‘Austria e Olanda ci chiedono lacrime e sangue’. Tria all’Ue: ‘La nostra è credibile e solida’

“Quando Austria e Olanda ci chiedono di rispettare tutte tutte le regole, chiedono una manovra lacrime e sangue che è esattamente l’opposto di quanto ci hanno chiesto gli italiani il 4 marzo”. Lo afferma il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, a margine del tavolo Pernigotti. “Noi andiamo avanti perché l’alternativa è massacrare ancora di più i pensionati, massacrare ancora di più disoccupati e massacrare ancora di più le imprese. L’alternativa non può essere questa”, aggiunge.

L’Europa siamo noi e lo sarà anche di più se dialoghiamo con convinzione per definire al strategia per governare le transizioni, sulle quali la nostra manovra offre una risposta diversa dal passato, ma non meno solida e meno credibile”, ha detto il ministro del Tesoro, Giovani Tria, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale della Fondazione Nord Est, a Padova. 

Con il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker parlerò perché non si avvii una procedura d’infrazione non per modulare” la sua applicazione. Lo afferma il premier Giuseppe Conte rispondendo ai cronisti ad Abu Dhabi e spiegando che, “a inizio settimana” sentirà Juncker per concordare, successivamente un faccia a faccia. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/11/15/manovra-di-maio-austria-e-olanda-ci-chiedono-lacrime-e-sangue.-tria-allue-la-nostra-credibile-e-solida_eac4a871-f7d5-4bd9-bfba-00177a119fd4.html

Istat: Pil Italia fermo nel terzo trimestre. Di Maio attacca il Pd

Nel terzo trimestre del 2018 l’Istat stima che il prodotto interno lordo (Pil) sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, nei dati preliminari corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8%. Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017.

“Nel terzo trimestre del 2018 la dinamica dell’economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni”. E’ il commento dell’Istat alla stima preliminare del Pil nel terzo trimestre. “Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, – continua l’istituto – tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall’1,2% del secondo trimestre”.

La variazione acquisita per il 2018 è pari all’1%, è la stima preliminare della crescita che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nell’ultimo trimestre dell’anno.

 Nel terzo trimestre cala il valore aggiunto dell’industria rispetto al trimestre precedente, mentre aumenta nei comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La stima del Pil riflette, spiega l’Istat, “dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale – manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione, appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori”.

MERCATI NERVOSI DOPO LA DIFFUSIONE DEI DATI

Attacca M5S, con il suo leader, Luigi Di Maio, secondo il quale se l’economia ristagna è colpa del Pd. 

“I dati Istat parlano chiaro: nel terzo trimestre 2018 il Pil si è fermato, mentre su base annua la crescita è diminuita dall’1,2% allo 0,8%. A chi ci attacca, come il bugiardo seriale Renzi, ricordiamo che il risultato del 2018 dipende dalla Manovra approvata a dicembre 2017, che è targata Partito Democratico. Tutti sanno che la nostra Manovra del Popolo deve ancora essere approvata e non può aver avuto nessun effetto sul rallentamento in atto”. Lo scrive il vicepremier, Luigi Di Maio, sul blog del M5s.

Il premier, Giuseppe Conte, non si dice sorpreso dei dati: “Lo avevamo previsto, proprio per questo faremo una manovra espansiva”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/10/30/istat-pil-italia-fermo-nel-terzo-trimestre_4f63582a-28b8-4a36-a034-ece40dae5a4f.html

S&P conferma rating Italia, Di Maio : ‘andiamo avanti’

“Io non ho litigato con Draghi. Ho solo espresso un parere, come lui esprime i suoi. E credo che questo sia un Paese libero in cui tutti possiamo esprimere la nostra opinione”. Lo ha detto Luigi Di Maio a margine di un sopralluogo a Paternò, col capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borelli, prima tappa di incontri in paesi del Catanese, dell’Ennese e del Siracusano colpiti dal terremoto e dall’alluvione delle settimane scorse.

“Standard and Poor’s non ci ha declassati. Siccome bisogna leggere il negativo anche dove non c’e, stamattina tutti dicono che ci ha ‘mazzolati’. Invece deve essere ben chiara una cosa: questo Governo non arretra, si farà il reddito di cittadinanza, si farà la pensione di cittadinanza, si farà la quota 100 per mandare in pensione le persone” ribadisce il ministro dello Sviluppo economico.

La parola d’ordine dunque è tranquillizzare i mercati. Come? “Dicendo che non usciamo dall’euro. Perché tutti si sono convinti, a causa di una narrazione sbagliata che qualcuno ha voluto fare, e non noi del governo, che l’Italia voglia uscire dall’euro e dall’Europa. Noi non soltanto ci stiamo bene, ma tra alcuni mesi si vota per le europee e quindi l’Europa diventa di nuovo quella dei cittadini”. “Io sono sicuro che a livello europeo – ha aggiunto Di Maio – tutti i cittadini provocheranno una scossa forte, politica, per mandare a casa questa classe dirigente che in questi anni ha tagliato la nostra sanità, le nostre pensioni, il welfare ed i servizi ai Comuni, con il debito pubblico che è perfino aumentato”.

Rating confermato ma outlook negativo. Il verdetto dell’ agenzia Standard & Poor’s sulla sostenibilità finanziaria del sistema italiano arriva alle dieci di sera e suona come un campanello di allarme, materializzando i timori di un percorso sempre più a ostacoli per il governo italiano alle prese con la presentazione della legge di bilancio.

“Il piano economico del governo – fa sapere S&P – rischia di indebolire la performance di crescita dell’Italia”. Nel mirino anche la riforma delle pensioni, che rappresenta “una minaccia ai conti pubblici”. Per ora però il declassamento non c’è, mantenendo l’Italia a due lunghezze di distanza dal livello ‘spazzatura’ (BBB).

Il nuovo test è atteso per lunedì, alla riapertura dei mercati, quando gli occhi saranno di nuovo sullo spread e la tenuta dei bancari. “S&P lascia invariato il suo rating. Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese: l’Italia è la 7/a potenza industriale al mondo e la 2/a manifattura Ue. La competitività delle imprese ci permette di avere un surplus commerciale consistente e il risparmio delle famiglie è solido. Sulla decisione di portare in negativo l’outlook e su alcuni giudizi negativi sulla manovra economica, siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure”.

Tutto un “film già visto”, commenta Matteo Salvini che assicura che in Italia non salteranno “né banche né imprese”.

E poco dopo, su Twitter, Luigi Di Maio assicura che il governo è pronto ad andare avanti: “chi aspettava Standard&Poor’s per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa”.

Fatto sta che per l’agenzia di rating Usa le stime del governo non tornano: la crescita, sostengono gli analisti americani, viene rivista al ribasso (1,1%) e il deficit è più alto di quello messo nero su bianco da Roma e pari al 2,7%. Dopo giorni in cui i due vicepremier hanno sostenuto ripetutamente di non essere disponibili a cambiare manovra e strategia in politica economia, non è però detto che non diventi più forte la posizione di chi sostiene la necessità di qualche ritocco, con un occhio in particolare alle banche che potrebbero subire più di altri il peso del differenziale fra i Btp e i Bund. La partita certo resta complicata, anche per i toni accesi scelti dagli alleati. Solo poche ore prima della valutazione negativa di S&P, Luigi DI Maio aveva infatti assicurato di non temere le agenzie di rating. Ma non solo. Il leader pentastellato sceglie anche di andare allo scontro con il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che ha messo in guardia dalle ricadute dell’innalzamento dello spread proprio sugli istituti di credito. “Siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia – osserva – e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente”. Riescono a mostrare “molto più rispetto” addirittura i ministri tedeschi, è la chiosa.

Vero è che gli istituti bancari sono da giorni al centro di riflessioni da parte del governo, dove si registrano spesso anche approcci diversi fra gli alleati. L’Italia è pronta a tirare su un muro difensivo, “costi quel che costi”, è la tesi di Matteo Salvini. “Nessuna banca salterà. Se qualcuno pensa – prosegue il leader della Lega – di speculare sulla pelle dei risparmiatori e degli italiani, sappia che c’è un governo e c’è un paese pronto a difendere le sue imprese, le sue banche e la sua economia”. Ma questo, aveva puntualizzato un paio di ore prima l’altro vicepremier (Di Maio), “non significa prendere soldi dagli italiani”. Qualsiasi intervento che ricadesse in qualche modo sui risparmiatori sarebbe d’altro canto difficile da giustificare per il governo giallo-verde che della loro difesa ha fatto una bandiera. Una strada possibile, secondo Salvini, potrebbe essere allora proprio quella delle fusioni: “se ci sono le condizioni economiche, perché no?”, osserva il leader della Lega. Intanto Roma continua a essere alle prese anche con Bruxelles, che in settimana ha bocciato la manovra: anche su questo fronte non si registra al momento alcuna volontà di cambiare rotta ma il confronto resta aperto, fa sapere il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker.

Fonte: ANSA  –

Tria avverte: ‘Programma nei limiti del bilancio’. Salvini: ‘Andremo oltre numeri Ue’

Il G20 ”e’ stata un’occasione per spiegare le intenzioni del governo italiano, e l’accoglienza e’ stata ”sempre molto positiva”. Lo afferma il ministro dell’economia, Giovanni Tria, a margine dei lavori del G20. Tria ha spiegato la ”volonta’ di applicare il programma del governo mantenendosi ovviamente quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l’instabilita”’.

Parole che il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta così in una intervista al ‘Corsera’: ‘Ci hanno eletti per cambiare, se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino da Bruxelles, che molti Paesi Ue ignorano bellamente”.

Salvini ribadisce che: ‘Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime significative risposte sulla riduzione delle tasse”.

“Si narra di una contrapposizione con il ministro dell’Economia, io non la vedo”. Lo afferma il vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, al termine di un incontro con gli ambasciatori del G20. Nelle dichiarazioni del Ministro Giovanni Tria che la legge di bilancio deve rispettare le disponibilità, continua Di Maio, “vedo tutti i margini che ci dobbiamo ancora conquistare dall’Unione europea e che pretendiamo per rimettere a posto un’Italia che ha 3 milioni di persone che non riescono a mangiare”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/07/23/tria-avverte-programma-nei-limiti-del-bilancio.-salvini-andremo-oltre-numeri-ue_d6fb8cf8-65a4-43e2-807c-7782f7d79e9a.html