Pil Italia a zero nel secondo trimestre

Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2019 è rimasto fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Lo rileva l’Istat nelle stime (dati corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati). Si registrano quindi variazioni nulle, ‘crescita zero’, in entrambi i confronti: congiunturale e tendenziale.

Il Prodotto interno lordo dell’Italia è risultato “stazionario” nel secondo trimestre del 2019, rallentando dopo il “marginale recupero” congiunturale del primo trimestre dell’anno. In termini tendenziali invece si registra una, sempre lieve, accelerazione: la crescita zero succede a un Pil negativo per lo 0,1%. Per l’Istat continua così la “fase di sostanziale stagnazione”, visto che per il quinto trimestre consecutivo la variazione congiunturale si attesta intorno allo zero.

La crescita del Pil acquisita per il 2019 (quella che si otterrebbe se i restanti trimestri dell’anno si chiudessero con una variazione nulla) risulta nulla.

La variazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre del 2019 è pari a zero, ma c’è stato un arrotondamento per difetto, infatti rispetto al primo trimestre il Prodotto interno lordo guadagna circa 100 milioni. Una cifra che però non basta a far scattare il segno più davanti al dato. Fin qui la prospettiva congiunturale, a livello tendenziale invece l’aggiustamento è per eccesso, si sono infatti persi circa 180 milioni.

“Sebbene il quadro internazionale rimanga complesso, la crescita dell’economia italiana dovrebbe gradualmente riprendere nella seconda metà dell’anno. Pertanto, la previsione di crescita media annuale del Def (0,2 per cento) è ancora raggiungibile”. Così in una nota il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dopo la crescita zero del secondo trimestre certificata dall’Istat. “Dobbiamo perseverare nello sforzo di rilanciare la crescita dell’economia in un contesto di stabilità finanziaria e sostenibilità sociale ed ambientale”.

“Il dato era atteso e riflette in larga parte il rallentamento in atto nell’economia dell’eurozona”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria dopo che l’Istat ha certificato crescita zero nel secondo trimestre. Una valutazione, prosegue una nota del Mef, “in linea con le stime più aggiornate” del ministero che “descrive una situazione di complessiva stagnazione dell’attività economica”.

 Il dato dato sulla crescita zero nel secondo trimestre “non ci sorprende, sono molti mesi che vediamo l’economia italiana sostanzialmente ferma”, commenta il capoeconomista di Confindustria Andrea Montanino, interpellato dall’ANSA. “Vediamo qualche piccolo segnale positivo che potrebbe ripercuotersi sull’andamento del Pil ma difficilmente nel 2019 andremo oltre la crescita zero che avevamo previsto o solo di qualche decimale”. E avverte: “Anche se avessimo una seconda parte del 2019 più positiva ormai l’anno è compromesso”.

“Crescita zero. Questo governo sta uccidendo la speranza degli italiani. Organizziamo l’alternativa: vogliamo lavoro, scuola, sanità investimenti”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/07/31/-pil-italia-a-zero-nel-secondo-trimestre_f95bdb2e-81d5-4529-86fc-5244783f3a21.html

Tria, a ottobre la nuova legge di bilancio

Archiviata la procedura di infrazione europea per alto debito, “per il prossimo anno decidiamo a ottobre la nuova legge di bilancio, secondo le regole europee”. Di questo ne è convinto, ministro dell’Economia, Giovanni Tria, tanto che lo ha ribadito anche oggi a margine della riuione dell’Eurogruppo. “Stiamo facendo quello che dobbiamo fare per l’economia Italia e per stabilizzare il debito pubblico, non è soltanto per rispondere a quello che ci chiede l’Europa e pensiamo che questo coincida con l’interesse degli italiani”.

La scure da Bruxelles non è arrivata, ma il governo italiano deve sempre tenere sotto controllo la situazione. “Vedremo come andrà l’economia nel secondo semestre e prenderemo le decisioni utili per un eventuale aggiustamento dei conti pubblici italiani”, ha commentato il titolare del Mef in risposta a chi gli chiedeva se l’aggiustamento strutturale per il 2020 sarà almeno dello 0,1% del Pil. “Bisogna arrivare a un qualche aggiustamento strutturale. Lo sforzo grosso lo abbiamo fatto quest’anno. Ovviamente bisogna continuare in quella direzione. L’importante è la stabilizzazione e la discesa del debito/Pil”, ha specificato ancora Tria.

Nella lunga disamina di fronte ai giornalisti, il ministro ha poi sottolineato che “di flat tax (tema molto caro alla Lega e al vicepremier Matteo Salvini, ndr) ne stiamo parlando da un anno, stiamo elaborando tutte le possibili alternative. stimando quello che si può fare per trovare le opzioni migliori”. Mentre per quel che attiene uno degli altri tormentoni economici degli ultimi mesi, i minibot rilanciati da leghista Claudio Borghi, Tria ha glissato: “Il discorso è chiuso, per quanto mi riguarda. Non ho risposte da dare a Borghi, vorrà dire che lo inviterò a cena”.

Infine, in merito al fatto che possano esserci critiche da parte dei ministri dei Paesi rigoristi, come Olanda o Austria, per la decisione della Commissione europea di non far partire la procedura per deficit eccessivo, Tria ha replicato: “Non credo. Poi ognuno ha libertà di parola, ma credo che non ci sia nulla da discutere”.

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/tria-a-ottobre-la-nuova-legge-di-bilancio-201907081612239902

Tria, correzione conti tra le più forti

Per evitare la procedura Ue c’è stata “una correzione molto forte, una delle più forti” con un aggiustamento strutturale, “forse il primo degli ultimi anni, condotto in una fase dell’economia abbastanza difficile in cui siamo ancora vicini a crescita zero” dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in Senato. L’intervento “ci ha messo in sicurezza” anche “sui mercati finanziari”. Il governo ha garantito a Bruxelles di “continuare il programma di aggiustamento strutturale, non è stata fatta cifra” ma “un minimo di aggiustamento strutturale dovrà essere fatto” anche nel 2020. Intanto tria avverte: “Dare sicurezza e prospettiva alla finanza pubblica significa far sì che anche interventi di riduzione fiscale abbiano effetto, altrimenti non hanno effetto”; “Non basta ridurre le tasse: se c’è una situazione di incertezza sul futuro nessuno investe e nessuno consuma perché stanno tutti lì ad aspettare la tempesta”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/07/04/tria-correzione-conti-tra-le-piu-forti_5ad41a55-31b4-40fa-90b9-f5a71dced45b.html

Tria, nostri dati buoni, riscontro Ue sarà positivo

La Commissione Ue si avvia a chiudere il negoziato con l’Italia sui conti. Secondo quanto si apprende, il pacchetto presentato ieri dal Governo italiano ha aiutato molto la trattativa, orientandola verso un chiusura positiva. I capi di gabinetto dei commissari europei si riuniranno questa sera, e il Collegio si terrà domani alle 12.30 a Bruxelles. I commissari discuteranno dei conti italiani a partire da una situazione corretta per il 2019, anche se – a quanto si apprende – mancano ancora rassicurazioni sul 2020.

“Abbiamo mandato i documenti, domani si riuniranno”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria rispondendo ad una domanda sulla possibile procedura d’infrazione contro l’Italia. “Sull’orientamento di Bruxelles non mi esprimo, conosco i nostri dati e sono buoni, dovremo avere un riscontro buono”, ha aggiunto.

Lunedì il governo ha corretto i conti non solo registrando con l’assestamento il miglioramento del quadro dei conti pubblici, ma anche con l’approvazione di un decreto ad hoc con cui l’esecutivo ritiene di essersi riportato in linea con il Patto di stabilità, e di aver creato le condizioni “per rendere ingiustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia”.

“La giornata di ieri – dati alla mano – mi dà molta fiducia sulle politiche del mio governo – commenta il premier Conte – e mi rende ottimista sulla strada che abbiamo intrapreso. I dati certificano la grande solidità della nostra economia, dei nostri fondamentali. I conti pubblici migliorano, il deficit è in calo, aumentano le entrate, diminuisce la disoccupazione. Anche la curva dello spread sembra affrontare un’importante fase di calo. Notizie che a volte sui media non trovano lo spazio che meritano”.

I numeri del Mef promettono, per portare l’aggiustamento strutturale dei conti a 0,3 punti percentuali, un taglio dell’indebitamento netto di 7,6 miliardi. Congelando da subito un miliardo e mezzo dai due maxi-fondi per reddito di cittadinanza e quota 100, e destinando tutti i risparmi da qui a fine anno sulle due misure-bandiera al “miglioramento dei saldi di finanza pubblica”. Forte anche dello scudo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro l’apertura di una procedura di infrazione Ue sull’Italia, l’esecutivo ha accompagnato l’assestamento con un provvedimento urgente per blindare il disavanzo di quest’anno che dovrebbe fermarsi, stando alle nuove previsioni, al famoso 2,04 previsto nell’accordo con Bruxelles di dicembre, con una correzione rispetto al 2,4% che era stato indicato ad aprile a causa della brusca frenata della crescita.

Aiuta anche un saldo netto da finanziare “in sensibile miglioramento rispetto alle previsioni iniziali” della scorsa legge di bilancio, con un saldo netto da finanziare visto a poco meno di 20 miliardi e un avanzo primario stimato in 49,2 miliardi. La correzione vera e propria si limita comunque al 2019 e bisognerà vedere se sarà sufficiente per scongiurare l’apertura della procedura.

Tra maggiori entrate – grazie anche al buon andamento della fatturazione elettronica e ai successi della lotta all’evasione – e le maxi cedole incassate dalle partecipate di Stato, tutte voci una tantum, con l’approvazione del ddl per l’assestamento del bilancio si mettono intanto in cascina circa 4 miliardi, cui si aggiunge il miliardo e mezzo congelato e anche gli eventuali ulteriori risparmi che fonti di governo quantificano oltre i 7 miliardi. Anche il fabbisogno, che segna un ribasso di circa 8 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2018, lascia intuire quello che il premier, Giuseppe Conte, non ha mai smesso di predicare in questi giorni, e ha ribadito anche stamattina: “I numeri sono positivi“, ha detto, “confido sempre di poter” evitare la procedura. A stretto giro è arrivato anche il sostegno di Mattarella: “Noi crediamo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta”, ha scandito il capo dello Stato citando i risultati positivi già raggiunti anche nel 2018 in confronto alla performance del 2019.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/07/01/il-governo-corregge-i-conti-ora-procedura-ingiustificata_33d5cef5-29dc-4243-b61e-309c23e18d00.html

Disgelo Roma-Bruxelles, ‘Si può trovare una soluzione’

Segnali di distensione con Bruxelles sui conti pubblici italiani. Sulla procedura per il debito all’Italia “possono essere trovate delle soluzioni nel dialogo tra la Commissione europea e Roma, ma l’Italia deve dimostrare che rispetterà le regole in futuro”: così fonti europee altamente qualificate all’ANSA, che aggiungono: “ma Roma si deve rendere conto dell’enorme impatto che la sua economia ha sul resto dell’Unione”.

Sul negoziato per evitare la procedura d’infrazione all’Italia “il clima è costruttivo, sono fiducioso che si possa trovare una soluzione“:  ha detto il premier Giuseppe Conte parlando a Osaka, al suo arrivo per i lavori del vertice G20.

Sulla stessa linea il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, anche lui a Osaka: “Stiamo adottando provvedimenti che ci portano sostanzialmente in linea, ci sono le basi” per evitare la procedura di infrazione: ha detto il responsabile di via XXSettembre. Inoltre, ha spiegato, “l’andamento delle finanze pubbliche sta andando meglio di quanto previsto”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/06/27/ue-sulla-procedura-allitalia-possibili-soluzioni_7ca642de-273a-443f-aafa-d5c0dbf41f11.html

Nuovo taglio Ue a Pil Italia, +0,1% nel 2019

La Commissione Ue taglia ancora le stime di crescita dell’Italia: nel 2018 il Pil cresce dello 0,9%, nel 2019 dello 0,1%, e nel 2020 dello 0,7%. Nelle stime di febbraio era rispettivamente 1%, 0,2% e 0,8%. “La debolezza”, frutto della “contrazione” dello scorso semestre, “lascerà il passo a una tenue ripresa”, lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche sull’Italia. I consumi dovrebbero essere aiutati dal reddito di cittadinanza, ma il “mercato del lavoro che si deteriora” danneggerà la spesa dei consumatori che tenderanno a risparmiare, aggiunge.

“La crescita sommessa e l’allentamento di bilancio intaccheranno i conti pubblici, con deficit e debito che saliranno fortemente”: scrive Bruxelles. Nella nuova stima il deficit sale a 2,5% nel 2019 e 3,5% nel 2020 (stima che non comprende l’attivazione delle clausole di salvaguardia, cioè l’aumento dell’Iva). Mentre il debito schizza a 133,7% quest’anno e 135,2% il prossimo. In autunno la stima era di 131% e 131,1%.  

Ultima in Ue per crescita, investimenti e occupazione. E’ quanto emerge dalle nuove previsioni economiche della Commissione Ue. Nel 2019 l’Italia si conferma fanalino di coda con il suo Pil a 0,1%, seguita dalla Germania (0,5%). E’ anche l’unico Paese Ue dove gli investimenti sono negativi: -0,3% sull’anno precedente. Anche se risalgono nel 2020, resta comunque ultima con un aumento di 0,9%. La media della zona euro è di 2,3%. Anche l’occupazione è negativa nel 2019 (-0,1%), unico segno meno in Ue.

“E’ improbabile che il mercato del lavoro sfuggirà all’impatto dell’economia stagnante, come indicano le sommesse aspettative di impiego delle imprese. Ci si aspetta che la crescita dell’occupazione si arresterà nel 2019″, mentre la disoccupazione sale all’11% “visto che è probabile che il reddito di cittadinanza indurrà più persone ad iscriversi nelle liste di disoccupazione e quindi ad essere contate come forza lavoro”: lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche sull’Italia.

Frena ancora la crescita dell’eurozona, su cui “continuano a pesare le incertezze globali” con il “recente rallentamento della crescita e del commercio” mondiale. Così le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue che rivedono al ribasso il pil dell’eurozona, all’1,2% per il 2019 dall’1,3% delle stime di febbraio e all’1,5% per l’Ue dal precedente 1,6%. In questo contesto la crescita “farà interamente affidamento sulla domanda interna”.

“I rischi” per l’economia europea “restano pronunciati”, con “l’ulteriore escalation dei conflitti commerciali e la debolezza dei mercati emergenti, in particolare la Cina”. Sul fronte interno, invece, “dobbiamo stare attenti a una possibile Brexit senza accordo, all’incertezza politica e un possibile ritorno del circolo vizioso banche-debito sovrano”. E’ il monito lanciato dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis con le previsioni economiche di primavera.

Disoccupazione e debito pubblico continuano a calare nell’eurozona e nell’Ue nonostante il rallentamento della crescita. Il tasso scenderà nei 19 al 7,7% nel 2019 e al 7,3% nel 2020, ossia un livello inferiore a quello pre-crisi, mentre nell’Ue a 6,5% e poi 6,2%, dove già oggi è ai minimi storici. Anche il debito pubblico continua la sua discesa nel complesso di eurozona e Ue, rispettivamente a 85,8% e 80,2% nel 2019. L’inflazione resta invece debole, 1,4% per 2019-2020.

Il crollo del Pil tedesco, che nel 2019 con lo 0,5% sarà il secondo più basso dell’Ue dopo lo 0,1% dell’Italia, porterà a una significativa riduzione del criticato avanzo strutturale dei conti pubblici della Germania, che sarà tagliato dall’1,7% del 2018 all’1% nel 2019 e allo 0,8% nel 2020. E’ quanto emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, in cui si evidenzia anche il ruolo delle politiche fiscali di Berlino “moderatamente espansive”.

La crescita italiana è “molto contenuta” e ha “incidenza su conti. Ma non è oggi che parleremo del rispetto” del Patto di stabilità, ha detto il commissario Ue Moscovici. “Bisognerà tornarci su, ma la Commissione valuterà la conformità col Patto nel pacchetto di primavera pubblicato a giugno, e terremo conto anche dei risultati 2018 così come il programma di riforme presentato il mese scorso”. Bruxelles ha “avviato colloqui con il Governo, e in particolare con il ministro dell’economia, perché è importante, prima di avere una valutazione, avere una visione comune”.

Prima di rendere note le previsioni economiche, compito affidato al commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, nella sala stampa del palazzo Berlaymont è arrivato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Alla riunione di Sibiu, ha sottolineato, i capi di stato e di governo della Ue si “riuniranno per preparare il nostro avvenire comune”, e “a qualche settimana dalle elezioni europee dobbiamo trasmettere un messaggio che spero sia di unità e che voglio sia di speranza. Dobbiamo dimostrare che siamo determinati a lavorare insieme per il progetto europeo che è il nostro”.

“L’Unione di oggi è più forte rispetto a quella di ieri e non è un caso questo, ma il risultato della nostra unità e risolutezza e capacità di raggiungere compromessi”.

“Dobbiamo lottare contro gli estremismi populistici ma non possiamo lottare con slogan gratuiti o attacchi personali che stanno aumentando in Europa e questa è una cosa nuova. Ho visto negli ultimi giorni che il mio amico Donald Tusk è comparato a Hitler e Stalin e la cosa è inaccettabile è veramente disgustoso”, ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. “Queste accuse non dovrebbero avere posto nel dibattito democratico europeo dobbiamo lottare contro i populisti e gli estremisti non con le parole ma con azioni”.

“Molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall’evoluzione dello scenario internazionale”: il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine del Forum di Parigi, ha risposto così a chi chiedeva un commento sulle prospettive di crescita dell’Italia e detto di non temere una messa in guardia da parte dell’Ue. “Questo forum – ha ricordato Tria – è più che altro concentrato sui rischi del debito dei Paesi in via di sviluppo, non è concentrato sui Paesi avanzati”.

“Per le previsioni dell’Italia – ha aggiunto – tendo a confermare quanto abbiamo già scritto, molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall’evoluzione dello scenario internazionale”. Teme una nuova messa in guardia da parte della Commissione Ue? “No”, ha replicato Tria.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/05/06/deficit-in-rialzo-faro-su-debito.-attesa-per-le-previsioni-economiche-di-bruxelles_166a30e0-9351-423a-8a33-b79afe34fe8f.html

Tria: “Una follia l’aumento dell’Iva. Nessuna manovra correttiva”

Non ci sarà nessun aumento dell’Iva: parola del ministro dell’Economia Tria.  “Sono tutte follie -dice- non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?”.Lo ha detto nel corso della trasmissione Quarta Repubblica ad una domanda sulle ipotesi di aumento ‘selettivo’ dell’Iva. 

Non solo . “Questa storia della manovra correttiva è quasi una fissazione, non la capisco. Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa. Mi chiedo, in una situazione come quella dell’Italia e dell’Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica. Il deficit, ha assicurato, “viene tenuto sotto controllo”.

E sulla Tav il ministro precisa: ‘Nessuno investe in Italia se il governo cambia i patti’.   “Non mi interessa l’analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav” ha detto Giovanni Tria, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica. “Bisogna portare avanti l’economia italiana”, ha aggiunto. 

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/02/25/tria-una-follia-laumento-delliva.-no-a-manovra-correttiva_afb56297-7257-4876-a270-217218e5f52c.html

Davos, Conte: ‘Sogniamo un’Europa del popolo per il popolo’. E sul Pil dell’Italia? ‘Può arrivare a 1,5% nel 2019’

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, elogia il populismo: “Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo”, una visione “radicalmente nuova” della politica che “metta al centro gli esseri umani, le famiglie, le comunità”, afferma nel suo intervento a Davos il premier, aggiungendo: “Questa l’Europa che sogniamo. Un’Europa del popolo, fatta dal popolo e per il popolo”.

“Gli italiani sono stati pazienti per molti anni” dando “fiducia alle istituzioni politiche e tecniche europee”, ha aggiunto il Presidente del Consiglio. “A dispetto delle aspettative dei cittadini europei, la reale implementazione dell’euro è stata “molto diversa”: il prezzo della stabilità è stato “un crescente debito pubblico” e “la frugalità di bilancio ha frenato la crescita del Pil”. 

“C’è una parola chiave attorno alla quale abbiamo costruito la nostra visione politica e l’attività (di governo, ndr), e quella parola è ‘POPOLO'”, ha affermato ancora Conte davanti all’elite globale del Forum economico mondiale, dove ha recitato in italiano il passaggio della Costituzione “in Italia la sovranità appartiene al popolo”. “Dobbiamo dare una risposta a tutto questo”, ha esortato Conte.

In un’intervista a Bloomberg Tv,  sempre a Davos, Conte ha detto che la crescita dell’Italia potrebbe arrivare fino all’1,5% quest’anno, sottolineando che non ci sarà nessuna correzione alla manovra e che il rallentamento della crescita è parte di una tendenza a livello mondiale.

“Siamo una coalizione forte e il M5s e la Lega hanno molto senso di responsabilità. Stiamo lavorando strenuamente, c’è uno spirito unitario e sono molto fiducioso che possiamo durare cinque anni”: ha affermato ancora Conte, a Bloomberg Tv, che gli chiedeva della tenuta del governo e di possibili elezioni anticipate. Conte ha anche escluso il coinvolgimento di altre forze come Fd’I: “Lavoro molto bene con il mio team, non c’è nessuna prospettiva di diversa composizione del governo”.

“Possiamo dire che la Bce, essendo una banca centrale, non ha un potere valutario adeguato?”, ha affermato il premier a margine del forum economico mondiale. Conte ha aggiunto che “è chiaro che nel sistema attuale la Vigilanza bancaria è insoddisfacente”.

L’Italia centrerà gli obiettivi di deficit per il 2019 e non ci sarà bisogno di una manovra correttiva: lo ha affermato il ministro dell’economia Giovanni Tria in un’intervista alla Reuters dal forum di Davos a chi gli chiede se ci sarà bisogno di misure aggiuntive visto il rallentamento dell’economia. “Speriamo che sia decrescente“, ha detto Tria rispondendo all’ANSA in merito alla tensione crescente con la Francia che, secondo indiscrezioni, rischierebbe di interferire con i dossier Alitalia e Fincantieri.

Il governo è favorevole alla creazione di una rete telefonica fissa unica, che nascerebbe da una fusione tra le rete di Telecom Italia (Tim) e Open Fiber, ha affermato Tria, in un’intervista a Reuters. “Certamente una rete unica porterebbe efficienza al sistema e da questo punto di vista il governo penso che debba guardare con favore a un’evoluzione in quella direzione – ha detto Tria – ma si tratta di scelte che devono fare poi nella loro autonomia società private e quotate”.

“È paradossale che proprio mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali come il gruppo Fincantieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione europea in modo così ambiguo. La logica di questo atteggiamento appare davvero poco comprensibile”, ha detto il presidente del Consiglio, Conte, a margine del Forum economico mondiale.

“Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell’ONU parliamone e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto”. Conte ha aggiunto che “il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio arma ente in più a un singolo Parse europeo”. 

Abe, ricostituire fiducia in libero scambio – “Ricostituire la fiducia verso il sistema del commercio internazionale”. E’ l’appello lanciato dal primo ministro giapponese Shinzo Abe al World Economic Forum di Davos per scongiurare i rischi legati alla guerra dei dazi e alle tensioni commerciali. “Il Giappone è determinato a preservare e a migliorare un sistema internazionale libero, aperto e basato sulle regole”, ha affermato Abe, secondo quanto riferisce Bloomberg.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/23/davos-tria-rispettiamo-deficit-nessuna-manovra-correttiva_4d4a9bb1-32cd-4a9a-9e56-6c54004f2c57.html

Davos, Conte: Bce non ha poteri valutari adeguati. Tria: rispettiamo deficit, nessuna manovra correttiva

“Possiamo dire che la Bce, essendo una banca centrale, non ha un potere valutario adeguato?”. Così il premier Giuseppe Conte a margine del forum economico mondiale. Conte ha aggiunto che “è chiaro che nel sistema attuale la Vigilanza bancaria è insoddisfacente”. 

L’Italia centrerà gli obiettivi di deficit per il 2019 e non ci sarà bisogno di una manovra correttiva. Lo afferma il ministro dell’economia Giovanni Tria in un’intervista alla Reuters dal forum di Davos a chi gli chiede se ci sarà bisogno di misure aggiuntive visto il rallentamento dell’economia.

“Speriamo che sia decrescente”. Così Tria risponde all’ANSA in merito alla tensione crescente con la Francia che, secondo indiscrezioni, rischierebbe di interferire con i dossier Alitalia e Fincantieri. 

Il governo è favorevole alla creazione di una rete telefonica fissa unica, che nascerebbe da una fusione tra le rete di Telecom Italia (Tim) e Open Fiber, ha affermato Tria, in un’intervista a Reuters.”Certamente una rete unica porterebbe efficienza al sistema e da questo punto di vista il governo penso che debba guardare con favore a un’evoluzione in quella direzione – ha detto Tria – ma si tratta di scelte che devono fare poi nella loro autonomia società private e quotate”.

“È paradossale che proprio mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali come il gruppo Fincantieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione europea in modo così ambiguo. La logica di questo atteggiamento appare davvero poco comprensibile”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine del Forum economico mondiale.
“Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell’ONU parliamone e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto”. Conte ha aggiunto che “il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio arma ente in più a un singolo Parse europeo”. 

Attesa per Conte e Tria al Wef –  Tria parlerà in un panel dedicato al futuro dell’Europa, presente anche il Commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici. Subito dopo sarà il premier Giuseppe Conte a rivolgere uno ‘special adress’ alle 17.30, oltre a tenere un colloquio bilaterale a porte chiuse col presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

Abe, ricostituire fiducia in libero scambio – “Ricostituire la fiducia verso il sistema del commercio internazionale”. E’ l’appello lanciato dal primo ministro giapponese Shinzo Abe al World Economic Forum di Davos per scongiurare i rischi legati alla guerra dei dazi e alle tensioni commerciali. “Il Giappone è determinato a preservare e a migliorare un sistema internazionale libero, aperto e basato sulle regole”, ha affermato Abe, secondo quanto riferisce Bloomberg.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/23/davos-tria-rispettiamo-deficit-nessuna-manovra-correttiva_4d4a9bb1-32cd-4a9a-9e56-6c54004f2c57.html

Manovra: Tria: ‘Ora decisioni politiche’. Conte: ‘Stallo su manovra? Mio è silenzio operoso’

“Le parole hanno un peso, il mio è un silenzio operoso e virtuoso”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte rispondendo ai cronisti sullo stallo in commissione Bilancio sulla manovra. Il capo del governo si è recato alla kermesse dell’Anfia a piedi da Palazzo Chigi.

Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, interverrà in commissione Bilancio della Camera questa sera “tra le sette e le otto”. Lo ha annunciato il presidente della commissione, Claudio Borghi, durante i lavori sulla legge di bilancio. La presenza del ministro era stata richiesta dalle opposizioni alla luce della trattativa con la Commissione europea che potrebbe portare ad una revisione dei saldi.

Il dialogo “va avanti”, ha detto Tria al termine dell’Ecofin, ora sono “necessari atti concreti, studiamo soluzioni varie” ma “è necessario prendere decisioni politiche”.

Ulteriore slittamento nell’aula della Camera dell’esame della manovra: dai gruppi parlamentari si apprende che la discussione generale avrà inizio alle 20. Era stata, precedentemente, fissata per le ore 14. In Transatlantico si ipotizza che la fiducia possa essere posta giovedì mattina.

Nella notte via libera della commissione Bilancio all’introduzione di livelli minimi e massimi per l’indennizzo delle vittime di reati violenti e assegna 10 mln l’anno fino al 2021 per le vittime di usura. “Per le vittime di reati violenti – aggiunge l’emendamento – l’indennizzo per ciascun avente diritto è del 50% dell’importo liquidato dal giudice con un tetto massimo di 50 mila euro. L’indennizzo sarà corrisposto nella misura di 40mila euro nel caso risulti ignoto l’autore del reato o nel caso non sia stata chiesta una provvisionale in sede penale”.

La carta d’identità elettronica potrà essere richiesta anche alle Poste con l’obiettivo di accelerare le procedure laddove risultino ritardi di mesi (come a Roma). Lo prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio. Il Viminale potrà stipulare convenzioni “con soggetti dotati di una rete di sportelli diffusa su tutto il territorio nazionale che siano Identity provider e che abbiano la qualifica di certification authority accreditata dall’Agenzia per l’Italia digitale”. In pratica Poste, spiega il sottosegretario Massimo Garavaglia.

Via libera della commissione Bilancio della Camera all’incremento del tempo pieno nella scuola primaria, previsto da un emendamento alla legge di bilancio. Le modalità dell’aumento saranno stabilite con decreto del ministro dell’istruzione entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Per assicurare l’allungamento di orario è autorizzato un aumento di spesa “corrispondente a 2.000 posti aggiuntivi”. Il costo della misura è di circa 24 milioni di euro nel 2019, crescenti gli anni successivi

Salta fondo riservato a assistenza sanitaria a migranti – Le proposte di modifica si concentrano così sui capitoli più diversi e spesso su norme settoriali.

SALTA VINCOLO SUI FONDI PER CURARE I MIGRANTI – Dal 2019 le Regioni potranno spendere anche per altri scopi i fondi, circa 30 milioni, finora vincolati a garantire l’assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. La proposta dei relatori non è stata ancora votata. Ma, assicura il M5s, non c’è “volontà di sottrarre fondi: rispondiamo a una richiesta delle Regioni di non perdere risorse non utilizzate”. STOP A SCUDO BANCHE – I cittadini truffati potranno fare causa agli istituti di credito anche se otterranno il risarcimento. L’emendamento è stato votato da tutti i partiti.

STRETTA SPOT SCORRETTI SANITÀ – Stop a “qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestionale” negli spot di strutture sanitarie private, incluse le società di odontoiatri.

SANZIONI CONTRO LAVORO NERO – Aumentano, dal 10% al 20%, le sanzioni per violazioni in materia di lavoro.

STRETTA SU ORARI SLOT, CONTROLLO AI COMUNI – Grazie all’informatizzazione sarà più facile per i comuni controllare gli orari di funzionamento di slot e vlt. Sì anche a stabilire criteri omogenei proprio sugli orari in tutta Italia.

CAMERE COMMERCIO, OK A ASSUNZIONI – Dal primo gennaio, e fino al completamento delle procedure di mobilità, potrà essere assunto nuovo personale. Il tetto di spesa corrisponde ai risparmi per le uscite.

VERSO AUMENTI PER IPER-AMMORTAMENTO – I relatori chiedono di aumentare l’iper-ammortamento per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro al 280%.

LSU, NORMA IN SENATO – Il ministero del Lavoro conferma che sarà presentato al Senato l’emendamento che consentirebbe ai Comuni di avviare percorsi di stabilizzazione di lavoratori

LSU. INCENTIVI PER CONDUCENTI AUTOTRASPORTO – Arriva un rimborso del 50% delle spese sostenute per la patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli. L’incentivo sarà dato dalle imprese, che a loro volta potranno detrarre fino a 3 mila euro per ciascun periodo d’imposta.

FONDO PER MINORANZE CRISTIANE PERSEGUITATE – Due milioni l’anno nel biennio 2019-2020 per finanziare interventi messi in campo dalla cooperazione italiana allo sviluppo.

25 MILIONI A AEROPORTO REGGIO CALABRIA – Le risorse in due anni servono a ristrutturare e mettere in sicurezza l’aeroporto. FONDI PER G20 – Arrivano 39 milioni in 4 anni “per le attività logistico-organizzative” del G20 in Italia.

SCONTI FISCO PER CANI GUIDA – Arriva una detrazione “forfettaria” di 1.000 euro per sostenere le spese “dei non vedenti per il mantenimento dei cani guida”.

VERSO OK FONDI MOBILITÀ DISABILI – Un nuovo, accorato, appello in commissione Bilancio della Camera, del deputato M5S Matteo Dall’Osso, che ha raccolto le firme anche delle opposizioni, per ottenere un fondo ad hoc per la mobilità e l’accessibilità per le persone con disabilità. Appello che alla fine ottiene la promessa del governo di “un accantonamento in previsione di poter dare una risposta favorevole”. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/04/manovra-camera-domani-esame-dalle-20_b6353d8d-2d17-4e79-9fc1-2d82739fdacb.html