Confesercenti, da inizio Covid persi 59,2 mld consumi

I consumi non recuperano. E a sei mesi dall’inizio del lockdown e dell’emergenza, il bilancio è ancora negativo: tra marzo e agosto di quest’anno, le famiglie italiane hanno speso in beni e servizi oltre 2.300 euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale di 59,2 miliardi di euro di acquisti ‘svaniti’ dall’avvio della crisi Covid. A stimarlo è Confesercenti. Dopo il blackout di marzo e aprile dovuto al fermo delle attività, i consumi sono ripartiti lentamente. I dati di cui disponiamo sinora indicano che la spesa delle famiglie, a quattro mesi dalla “riapertura”, non ha ancora ripreso un sentiero ben definito di aumento e recupero, spiega Confesercenti. Anche dopo il riavvio delle attività, infatti, gli italiani hanno continuato a tagliare gli acquisti: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei sei mesi che vanno da marzo ad agosto la spesa media in beni non alimentari è scesa di 1.170 euro a famiglia.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/09/13/confesercenti-da-inizio-covid-persi-592-mld-consumi_5d6bb16a-d25b-4fdb-bbad-f676d17f403a.html

Calano i consumi, nel primo semestre -1.879 euro spesa a famiglia

La ripartenza non basta a recuperare i consumi perduti. Nonostante le riaperture delle imprese a partire da maggio, il bilancio dei primi sei mesi dell’anno rimane ancora fortemente negativo, con un calo medio della spesa stimabile in -1.879 euro a famiglia. E’ quanto emerge dalle elaborazioni condotte da Confesercenti.

Il dato è la sintesi dei diversi impatti sul territorio. La contrazione della spesa è infatti maggiore nelle regioni del nord ad alto reddito e in quelle maggiormente colpite dall’emergenza: Trentino (-2.227 euro per nucleo familiare), Lombardia (-2.214), Emilia-Romagna (-2.153), Toscana (-2.070), Veneto (-2.042 euro). Perdite sopra la media nazionale si registrano anche in Valle d’Aosta (-1.994 euro di spesa a famiglia), Lazio (-1.962 euro), Piemonte (-1.902 euro) e Friuli (-1.883 euro). Inferiore alla media – sebbene sempre consistente – il calo di spesa nelle restanti regioni centrali e meridionali: è la Calabria a registrare la perdita minore, comunque di -1.294 euro.

Il calo della spesa, sottolinea Confesercenti, “è dovuto soprattutto allo stop delle attività durante la fase acuta dell’emergenza Covid-19, ma anche alla prudenza mostrata dalle famiglie nel periodo di ripartenza“. Se prima della crisi il risparmio medio era di 8 euro ogni 100, adesso, commenta l’associazione, siamo arrivati ad 11, con un conseguente aumento dei risparmi: nel 2020 gli italiani hanno accumulato 32 miliardi di depositi bancari in più (+20%) rispetto al 2019, spinti dalla situazione di incertezza.

Lo stop dei consumi è stato sentito in particolare dal settore della somministrazione e della ricettività, il cosiddetto Horeca: l’8% delle imprese non riaprirà, il 61,5% denuncia problemi di liquidità. Fortissimo l’impatto anche nel commercio, in cui il 51,3% delle Pmi ha registrato una perdita di metà del fatturato.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/06/28/calano-consumi-nel-primo-semestre-euro-spesa-famiglia_vuH03kDxcp6DdgrRUTtcGO.html

Coronavirus: a rischio 60 mila posti di lavoro

L’emergenza coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sull’economia con una perdita di circa 3,9 miliardi di consumi. E’ il calcolo di Confesercenti che parla di “una stima conservativa, basata sull’ipotesi di una crisi limitata”. La frenata dei consumi, afferma l’associazione, avrà conseguenze pesanti sul tessuto imprenditoriale: potrebbe portare alla chiusura di circa 15 mila piccole imprese in tutti i settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi. L’impatto sull’occupazione potrebbe superare i 60mila posti di lavoro. La situazione è particolarmente grave nel turismo: “il comparto – afferma Confesercenti – è già in zona rossa, con le attività ricettive travolte da un diluvio di disdette, e la stagione primaverile, che vale il 30% circa del fatturato totale annuo del turismo, appare seriamente compromessa, con la prospettiva di ulteriori danni per alberghi e b&b, ma anche bar, ristoranti e attività commerciali”.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/02/25/coronavirus-a-rischio-60-mila-posti_260aeeb4-5db2-47ef-bcf4-6b272552fd7b.html

Confesercenti, consumi giù, verso -0,4%

La crisi del commercio non è mai finita: dopo la debole ‘ripresina’ degli anni scorsi, la spesa delle famiglie è tornata a frenare, e se non ci saranno inversioni di tendenza il 2019 si chiuderà con una flessione dello 0,4% delle vendite, per oltre un miliardo di euro in meno rispetto al 2018: il risultato peggiore degli ultimi 4 anni. E’ la stima di Confesercenti.
A pesare è il mancato recupero della spesa delle famiglie, oggi costrette a spendere annualmente 2.530 euro in meno che nel 2011, spiega Confesercenti. Ormai quasi un’attività commerciale indipendente su due chiude entro i 3 anni di vita. Oggi, rispetto al 2011, ci sono 32mila negozi in meno, un’emorragia che ha portato a bruciare almeno 3 miliardi di investimenti delle imprese. E quest’anno Confesercenti stima che spariranno ancora più di 5mila negozi, al ritmo di 14 al giorno. “C’è bisogno di un intervento urgente per fronteggiarla: chiederemo al governo di aprire un tavolo di crisi”, spiega la presidente Patrizia De Luise.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/07/21/confesercenti-consumi-giu-verso-04_922b5af7-1e83-48b7-bea7-ae97a22aa43b.html