Manovra: giù l’Iva su assorbenti, pace fiscale per avvisi bonari

La manovra rischia di sovrastimare gli incassi previsti dalle nuove tasse, da quella sulle auto aziendali a quelle sulla plastica. Lo scrivono i tecnici del Servizio Bilancio del Senato chiedendo una verifica su una sovrastima della plastic tax per “circa 800 milioni di euro”. Da chiarire anche perché si considera “fisso” l’incasso visto che si dovrebbero ridurre gli imballaggi monouso. Lo stesso vale per la sugar tax. Dubbi anche sulle sigarette: “in via prudenziale sarebbe opportuno non ascrivere maggiori entrate” nel 2020.

“E’ una sfida impegnativa ma sono fiducioso che siamo sulla strada giusta, sapevo che trovare 23 miliardi in 23 giorni sarebbe stato molto difficile: portare a compimento questa manovra è impegnativo ma penso che ci riusciremo e, superato questo scoglio, potremo dispiegare un’azione di governo ambiziosa”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, all’incontro ‘Metamorfosi’ di Huffpost organizzato in collaborazione con Gedi a Milano.

Si può “affrontare quel 5% di misure che vanno migliorate anche agli occhi del proponente e le risolveremo”. Tra le misure che il governo e la maggioranza potrà affrontare vi è anche lo sgravio fiscale sulle auto aziendali, chiarisce il ministro rispondendo a Lucia Annunziata, direttore della testata on line.

“Sono fiducioso che la manovra verrà approvata senza snaturarne l’impianto superando le criticità e sarà stato un risultato quasi miracoloso, straordinario, e questo verrà percepito all’esterno”. Così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Sapevamo che era una manovra anche in emergenza per evitare l’aumento dell’Iva e c’era uno scoglio di finanza pubblica che ha generato crisi di governo la scorsa estate”, aggiunge.

Stefano (Pd), modificare anche sugar tax – “Dalle audizioni sulla legge di bilancio, arriva una sollecitazione ampiamente condivisa: occorre modificare la plastic tax e la sugar tax. Credo che il governo dovrà accogliere questa indicazione che viene sia dai sindacati che dalle categorie, tutte”. Lo dice il senatore Pd Dario Stefano, vicepresidente del gruppo dem al Senato e relatore di maggioranza della legge di bilancio. “C’è una questione che riguarda i tempi di applicazione” e “un rilievo che riguarda la filosofia di provvedimenti che rischiano di colpire indiscriminatamente il sistema industriale”.

Un emendamento al dl fisco presentato in commissione Finanze alla Camera dal Partito Democratico prevede che “ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l’aliquota del 10 per cento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva)” contro l’attuale 22%. “Insieme ad altre 32 deputate di vari gruppi politici – scrive in una nota Laura Boldrini aggiungendo l’hashtag “#NoTamponTax” -, sia di maggioranza che di opposizione, ho sottoscritto un emendamento al decreto fiscale che riduce dal 22 al 10% l’Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili. Perché non sono beni di lusso ma una necessità!”.

Istat in audizione sulla manovra – “Parte della mancata iscrizione” agli asili nido “è spiegata da vincoli economici: nel 2018 il 12,4% dei genitori di bambini di 0-2 anni non iscritti al nido dichiara di non averlo fatto perché i costi sono eccessivi”, in valori assoluti “132mila bambini”, la maggior parte, (61,9% del totale Italia) residenti “al Nord”. “Ampie” le differenze territoriali: il vincolo economico viene indicato per il 17% al Nord, per l’11,3% al Centro e per il 7,2% nel Mezzogiorno.

Le tasse pagate dai lavoratori dipendenti ammontano a “circa 152 miliardi” nel 2018 – dice l’Istat nel corso dell’audizione sulla legge di Bilancio – e il taglio del cuneo fiscale previsto dalla manovra equivale a una riduzione “dell’1,7% del totale delle imposte sul reddito delle persone fisiche”.

“Nel 2016 le imprese appartenenti al settore della Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche sono 1.540 (pari allo 0,4% delle imprese italiane manifatturiere). Si distribuiscono sul territorio in 1.780 unità locali, impiegano quasi 30 mila addetti, presentano un fatturato superiore a oltre 8 miliardi di euro e arrivano a produrre oltre 2 miliardi di euro di valore aggiunto ossia lo 0,28% del valore aggiunto nazionale”. E’ quanto si legge nel dossier depositato dall’Istat in occasione dell’audizione sulla manovra in Senato. “Nelle regioni del Nord-ovest è localizzato il segmento più significativo del settore (con il 43,9% delle unità locali e una quota di valore aggiunto pari al 47,7% del dato nazionale riguardante il settore). In particolare – si legge ancora – circa un terzo del corrispondente valore aggiunto nazionale si produce in Lombardia (il 34,7%), seguita da Emilia-Romagna (15,7%), Veneto (12,8%) e Piemonte (12,6%). Più contenuto è il contributo delle altre regioni, con un’incidenze del 5,4% della Toscana e del 4,8% della Campania”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/11/11/manovra-gualtierici-riusciremo-poi-azione-ambiziosa_a4426370-fdd9-4cad-8d77-163ccb377471.html

La manovra sbarca al Senato, solo un terzo dell’Iva coperta nel 2021

Per il 2020 non ci sarà nessun aumento dell’Iva ma già nel 2021 il problema di reperire risorse per sterilizzare gli incrementi delle aliquote si riproporrà sul tavolo del governo come una spada di Damocle. I numeri sono contenuti nella relazione tecnica della legge di Bilancio che inizia oggi il suo iter parlamentare al Senato.

Le diverse microtasse, dalla plastic tax ai prelivi su filti e le cartine, dalla sugar tax alla tassazione per le auto aziendali, contenute nell’attule legge di Bilancio, secondo i calcoli dell’esecutivo Giallorosso, riusciranno a generare gli oltre 23 miliardi di euro che servono per sterilizzare la clausola di salvaguardia condivisa con la Commissione Europea per il prossimo anno. Ma dei 28,753 miliardi che serviranno per annullare le clausole per il 2021 l’attuale Manovra reperisce appena 9,8 miliardi, poco più di un terzo.

Con la legge di Bilancio dell’anno prossimo andranno quindi trovati altri 18,953 miliardi e l’impegno sarà ancora più pesante dal 2022. Dei 28,753 miliardi che serviranno dal 2022 per congelare l’aumento Iva l’attuale Manovra in discussione al Senato copre appena 2,995 miliardi e bisognerà quindi scovare risorse per 25,758 miliardi, più dei 23 miliardi di quest’anno.

Il problema Iva, insomma, è tutt’altro che risolto con la legge di Bilancio di quest’anno e va considerato che alcuni interventi inizieranno a dare il loro contributo solo da metà dell’anno. La plastic tax, per esempio, che vale 1,1 miliardi il prissimo anno e 1,7 miliardi negli anni successivi prevede che il prelievo sia operativo da aprile dello scorso anno con la prima rata riscossa a luglio. Mentre la sugar tax, l’imposta sulle bevande analicoliche (con 234 milioni attesil’anno prossimo) che saliranno a 275 milioni a regime, vedrà i primi versamenti operativi da maggio.

Norme che potrebbero essere in parte riviste durante il passaggio parlamentare ma a patto, ovviamente, di individuare fonti di entrata alternative. Intanto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ha aperto ad alcune modifiche, a partira da un possibile ritocco delle norme sulla pastic tax dopo la reazione negativa dell’industria, magari ampliando le esenzioni. Su un emendamento in tal senso sta già lavorando Italia Viva al Senato, il cui obiettivo è cancellare del tutto nel 2020 il balzello.

Fonte: MilanoFinanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/la-manovra-sbarca-al-senato-solo-un-terzo-dell-iva-coperta-nel-2021-201911041145183489

Mef: entrate 8 mesi a 288,2 mld, -1,3%

Nei primi 8 mesi 2019, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 288.258 milioni di euro, segnando una diminuzione di 3.875 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,3%). Il risultato- spiega il Mef – risulta influenzato dalla proroga al 30 settembre dei termini di versamento di tutte le imposte autoliquidate per i soggetti che svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indicatori di affidabilità (Isa). Bene l’andamento del gettito Iva: nei primi 8 mesi è cresciuto di 1.892 milioni di euro, (+2,3%). Il risultato è dovuto, in particolare, alla componente di prelievo sugli scambi interni che registra un incremento di 1.931 milioni di euro (+2,6%). Diminuisce, invece, il gettito dell’Iva sulle importazioni (-39 milioni di euro, -0,4%). Le entrate tributarie erariali derivanti dall’attività di accertamento e controllo si attestano a 7.933 milioni di euro (+1.278 milioni di euro, +19,2%).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/10/07/mef-entrate-8-mesi-a-2882-mld-13_79207f7b-c5c5-497b-93f2-0a8202717c08.html

Confindustria: “Italia a rischia recessione”. Gualtieri: “Fiduciosi sul via libera alla manovra dall’Ue’

Nel governo siamo fiduciosi sulla reazione della Commissione europea alla manovra di bilancio delineata nella Nadef. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che oggi è intervenuto in Confindustria. “C’è un dialogo costante e la flessibilità che cerchiamo è nelle regole. La Commissione naturalmente aspetta la manovra di bilancio, è su quella che si esprime”.

Il governo, ha aggiunto Gualtieri, vede “aspetti positivi in termini di ridistribuzione dei redditi da una limitata rimodulazione Iva, magari a gettito zero, che possono avere funzione ridistribuiva positiva e supportare la transazione del nostro sistema dei pagamenti verso il digitale”.

Gli scenari principali previsti dal rapporto di Confindustria, zero crescita non disattivando le clausole Iva o una lieve crescita ma disattivandole in deficit, “fortunatamente e positivamente sono esclusi dalla Nadef, che prevede di disattivare completamente le clausole Iva ma non integralmente in deficit e mettendo il debito in un trend discendente”, ha detto ancora Gualtieri.

Il piano previsto dal governo per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, ha affermato il ministro, avviene “con una forte interfaccia europea ed è importante quanto chiamato dal Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni con l’impegno a un piano europeo per la mobilitazione di investimenti per 1.000 miliardi con l’European green new deal”. “Anche la revisione del Patto di stabilità e crescita europeo – ha aggiunto – deve offrire un quadro più favorevole agli investimenti che si collocano in questo progetto europeo”.

Si profila una “manovra restrittiva ma condividiamo questo approccio del Governo per una manovra cauta”, premessa per un percorso che “in una ottica triennale porti a declinare risorse importanti”. La dg di Confindustria, Marcella Panucci, dà così la lettura sulla legge di bilancio del rapporto con le previsioni economiche del centro studi di via dell’Astronomia. Va oggi “conciliato il possibile con il necessario”; La manovra, dice, “non può che essere cauta, perchè deve dare fiducia”.

L’ALLARME DI CONFINDUSTRIA – L’Italia “è ancora sulla soglia della crescita zero” e “rischia di cadere in recessione in caso di nuovi shock”. E’ il nuovo allarme lanciato dal Centro studi di Confindustria. Se fosse confermato il rialzo di Iva e accise, gli economisti stimano che il Pil rimarrà fermo sia quest’anno sia nel 2020, ma in caso contrario “crescerebbe dello 0,4%”. Per Confindustria, nonostante l’economia sia ferma da oltre un anno, i conti pubblici sono migliori “di quanto indicato nella NaDef”. Gli industriali chiedono quindi una svolta nel 2020 e propongono di ampliare la platea dei beneficiari del bonus di 80 euro ai lavoratori incipienti e di intervenire sull’Irpef allineando i primi due scaglioni.

Nell’ultima nota mensile, intanto, l’Istat rileva un proseguimento della fase di debolezza economica.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/10/07/confindustria-italia-in-bilico-rischia-recessione_1be7fbce-3783-45cd-baa9-9d1248eb1b2b.html

Alt agli aumenti Iva, 21 miliardi da flessibilità Ue e antievasione

Saranno gli spazi di deficit aggiuntivo e i risultati della lotta all’evasione a sostenere la manovra 2020, portando oltre 21 miliardi una legge di bilancio che ne varrà circa 30. Questo, almeno, è l’obiettivo del governo scritto nelle 120 pagine della Nota di aggiornamento al Def approvata ieri sera dal consiglio dei ministri. Una Nadef, quella arrivata dopo l’ennesimo vertice per placare le tensioni nella maggioranza, che promette la «completa disattivazione dell’aumento dell’Iva» all’interno di un «triplice ambizioso obiettivo» fatto anche di alleggerimento della pressione fiscale e riduzione del cuneo sul lavoro. Il tutto grazie a oltre 14 miliardi di deficit in più rispetto al tendenziale e 7 miliardi di maggiori entrate da lotta all’evasione.

Il ministro dell’Economia Gualtieri si dice «fiducioso» sul via libera Ue. E nella premessa al documento sottolinea che «la strategia» sarà «di lungo termine», e si svilupperà con una «partecipazione propositiva al progetto europeo», dopo una «fase complessa» in cui «i ricorrenti dubbi sull’adesione alla moneta unica da parte di alcuni esponenti politici hanno contribuito a ridurre la fiducia degli investitori». Questa fiducia ritrovata, secondo la Nadef, vale l’anno prossimo quasi 6 miliardi in meno di spesa per interessi.

Per far andare d’accordo ambizione e numeri, il Conte-2 si affida prima di tutto alla possibilità di ottenere a Bruxelles più deficit. Il 2,2% fissato come obiettivo 2020 si piazza oltre 14 miliardi sopra l’1,4% calcolato a legislazione vigente grazie agli aumenti Iva e alla riduzione di spesa per quota 100, reddito di cittadinanza e interessi. Un deficit nominale al 2,2%, figlio dei negoziati delle scorse settimane con la commissione Ue, azzererà la correzione strutturale: anzi, nel 2020 il deficit strutturale segnerà un leggero aumento, attestandosi all’1,4% (+0,1%, contro il -0,6% inizialmente chiesto dalla Ue: i 7 decimali di Pil misurano la “flessibilità” vera e propria), per poi scendere di due decimali all’anno nel 2021-22 quando l’aumento della crescita dovrebbe chiudere progressivamente l’output gap imponendo quindi una correzione maggiore.

L’altro pilastro, si diceva, sono le misure antievasione, chiamate a portare oltre 7 miliardi di maggiori entrate già dal prossimo anno. Un obiettivo così alto aiuta a far quadrare i conti con la promessa di stop integrale all’Iva: ma l’Iva (Sole 24 Ore di domenica) rimane protagonista anche su questo terreno, da tradurre nelle misure concrete che arriveranno dai negoziati nella maggioranza in vista del 15 ottobre. A chiudere l’elenco delle coperture saranno i tagli alla spesa e agli sconti fiscali, a partire da quelli dannosi: in tutto i due capitoli valgono circa 3,5 miliardi, divisi a metà fra spending review e tax expenditures.

Anche per osservare un rilancio pieno della crescita occorrerà aspettare l’orizzonte triennale su cui il governo chiede di valutare il programma. Dopo un 2019 che si ferma allo 0,1%, l’anno prossimo punta allo 0,6% per arrivare all’1% nel 2021 (stesso ritmo previsto per il 2022). Rispetto a un tendenziale schiacciato da guerre commerciali e frenata europea, la manovra si propone di dare una spinta da 2 decimali all’anno: a spingere sarà soprattutto il blocco degli aumenti dell’Iva (+0,3% di Pil), accompagnato dal taglio al cuneo e alle proroghe di aiuti fiscali (un decimale a testa), ma il conto deve considerare anche la frenata imposta da maggiori entrate e tagli di spesa (due decimali in tutto). Nell’«orizzonte pluriennale» indicato da Gualtieri si dovrà sviluppare anche l’inversione di rotta del debito pubblico: il 2019 si chiuderà con un altro aumento di quasi un punto di Pil, che porta il passivo al 135,7%. L’anno prossimo è prevista una prima inversione di rotta, al 135,2%, ma la discesa punta a diventare più rapida nei due anni successivi, portando il rapporto al 131,4% a fine 2022.

Il programma prevede poi ben 23 provvedimenti collegati alla manovra: tra questi il Green New Deal, la riforma del Catasto e l’Autonomia differenziata, ma con l’obiettivo di ridurre i divari Nord/Sud.

Fonte: Il Sole 24 Ore  –  https://www.ilsole24ore.com/art/alt-aumenti-iva-21-miliardi-flessibilita-ue-e-antievasione-ACNHcyn

Gualtieri: ‘L’Italia torna protagonista in Europa’

Con questo Governo “l’Italia torna ad essere protagonista in Europa, riprende il ruolo che le spetta come Paese fondatore che ha delle idee, imposta la sua visione dell’Ue come percorso per migliorare, cambiare, renderla più adatta ad affrontare le sfide del nostro mondo”: lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri entrando all’Eurogruppo informale.

“Oggi presenteremo il programma di governo come illustrato dal presidente Conte in Parlamento”, ha spiegato il ministro che in un’intervista a Repubblica oggi ha ricordato l’impegno per disinnescare l’aumento Iva, spiegato che la flat tax è archiviata e che Quota 100 resterà fino alla scadenza triennale.

Arrivando ad Helsinky Gualtieri ha poi sottolineato che la manovra 2020 e lo scorporo dal deficit degli investimenti verdi “sono due questioni diverse, una è la discussione della manovra e uno è il più grande processo di riforma, approfondimento, completamento dell’Unione monetaria che naturalmente ha tempi diversi, quindi sono due piani diversi”.

“Il governo italiano è estremamente pro-europeo – ha detto il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, entrando alla riunione del’Eurogruppo -, penso che questa sia un buona base per un lavoro comune e posso immaginare che ci aiuterà a far sì che le regole che abbiamo concordato per una politica finanziaria e di bilancio seria saranno rispettate”.

“Crediamo che l’Italia abbia rispettato sempre le regole di bilancio, e speriamo che continui, c’è l’impegno del nuovo Governo, che è pro-europeo, quindi non vediamo alcun problema su questo”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, entrando alla riunione dei ministri e rispondendo alle domande dei giornalisti.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/13/gualtieri-italia-torna-protagonista-ue_29091989-a3df-418f-995a-1cb5ad4aa185.html

Iva: Italia ancora prima in Ue per evasione, perde 33 mld

Nel 2017 l’Italia si conferma prima in Ue per l’evasione Iva in valore nominale, con perdite per lo Stato di 33,6 miliardi, mentre è quarta per il maggior divario tra gettito previsto e riscosso con il 24%, dietro solo a Romania (35,5%), Grecia (33,6%), e Lituania (25,3%). E’ quanto emerge dal rapporto sull’Iva della Commissione Ue. Rispetto al 2016 c’è stato un lieve miglioramento: nel 2017 l’evasione si è ridotta di 2,8 punti percentuali, e in termini nominali è scesa da 37 miliardi a 33,6 miliardi.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/05/-iva-italia-ancora-prima-in-ue-per-evasione-perde-33-mld-_d5e7e1b0-86cc-4490-ae4a-4ef90781338f.html

Mef, entrate 6 mesi a 200,2 mld (+0,9%)

Nel periodo gennaio-giugno 2019, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 200,287 miliardi di euro, segnando un incremento di 1,827 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%). Lo comunica il Mef. Il mese di giugno registra minori entrate pari a 262 milioni di euro (-0,7%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Cresce anche il gettito dell’Iva: sempre nei primi 6 mesi è aumentato di 2,059 miliardi di euro (+3,6%). Il progresso è dovuto in particolare alla componente di prelievo sugli scambi interni che registra un incremento di 2,132 miliardi di euro (+4,2%), mentre diminuisce il gettito sulle importazioni (-73 milioni di euro, -1,1%).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/08/05/mef-entrate-6-mesi-a-2002-mld-09_b8456bd2-e717-4c74-b399-d890efa8cf00.html

Tria: “Una follia l’aumento dell’Iva. Nessuna manovra correttiva”

Non ci sarà nessun aumento dell’Iva: parola del ministro dell’Economia Tria.  “Sono tutte follie -dice- non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?”.Lo ha detto nel corso della trasmissione Quarta Repubblica ad una domanda sulle ipotesi di aumento ‘selettivo’ dell’Iva. 

Non solo . “Questa storia della manovra correttiva è quasi una fissazione, non la capisco. Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa. Mi chiedo, in una situazione come quella dell’Italia e dell’Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica. Il deficit, ha assicurato, “viene tenuto sotto controllo”.

E sulla Tav il ministro precisa: ‘Nessuno investe in Italia se il governo cambia i patti’.   “Non mi interessa l’analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav” ha detto Giovanni Tria, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica. “Bisogna portare avanti l’economia italiana”, ha aggiunto. 

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/02/25/tria-una-follia-laumento-delliva.-no-a-manovra-correttiva_afb56297-7257-4876-a270-217218e5f52c.html

Manovra: commissione sospesa con zero voti, proteste in Aula

Bene aver evitato la procedura di infrazione ma l’Europa deve cambiare. E’ la linea del governo il giorno dopo lo stop di Bruxelles alle procedure per il debito italiano con l’intesa sulla manovra. Intanto dai vicepremier arrivano rassicurazioni sul fronte dell’Iva dopo la notizia che nel maxi-emendamento del governo che recepisce l’accordo con l’Ue sulla manovra sono previsti  aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022.

Non c’è un aumento dell’Iva quest’anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest’anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni”, ha detto Luigi Di Maio a Radio Capital. “Smentisco il fatto che abbiamo tagliato 4 miliardi di investimenti. Gli investimenti restano, alcuni vanno in flessibilità perché sono sul dissesto idrogeologico. La maggior parte degli investimenti che mettiamo sono legati al dissesto. La manovra per quanto riguarda gli investimenti resta ambiziosa”, ha detto inoltre.

“No, non l’abbiamo aumentata quest’anno e non l’aumenteremo nei prossimi anni“, ha detto Matteo Salvini.

“Anche questo modo di fare contabilità pubblica deve cambiare. Il fatto di aver evitato la procedura di infrazione – ha detto ancora il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital –  mi rende molto contento, ma questa Europa deve cambiare e il 2019 con le elezioni europee deve essere l’occasione per eliminare una serie di convenzioni legate alla austerity che richiederanno nei prossimi anni un cambiamento epocale”. Così il vice premier Luigi Di Maio a Radio capital. “Va bene aver superato la procedura di infrazione, ma questa occasione ci continua a richiamare all’idea di dover cambiare l’Ue” spiega.

“Attraversare una procedura di infrazione – ha detto anche il premier Conte in una intervista al Corriere – che avrebbe messo sotto controllo i conti dell’Italia per sette anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile”, dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, riflettendo sulla possibilità che con un ‘no’ della Commissione si sarebbe riaperta la discussione sulla permanenza dell’Italia in Ue e nell’euro. Questo però, precisa, “non è né sarà mai un obiettivo politico di questo governo”.

Intanto Pd e Leu hanno abbandonato i lavori della Commissione Bilancio del Senato sulla manovra. Il presidente Daniele Pesco (M5S) aveva da poco spiegato che la commissione non avrebbe avuto tempo per esaminare tutti gli emendamenti e probabilmente nemmeno per organizzare l’audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio. “La commissione è totalmente inutile, quindi vado in Aula. Il governo non vuol fare lavorare la commissione”, ha spiegato Vasco Errani (Leu). La commissione Bilancio del Senato ha interrotto i lavori sulla manovra lasciando spazio all’Aula che, come previsto, si è riunita alle 17.00. Dopo le proteste delle opposizioni, critiche per il mancato lavoro della commissione dove non è stato finora votato alcun emendamento, la presidente Elisabetta Casellati ha convocato la capigruppo che deciderà ora come proseguire.

“Se il Governo non avesse cambiato la manovra ci saremmo schiantati contro il muro, come Paese – ha scritto Matteo Renzi su Facebook -. Dunque la retromarcia è giusta e comprensibile. Ma fa impressione il modo tracotante con cui Di Maio e Salvini stanno spiegando agli italiani che in realtà non cambia niente”. “Ma perché non devono mai dire la verità? – scrive l’ex premier Pd – Basterebbe ammettere: ‘Abbiamo cambiato idea perché stavamo sbagliando. Rischiavamo troppo’. No, questi insistono a diffondere FakeNews. E dicono: tutto ok, non cambia niente, risalirei sul balcone. Pensano che tutti gli italiani si bevano le loro bugie. Davvero credono di poter trattare i loro connazionali come delle persone incapaci di intendere e di volere? I nodi stanno arrivando al pettine, il tempo dei cialtroni sta scadendo”, conclude.

“Stiamo seguendo i contenuti della Legge di Bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati”. Lo afferma il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo. “Vogliamo sperare che la volontà di realizzare alcuni obiettivi del programma di Governo non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica del Paese”, sottolinea la Cei.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/20/manovra-di-maio-bene-aver-evitato-linfrazione.-non-ce-aumento-iva_e222caa0-aaef-421a-a5a4-67c34542229f.html