Pil, Visco: “Gravano ancora rischi”

Sulle prospettive di crescita gravano ancora importanti rischi che richiedono chiarezza sull’orientamento delle politiche, anche nel medio periodo“. E’ quanto sostenuto dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo al comitato esecutivo dell’Abi.

Inoltre, “resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio, a livello sia nazionale sia europeo. I provvedimenti in favore delle famiglie e delle imprese – ha spiegato il governatore – continueranno a essere cruciali per alleviare i problemi di liquidità, sostenere la domanda aggregata, lenire il disagio sociale e contrastare l’ampliamento delle disuguaglianze. Per ridurre l’incertezza e porre le basi per il ritorno a una crescita stabile e sostenuta dell’economia e dell’occupazione, la soluzione dei problemi sanitari e le necessarie misure di stabilizzazione macroeconomica vanno però accompagnate da interventi risoluti sul piano delle infrastrutture, non solo materiali”, ha detto ancora Visco.

Il governatore ha spiegato che “anche grazie alle misure di stimolo della domanda, monetarie e di bilancio, il rafforzamento della congiuntura nel trimestre in corso potrebbe essere lievemente migliore di quanto delineato in luglio nello scenario di base delle nostre previsioni”. “Al momento, gli andamenti che stiamo osservando restano a grandi linee coerenti con il risultato per l’anno prefigurato in quello scenario: una caduta del Pil – ha ricordato – di poco inferiore al 10 per cento, con una successiva, molto graduale, ripresa”.

Secondo Visco, comunque, “le conseguenze della gravissima crisi globale causata dalla diffusione del nuovo coronavirus sono ancora molto difficili da valutare. La portata di questo evento senza precedenti nella storia recente – ha detto – è evidente nei costi che tuttora produce in termini di vite umane, di relazioni sociali, di risultati economici. L’incertezza sulle prospettive incide negativamente sulle decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese; nonostante una recente, leggera, tendenza al miglioramento, la fiducia rimane, non solo in Italia, su valori molto bassi”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/09/16/banche-visco-all-abi-diretta_sLojjIj6NXmP8Qe9KI0uVN.html?refresh_ce

Monito di Visco alla Bce: un’anomalia i tassi negativi sui titoli di Stato

Monito di Ignazio Visco alla Bce. I tassi d’interesse negativi applicati sui titoli di Stato di alcuni paesi rappresentano un’anomalia che “solo alcuni anni fa era inimmaginabile”, ha detto ieri il governatore di Banca d’Italia a un evento organizzato dall’Institute of International Finance a margine degli incontri annuali del Fondo monetario internazionale. “E’ la parte meno convenzionale dell’attuale politica monetaria e sono una conseguenza dell’incapacità delle economie avanzate ad aumentare la produttività”, ha spiegato Visco. Per adesso “non abbiamo notato effetti negativi sostanziali sui margini delle banche, ma bisogna fare attenzione nell’andare avanti per questa via”.

Lo stesso Fmi, come riportato da MF-Milano Finanza, ieri in un rapporto ha evidenziato i pericoli dei tassi negativi, abbassati dalle Banche centrali per stimolare investimenti, crescita e inflazione. Tuttavia se lo scenario permane per un lungo periodo, come i banchieri centrali sanno bene, i benefici si riducono e i rischi aumentano, a detta del Fondo monetario internazionale.

Comunque per Visco la politica monetaria della Banca centrale Europea “è appropriata alle condizioni cicliche congiunturali e prospettiche dell’area dell’euro” e non dovrebbe cambiare con il passaggio di consegne da Mario Draghi a Christine Lagarde. Certo che “se i fatti non migliorano, la politica monetaria resterà come adesso e cioè altamente espansiva. Il problema è che ci vogliono altre politiche e questo è responsabilità più generale e va al di fuori della Bce”. In precedenza, il numero uno di Via Nazionale aveva sottolineato come la politica monetaria deve essere agevolata anche da una politica di bilancio efficace, soprattutto nei paesi dove questo è possibile perché c’è un ampio spazio fiscale.

Visco ha anche fatto il punto sullo stato di salute del sistema creditizio italiano. Le banche italiane hanno compiuto grandi progressi nel ripulire i bilanci dai crediti in sofferenza, frutto della passata crisi internazionale. Ma gli istituti tricolori più piccoli “hanno più difficoltà a pulire i bilanci”. E, oltre ad andare di più sul mercato sarebbero utili nuove aggregazioni.

Quali sono le banche che preoccupano di più il governatore? Innanzitutto, l’Italia ha 12 banche “significative”, relativamente grandi. Poi, al netto delle banche di credito cooperativo, che sono state raggruppate in due gruppi, che sono anch’esse significative e che saranno gestite insieme, abbiamo circa 120 banche. Di queste una larga parte sono banche molto piccole, con attivi al di sotto di 1-1,5 miliardi di euro. Queste banche, ha sottolineato Visco, “hanno più difficoltà a pulire i loro bilanci: probabilmente dovrebbero provare ad andare di più sul mercato e dovrebbero essere assistite se non fossero in grado”.

Secondo il numero uno di Banca d’Italia “alla fine guardando le banche non ci sono problemi se questo processo è fatto in modo ordinato. In questo caso stiamo cercando modalità ordinate e anche ad aggregazioni e consolidamento che dovrebbe esserci ancora. Non solo queste (piccole, ndr) banche ma anche le più grandi devono impegnarsi di più nel pulire i bilanci. Ma ora sono in forma migliore e anche i rendimenti sono più vicini alla normalità”. Non solo. Secondo Visco le banche italiane “devono impegnarsi nella riduzione dei costi investendo in tecnologia. Ci sono alcuni miglioramenti ma non abbastanza nell’affrontare il cambiamento tecnologico e i servizi ad alto valore aggiunto sono indietro”.

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/monito-di-visco-alla-bce-un-anomalia-i-tassi-negativi-sui-titoli-di-stato-201910180958154698

Visco, rischi concreti per economia

Di fronte ai rischi concreti che la nostra economia oggi corre, forse la politica di bilancio attuata avrebbe potuto essere più prudente soprattutto per quanto riguarda la composizione del bilancio”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla presentazione alla Camera del libro ‘Il sentiero stretto e oltre’ dell’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Parlando degli anni del governo Renzi, Visco ha comunque aggiunto di credere che “i margini di manovra siano stati sempre utilizzati al meglio”.

“Il sistema del credito ha retto” nel suo complesso “di fronte a sfide straordinarie, tecnologiche” e alla crisi straordinaria dell’economia italiana “molto meglio di quanto si poteva attendere” ha aggiunto spiegando come “La vigilanza sulle banche della Banca d’Italia “come un medico non può impedire le malattie può cercare di renderla meno forte e di curarla, e il nostro intervento ha mirato a quello”.  “Ci possono essere differenze di opinioni, ma il rispetto dell’autonomia c’è sempre. Non ho dubbi su questo né sui governi passati né su questo”. 

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/08/visco-rischi-concreti-per-economia_7f084938-dc23-49cb-898f-699282020a32.html

Visco: no rischi di Italexit ma su mercati pesano le parole

“Il rischio di un’uscita” dell’Italia dall’euro a differenza della situazione del 2012 “non esiste, anche se i mercati non la pensano così stimolati da letture e dichiarazioni poco approfondite”, ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a un evento del Mattino.

 “Ora le prospettive sono in rallentamento, l’economia globale è più debole di quanto ci si aspettasse anche a livello degli organismi internazionali a inizio 2018”, ha detto il governatore della Banca d’Italia citando i problemi dei paesi emergenti e i rischi al commercio internazionale e agli investimenti dalle politiche protezionistiche di diversi paesi come gli Stati Uniti.

“Il costo alto del debito, se nel breve termine è sostenibile, nel lungo tende determinare una caduta delle attività finanziarie” detenute dai risparmiatori sia direttamente che indirettamente”, afferma Visco sottolineando anche i “maggiori costi della raccolta delle banche” determinano così “un circolo negativo”. “Per questo parliamo tanto di spread che deve calare, e non è vero che non lo facevamo nel 2012 (all’epoca della crisi del debito sovrano ndr), lo facevamo anche allora”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/12/07/visco-no-rischi-di-italexit-ma-su-mercati-pesano-le-parole_ceef9d93-3256-4aed-9f5f-257800c999e3.html