Ue, Patto sospeso fino al 2023, anche sostegno pubblico resta

La Commissione Ue raccomanda di tenere il Patto di Stabilità sospeso anche nel 2022, e di proseguire con il sostegno pubblico all’economia fino al 2023.

“Le indicazioni preliminari suggeriscono di continuare ad applicare la clausola di salvaguardia nel 2022 e di disattivarla a partire dal 2023”, scrive Bruxelles nella sua comunicazione sull’orientamento di bilancio.

Inoltre, Bruxelles mette in guardia dal ritiro prematuro del sostegno pubblico, “che dovrebbe essere mantenuto quest’anno e il prossimo”.

“C’è speranza all’orizzonte per l’economia dell’Ue, ma per ora la pandemia continua a danneggiare persone ed economia. Per attutire questo impatto e per promuovere una ripresa resiliente e sostenibile, il nostro messaggio chiaro è che il sostegno fiscale dovrebbe continuare per tutto il tempo necessario”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, presentando la comunicazione sull’orientamento di bilancio del prossimo periodo. Dombrovskis invita i governi a sfruttare il Recovery fund, che dà “una possibilità unica di sostenere l’economia senza appesantire i conti pubblici.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/03/03/uepatto-sospeso-fino-al-2023-anche-sostegno-pubblico-resta_ba1aee17-8bb3-4167-a37b-5e41024633d1.html

Ue a Italia, bilancio sostenga ripresa anche in 2021

“Le politiche di bilancio devono continuare a sostenere la ripresa in tutto il 2021”, e “alla luce dell’incertezza” Il Patto resta sospeso anche l’anno prossimo. “Quando le condizioni economiche lo consentiranno, sarà tempo di perseguire politiche mirate ad ottenere posizioni di bilancio prudenti nel medio termine”: lo scrivono il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Paolo Gentiloni in una lettera all’Italia. I responsabili dell’economia hanno inviato lettere a tutti i Paesi Ue per guidarli nella stesura delle finanziarie 2021.

La legge di bilancio 2021, scrivono ancora, “deve tenere il più possibile in considerazione l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti” dal Recovery fund, e a novembre, in sede di valutazione delle leggi di stabilità, “la Commissione presterà particolare attenzione alla qualità delle misure di bilancio prese e pianificate, per attutire l’impatto della crisi, sostenere la ripresa e rafforzare la resilienza, tenendo in considerazione la sostenibilità. La valutazione coprirà il possibile impatto delle garanzie fornite dal governo”.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/09/22/ue-a-italia-bilancio-sostenga-ripresa-anche-in-2021_9c2c7b64-244b-45e3-93ce-098e1ab33bb1.html

Coronavirus, la lettera di Gualtieri all’Ue

“Come ben sapete, Coronavirus Covid-19 ha improvvisamente colpito l’Italia molto duramente nelle ultime due settimane. Il governo e le autorità regionali hanno dato la priorità alla protezione della salute dei cittadini bloccando i cluster di infezione e mettendo in atto una serie di misure preventive che colpiscono le regioni più ampie e, per alcuni aspetti, l’intero paese”. A scriverlo è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella lettera indirizzata al vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, e al commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.

“Ad esempio, oggi il governo ha deciso di chiudere tutte le scuole e le università del paese fino al 15 marzo. Inoltre, altri Paesi hanno annunciato restrizioni sui viaggi in Italia. Un certo numero di settori della nostra economia, compresi i trasporti, l’alloggio, i servizi turistici, l’intrattenimento, le attività culturali e le fiere ne soffriranno di conseguenza. Questa nuova fase dell’emergenza Covid-19 aggraverà – sottolinea Gualtieri – gli effetti di contrazione sulla nostra industria manifatturiera del calo del commercio internazionale con la Cina e i paesi terzi. La ricaduta economica sarà ampia e non possiamo prevederne con precisione la durata in questa fase”.

“Siamo convinti che l’aumento dell’onere fiscale per coprire il costo del pacchetto di emergenza in questa fase potrebbe aggravare i rischi al ribasso per l’economia italiana e danneggiare la fiducia in un momento molto delicato”, ha scritto ancora Gualtieri nella lettera con la quale illustra alla Commissione Ue la decisione di proporre al Parlamento una Relazione per l’autorizzazione allo scostamento dal deficit programmatico autorizzato con la Nadef 2019. “L’Italia tornerà ad intraprendere con fermezza la propria strategia di riduzione del debito non appena le condizioni torneranno alla normalità”, aggiunge Gualtieri.

Alla luce dell’emergenza coronavirus che si sta ampliando in Europa e alla luce “delle deboli condizioni cicliche preesistenti”, “riteniamo che l’Ue debba rispondere a questa emergenza utilizzando la flessibilità prevista dal patto di stabilità e crescita e preparando un pacchetto coordinato di stimoli all’economia incentrato sui nostri obiettivi comuni di crescita sostenibile”, afferma il ministro dell’Economia e delle Finanze che rimane “a vostra disposizione per continuare il dialogo sulla risposta dell’Italia all’emergenza Covid-19 e sui nostri piani di politica economica”.

“L’impegno che abbiamo assunto nella relazione di settembre al Parlamento e nel Documento programmatico di bilancio 2020 è stato quello di consentire al massimo un deterioramento dello 0,1% del pil del saldo del bilancio strutturale per quest’anno. Ribadiamo questo impegno mentre chiediamo al Parlamento e alla Commissione Ue di considerare il pacchetto di emergenza dello 0,3% del pil come una voce di bilancio una tantum che non si ripresenterà una volta che l’Italia supererà l’epidemia di Covid-19 e le sue ricadute economiche e che quindi dovrebbe essere escluso dai calcoli del saldo strutturale”, afferma ancora Gualtieri.

Il pacchetto che stiamo per legiferare “vale 6,3 miliardi di euro in termini di impatto sul disavanzo”. Se il Parlamento italiano approverà “la spesa aggiuntiva, la proiezione del disavanzo per il 2020 salirà al 2,5% del pil” rispetto al 2,2% autorizzato dal Parlamento lo scorso settembre. Il trend dei conti pubblici, prima dell’emergenza di Coronavirus, “è stato estremamente incoraggiante”. In effetti, il risultato del deficit/pil per il 2019 “è stato molto più basso del previsto all’1,6% rispetto a una proiezione del 2,2% nel documento programmatico di bilancio di ottobre”. Tuttavia, pur partendo da una base più solida, l’epidemia di Coronavirus “impatterà negativamente i dati economici e di bilancio di marzo e le nostre proiezioni annuali. Allo stato attuale, è difficile prevedere quale sarà l’impatto netto di tutti questi fattori, ma speriamo che la nuova stima sia vicina a quella originale”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/03/05/coronavirus-lettera-gualtieri-all_9nyoxxXUddjWIEOamUbY4H.html

Manovra: Dombrovskis, non pensiamo ad una bocciatura dell’Italia

“Non stiamo al momento prendendo in considerazione” il rigetto della manovra italiana: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.
“Se la Commissione avesse voluto chiedere una bozza rivista, avremmo rispettato le scadenze”, cioè lo avrebbe chiesto entro oggi, ha detto.

ESPERTI UE, GETTITO ITALIA TEMPORANEO. Lo European Fiscal Board, il gruppo di esperti indipendenti incaricati dalla Commissione Ue di valutare l’attuazione del Patto di Stabilità, criticano l’analisi dei conti italiani fatta la scorsa estate da Bruxelles per giustificare il passo indietro sulla procedura per debito eccessivo. “E’ parziale, perché inserisce nelle previsioni semplicemente i dati ricevuti dalle autorità italiane”, inoltre “gran parte dell’aumento del gettito appare temporaneo, come i dividendi di Cassa depositi e prestiti, e probabilmente sarà invertito nei prossimi anni”. Per gli esperti “manca un’analisi più dettagliata della natura” delle misure grazie alle quali il Governo ha evitato la procedura, “sollevando dubbi sulla possibilità che avrebbero potuto essere una tantum, almeno in parte”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/10/29/manovra-dombrovskis-no-a-bocciatura_dd58cd3e-1d51-4aad-abe8-0a6aebfa6cfe.html

Ue, in Italia squilibri eccessivi, rischio per altri

Per la Commissione Ue l’Italia ha ancora squilibri economici “eccessivi”. In particolare “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”. E’ quanto si legge nel Country Report sull’Italia.

“Tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”. Lo scrive la Commissione Ue nel Country Report sull’Italia, aggiungendo che “lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”.

“La manovra 2019 include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”: si legge nelle conclusioni del Country Report sull’Italia. “Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”, prosegue.

Dombrovskis, valuteremo ambizione piano riforme Italia – “Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo, in generale lo slancio delle riforme si è fermato”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando i Country Reports. “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” per fare valutazione in primavera basata soprattutto “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”, ha aggiunto.

Moscovici,Italia preoccupa, migliori i conti pubblici  – La situazione italiana è “preoccupante”, e il nostro messaggio è “noto e forte: deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario. L’urgenza è ancora più sentita dato l’indebolimento dell’economia italiana che, ricordo, cresce dello 0,2%”: lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

Valutiamo se reddito è sostenibile per conti – Sul reddito di cittadinanza “bisogna guardare all’impatto sui conti, il costo sembra molto alto, 0,45% del Pil, che per l’Italia è molto, e bisogna quindi capire se è sostenibile. Un altro impatto da monitorare è sull’occupazione”, visto che “le politiche del lavoro restano deboli in Italia”: Lo ha detto la commissaria al lavoro Marianne Thyssen. “Monitoriamo cosa succede e come viene introdotto”, e se sostituirà interamente il reddito di inclusione “ha implicazioni sull’uso del fondo sociale” e quindi “andrà ridiscusso”.

Di Maio,non blocchiamo crescita,misure contro crisi  – “Non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita”. Gli interventi del Governo (come quella del taglio dei premi Inail di oggi, ndr) “servono ad uscire da uno stato di crisi nel quale si trova l’Unione europea”. Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, riferendosi alle preoccupazioni dell’Ue sulle misure italiane.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/02/26/manovra-e-conti-in-arrivo-giudizio-negativo-ue_d70a2fb2-163d-426f-ad1d-c30b2ca86136.html

Stime Ue, grande incertezza su prospettive economiche dell’Italia

In Italia lo spread è calato a dicembre, dimostrando che sulla manovra “abbiamo preso la giusta decisione, immaginiamo cosa sarebbe successo se non l’avessimo fatto“: afferma il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici presentando le previsioni economiche.

Moscovici poi in merito alla condivisibilità dell’ottimismo del governo italiano: “I fatti parlano. Non sembra che l’espansione keynesiana prevista si stia materializzando in modo forte, malgrado un miglioramento della situazione finanziaria e dello spread. E credo che su questo si dovrebbe riflettere”, sottolinea Moscovici. 

Nel 2019 il Pil italiano “scenderà a +0,2%, considerevolmente meno di quanto anticipato” nelle previsioni autunnali (+1,2%): lo scrive la Commissione Ue nelle nuove stime che vedono un’attività economica “anemica” nella prima metà dell’anno. La revisione, la più ampia in Ue, è dovuta a “un rallentamento peggiore del previsto nel 2018, incertezza di policy globale e domestica e a una prospettiva degli investimenti molto meno favorevole”. La stima del Pil 2018 è 1%, nel 2020 0,8%, e l’Italia resta fanalino di coda in Ue.

“L’economia italiana ha cominciato a perdere slancio all’inizio del 2018”, ed è finita in contrazione nella seconda metà, col Pil “calato di 0,2% negli ultimi tre mesi”. Ma mentre la frenata iniziale era “largamente dovuta al commercio mondiale meno dinamico, il recente allentamento dell’attività economica è dovuto a una domanda interna pigra, in particolare su investimenti”, mentre pesa “l’incertezza legata alla policy del Governo e l’aumento dei costi di finanziamento”.

Le prospettive di crescita italiane “sono soggette ad elevata incertezza”: lo scrive la Commissione Ue nelle nuove stime economiche. “Un’economia globale più debole dell’atteso, l’impatto sul sentimento dell’aumentata incertezza di politiche e le condizioni di finanziamento del settore privato possono portare a un calo maggiormente protratto”, spiega Bruxelles.

L’economia europea crescerà per il settimo anno consecutivo nel 2019 con previsioni espansive in tutti gli stati membri“, ma “il ritmo di crescita complessivo ci si aspetta che si modererà rispetto agli alti tassi degli anni recenti”, con “un outlook soggetto a grande incertezza”. Così le previsioni economiche d’inverno della Commissione Ue, che tagliano nettamente al ribasso (-0,6%) il pil dell’eurozona per il 2019 all’1,3% rispetto all’1,9% delle previsioni d’autunno. Anche per il 2018 il pil è rivisto al ribasso all’1,9% dal 2,1%.

Dombrovskis, in Italia pesano incertezze politiche  – “Oltre a fattori esterni che si ripercuotono su molti Paesi, notiamo che in Italia l’incertezza sulle politiche economiche ha avuto ripercussioni negative sulla fiducia delle imprese e sulle condizioni finanziarie”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. “L’Italia ha bisogno di riforme strutturali profonde e un’azione decisa per ridurre il debito pubblico elevato. In altre parole, politiche responsabili che sostengano stabilità, fiducia e investimenti”, ha aggiunto.

“In alcuni Paesi dell’eurozona stanno facendo ritorno preoccupazioni sul circolo vizioso debito sovrano-banche e la sostenibilità del debito“, mentre dalla Brexit viene “ulteriore incertezza”. Per questo “essere consapevoli di questi rischi montanti è metà del lavoro, l’altra metà è scegliere il giusto mix di politiche come facilitare gli investimenti, raddoppiare gli sforzi per le riforme strutturali e perseguire politiche fiscali prudenti”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/02/06/ue-verso-taglio-stime-pil-italia-02-nel-2019_b014b99b-d613-482b-b43b-a5afd4516144.html

Manovra: l’Ue non avvierà la procedura nei confronti dell’Italia. Conte: ‘Nessun cedimento’

La Commissione Ue ha deciso di non avviare la procedura per debito eccessivo nei confronti dell’Italia, dopo l’accordo raggiunto ieri con Bruxelles. 

In sostanza, riferiscono le stesse fonti, la Commissione avrebbe deciso di soprassedere sull’avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche da compiere nelle prossime settimane per tornare poi a fare il punto della situazione a gennaio una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.

“In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato. Non abbiamo ceduto sui contenuti della manovra” ha aggiunto il premier, sottolineando che gli effetti della manovra sui conti pubblici saranno monitorati “in maniera rigorosa”.

 “Desidero esprimere un sentito ringraziamento a tutti voi, di maggioranza e di opposizione, per la comprensione di questi giorni durante i quali l’iter della manovra ha proceduto con lentezza scontando ritardo con tempi previsti. Rinvii non causati da incertezze interne al governo: il rallentamento è stata l’inevitabile compressione a causa complessa interlocuzione con l’Ue alla quale abbiamo dedicato le nostre più risolute energie e impegno”, ha aggiunto Conte.

“Allo scopo di assicurare il conseguimento degli obiettivi programmatici di bilancio – ha detto ancora Conte – il governo ha previsto una norma per l’accantonamento temporaneo di una parte di alcuni specifici stanziamenti per l’importo complessivo di due miliardi. Le somme accantonate saranno rese disponibili nel caso in cui” il monitoraggio sui conti certificherà gli obiettivi di bilancio.

Ora, ha sottolineato ancora Conte. “l’azione di governo può proseguire a pieno ritmo senza gli effetti pregiudizievoli che una procedura di infrazione avrebbe comportato rispetto alle prerogative nell’esercizio di politica economica per un governo che vuole realizzare il cambiamento”.

Soddisfatti i due vicepremier: “Aver evitato la procedura d’infrazione – ha affermato Matteo Salvini – è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani. Un plauso a Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza. Le misure che abbiamo promesso le faremo nei modi e nei tempi previsti. Ora avanti tutta, con la manovra: siamo soddisfatti per i risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio per aiutare milioni di italiani”.

“A Giuseppe Conte – ha detto Luigi Di Maio – va il mio plauso per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani. Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione Ue senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani. Anzi, portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta, scongiurando una procedura di infrazione che sarebbe stata, nei contenuti, davvero inaccettabile per il Paese”.

Intanto è pronto l’emendamento alla manovra che recepisce l’esito della trattativa con l’Ue. Il governo presenterà le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni, in commissione Bilancio subito dopo l’intervento di Conte in Senato. Il presidente del consiglio indica, quindi, qual è l’ammontare dei saldi ridefiniti pari a 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021.

Secondo il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, “la soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”.  “Le misure addizionali trovate dall’Italia – ha reso noto Dombrovskis – ammontano a 10,25 miliardi“. 

A parlare di una vittoria del dialogo, è il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. “E’ una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo sempre puntato a una soluzione”

I mercati gradiscono l’accordo raggiunto in nottata sulla legge di bilancio.  La Borsa di Milano lima il rialzo con il Ftse Mib che guadagna l’1,1% a 18.860 punti, con l’accordo tra il governo e l’Ue sulla manovra. Proseguono stabilmente in terreno positivo le banche che guardano positivamente anche alla posizione dell’Europa sugli Npl. In calo lo spread tra Btp e Bund che si attesta a 257 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,82%.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/19/manovra-lettera-di-conte-allue-illustra-proposta-_d266b8d1-1a5b-4d4d-87f0-84fdf4fab2f5.html

Manovra: Conte sente Dombrovskis e Moscovici

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sentito al telefono, in mattinata, i commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, come si apprende da fonti di Palazzo Chigi. I colloqui rientrano nell’ambito della interlocuzione in corso tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio. Il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni “non si toccano”. E’ la posizione che il premier Conte avrebbe ribadito ai commissari Ue Dombrovskis e Moscovici. Secondo fonti di governo, questa linea sarebbe stata tenuta dal premier nel corso di tutto il negoziato. Viene respinta così l’idea di ulteriori rinvii o tagli (oltre i 4 mld già previsti) sulle due misure. Conte avrebbe ribadito l’impegno a portare il deficit al 2,04% e difeso i contenuti della proposta italiana.

Lavoriamo giorno e notte con le autorità italiane per conciliare le misure che vogliono varare con il rispetto delle regole di bilancio”: aveva detto , in mattinata ai microfoni dell’emittente francese RTL, il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. Moscovici ha ribadito che “la Francia sarà l’unico paese a superare il 3% di deficit nel 2019” e “non ci saranno sanzioni”.

Moscovici ha anche spiegato di lavorare affinché, oltre alla Francia, “neppure l’Italia sia sanzionata“: “penso che sarebbe negativo – ha aggiunto – e’ un grande Paese della zona euro, in cui ha il suo posto“.

“Meglio tardi che mai. Mi fa piacere”, ha commentato Matteo Salvini le parole del commissario Ue Moscovici sull’Italia. “E’ qualche settimana che stiamo lavorando perché gli italiani possano avere finalmente una legge di bilancio. Se anche dall’altra parte del fiume stanno lavorando nella stessa direzione… Nelle scorse settimane, ogni tanto, abbiamo avuto la sensazione, sicuramente sbagliata, che ci fosse un approccio diverso”, ha detto.

Sulla manovra “l’Europa dialoga con noi, ci stiamo avvicinando“, ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. “C’è l’ottimismo di chi lavora sul campo per evitare all’Italia una procedura di infrazione Ue e dare una manovra al Paese”, ha aggiunto.

“Abbiamo ampiamente superato il livello di guardia sulla legge di bilancio – ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci –. L’incapacità di questa maggioranza ci ha trascinati in piena emergenza democratica. Chiediamo che il presidente Conte venga subito in Aula a spiegare le ragioni di questo intollerabile ritardo. Se Conte ignorerà ancora una volta il Senato, siamo pronti a mettere in pratica la più estrema delle proteste: occuperemo l’Aula. È un appello che rivolgiamo anche agli altri gruppi di opposizione”.

Intanto la portavoce del presidente Juncker ha annunciato che il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici faranno domani, durante la riunione della Commissione, il punto della situazione sui lavori sul bilancio italiano

IL PUNTO – Il giorno del giudizio dell’Ue sembra allontanarsi. Ma un’intesa per evitare la procedura d’infrazione l’Italia ancora non l’ha incassata. E anche se l’interlocuzione prosegue, la strada appare ancora in salita. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria invia a Bruxelles un nuovo “schema”, che disegna una manovra più snella. Il deficit si abbassa al 2,04%, la stima di crescita del Pil nel 2019 potrebbe calare dall’1,5% fino all’1%. Se la proposta convincerà i tecnici della commissione, potrebbe essere tradotta in una lettera del ministro all’Ue e poi finalmente nelle norme della legge di bilancio. Ma la partita è aperta.

Lo testimonia il nuovo rinvio al Senato della legge di bilancio. E l’ennesima riunione notturna a Chigi di Tria con Giuseppe Conte, che convoca il ministro – facendogli saltare un’intervista – per “finalizzare l’accordo”. Forse anche alla luce della conversazione telefonica, in mattinata, tra il ministro dell’Economia e i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. Nel vertice di domenica notte i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno dato l’avallo politico a portare fino in fondo la trattativa per evitare la procedura con Bruxelles. Ma hanno detto ‘no’, chiaro e tondo, all’ipotesi avanzata da Conte di ridurre di altri 3 miliardi, oltre i 4 già previsti, il fondo per finanziare reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni. Le due misure sono le bandiere della prossima campagna elettorale: aver portato le risorse da 16 miliardi a circa 12 – hanno detto all’unisono i vicepremier – è il massimo che si può fare. Non sono escluse altre limature, “piccole”, al fondo, contando anche su risorse ‘esterne’.

Ma nulla di più. Al premier e al ministro, l’onere di reperire – con il ragioniere dello Stato Daniele Franco – i soldi che mancano. Uno schema possibile prevede tre azioni: sospendere o rinviare di 1 anno o 2 – ricavando 1 miliardo – le agevolazioni fiscali per le operazioni delle grandi imprese, come fusioni e acquisizioni; stimare oltre 1 miliardo aggiuntivo di dismissioni immobiliari, da realizzare via Cassa depositi e prestiti; realizzare “nelle pieghe del bilancio” tagli aggiuntivi fino a 500 milioni di euro. Ma convincere Bruxelles che gli interventi incidano davvero sul calo del deficit strutturale (in tal senso il taglio delle stime del Pil può aiutare) è processo laborioso e ancora tutto da disegnare oltretutto mentre è ancora in corso il confronto nella maggioranza su misure della manovra come il rinvio della direttiva Bolkestein (l’ipotesi è farlo di 15 anni per i soli balneari ma la Lega punta ad allargare le maglie). Ed è forse per questa situazione che a Roma si esalta – forse unica notizia buona – l’ipotesi che il giudizio della Commissione Ue sulla legge di bilancio italiana non venga pronunciato mercoledì 19, come era previsto. Il premier e il ministro – spiegano fonti di governo – avevano lavorato anche per questo obiettivo.

E ora sembra a portata di mano per una duplice ragione: la prima è che solo il via libera del Parlamento alla manovra potrà certificare gli impegni presi dai gialloverdi con l’Ue; la seconda è tutta politica ed è che la Commissione non sembra voler rischiare di aggiungere un riacutizzarsi dello scontro con Roma, a nodi spinosi come la Brexit e le tensioni per i gilet gialli francesi (con sforamento del deficit). E’ proprio a Parigi che Salvini torna a guardare quando si augura “che a Bruxelles ci sia buonsenso e non figli e figliastri: all’Italia contano anche i peli del naso e a Macron fanno fare quel che gli pare”. Mentre Di Maio, combattivo, proclama che nella legge di bilancio ci sono “i sogni di chi vuole cambiare l’Italia” e “per questo siamo imbattibili e inarrestabili”.

I due vicepremier, che nelle ultime settimane hanno proseguito l’interlocuzione con il Quirinale, hanno lasciato a Conte l’incarico di sbrogliare la matassa. Ma i tempi sono stretti e l’esito non scontato: in Parlamento (al Senato, tra le proteste dell’opposizione per la restrizione del dibattito, la manovra non arriverà in Aula prima di venerdì) è corsa contro il tempo per chiudere il testo entro l’anno ed evitare l’esercizio provvisorio di bilancio.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/12/17/manovra-ue-dialogo-continua-con-italia.-schema-a-bruxelles-con-deficit-al-204_18bde373-0c11-4297-9e49-a3264afd178f.html

Manovra, Dombrovskis: ‘Evitare la procedura ora tocca a voi’. Goldman Sachs, Italia rischia la recessione a inizio 2019

La strategia del Governo italiano non sembra funzionare ed è importante che la cambi, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, sottolineando come sia pensata per essere uno stimolo e facilitare la crescita, invece questa non si sta materializzando, mentre c’è un aumento considerevole dei rendimenti che comincia a pesare sull’economia reale.

“Attualmente stiamo avendo discussioni intense con l’Italia”, nell’opinione abbiamo concluso che “la procedura per debito era giustificata, gli Stati l’hanno confermato e ora la palla è nel campo dell’Italia”, ha affermato Dombrovskis entrando all’Eurogruppo. “Ho appena avuto un incontro con Tria e abbiamo discusso proprio di questo. Ma ora aspettiamo i prossimi passi” dell’Italia, “dobbiamo vedere che passi concreti prenderà”, ha aggiunto.

L’Italia è fra i rischi che potrebbero complicare più del previsto lo scenario di mercato europeo nel 2019, con “la crisi di bilancio che rimane irrisolta e l’economia italiana che ci aspettiamo ‘flirterà’ con la recessione all’inizio del prossimo anno”. Lo scrive Goldman Sachs in un rapporto sull'”Atterraggio” della crescita mondiale (‘Landing the plane’) nel quale conferma la stima di una crescita italiana ferma allo 0,4% il prossimo anno contro l’1% del consensus delle analisi. 

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/12/03/goldman-sachs-italia-rischia-recessione-a-inizio-2019-_453226fc-8580-4711-bf1b-bd1f58f0fb17.html

L’Europa boccia la manovra

Il verdetto è arrivato: l’Ue boccia la manovra. L’analisi condotta “indica che il criterio del debito – comunica la Commissione Europea – dovrebbe essere considerato come non rispettato” dall’Italia “e che una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata“. Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis a Bruxelles spiega che l’iter della procedura per deficit eccessivo basata sul debito “prevede tempo per uno Stato per correggere il suo percorso di bilancio, prima che entrino in funzione rigidi meccanismi di enforcement”.

“Con quello che il governo italiano ha messo sul tavolo vediamo il rischio che il Paese cammini come un sonnambulo nell’instabilità“, ha aggiunto Dombrovskis in conferenza stampa. “Spero – ha continuato – che questo rischio venga evitato, perché, in fin dei conti, quello che è in gioco sono il benessere e la prosperità futura del popolo italiano. Il nostro lavoro è di segnalare i rischi prima che sia troppo tardi. E’ quello che la Commissione ha fatto nelle ultime settimane ed è quello che stiamo facendo oggi”.

“Non riesco a capire – ha detto ancora il vicepresidente della Commissione Europea – come perpetuare la vulnerabilità” costituita dall’elevato debito pubblico italiano “possa aumentare la sovranità economica. Invece, credo che potrebbe avere come conseguenza una maggiore austerità, più avanti”. “Negli anni scorsi – continua Dombrovskis – l’Italia ha fatto progressi nella stabilizzazione della sua economia, tornando alla crescita e a creare posti di lavoro. La crescente incertezza di oggi rischia di minare questi progressi: elevati livelli di debito mantengono l’economia vulnerabile agli choc. E il debito italiano è previsto rimanere a circa il 131% nei prossimi due anni. Si tratta di un indebitamento medio di 37mila euro e di mille euro di interessi per abitante, ogni anno”.

Per il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici la manovra “comporta rischi per l’economia italiana, per le imprese, per i risparmiatori e per i contribuenti. La Commissione – fa notare – si sta assumendo le sue responsabilità giuridiche e politiche, nell’interesse dei cittadini italiani”. “Il dialogo – sottolinea – non dev’essere un pretesto, ma una realtà, perché molto dipende dalla qualità del nostro dialogo con le autorità italiane. Il dialogo non è un’opzione, ma un imperativo assoluto“. La decisione della Commissione Europea di confermare l’opinione negativa sulla manovra italiana rivista “è – osserva – la logica ed inevitabile conseguenza della decisione dell’Italia di non modificare gli obiettivi di bilancio” per il 2019.

Per Moscovici, “servono come non mai dialogo e sangue freddo. E ovviamente siamo determinati” ad avere il primo e a mantenere il secondo. “La nostra porta resta aperta per il dialogo con l’Italia: ora che ci avviciniamo all’apertura di una procedura, è ancora più essenziale che le autorità italiane si impegnino in modo costruttivo”, sottolinea il commissario, che aggiunge come con la conclusione cui è giunto il rapporto ex articolo 126.3, “non siamo ancora all’apertura di una procedura per deficit eccessivo. Sta ora agli Stati membri dare la loro opinione circa il nostro rapporto (nel Comitato Economico e Finanziario del Consiglio, passaggio previsto dall’articolo 126.4 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, ndr) entro due settimane”.

La Commissione Europea, ha continuato, non ha ricevuto “alcuna risposta” dal governo italiano alle “domande” che ha formulato e ai “dubbi” che ha sollevato. “L’impegno della Commissione Europea per il dialogo con l’Italia – continua Moscovici – è stato autentico. E lo sarà sempre. Io e Valdis Dombrovskis abbiamo incontrato Giovanni Tria più volte; io stesso ho passato due giorni a Roma, il mese scorso. Tuttavia, le nostre domande e i nostri dubbi sulla crescita” prevista, “sul deficit, sulle previsioni riguardanti il debito persistono. E non abbiamo avuto alcuna risposta. Da dove arriverà questa crescita extra? Se guardate alle nostre previsioni, i nostri dubbi sono chiari. Chi pagherà il conto per questa spesa aggiuntiva?”, conclude Moscovici.

Alla notizia della bocciatura, il governo reagisce assicurando il dialogo con le istituzioni europee, ma non cede. Assicurando il “confronto costruttivo” con l’Europa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte indica come responsabile della bocciatura il “debito 2017, del precedente governo”, ma sottolinea come l’esecutivo sia ancora convinto “della nostra manovra, che abbiamo ben meditato e impostato. Siamo convinti della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò ben disponibile a valutare con lui i passaggi successivi. Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che vanno bene al nostro Paese e confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l’Europa”.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/11/21/europa-boccia-manovra_7IPCx7HI2LkxFsgYgQsPXN.html