Coronavirus: allarme S&P, impatto dello 0,3% sul Pil globale

S&P Global stima l’impatto sull’economia mondiale dell’epidemia di coronavirus. “La velocità e la diffusione negli ultimi due mesi rappresentano un rischio per l’economia globale e il credito”, afferma l’agenzia di rating, secondo cui il rallentamento della Cina, le cui previsioni sul Pil sono state ridotte dal 5,7 al 5%, impatterà per lo 0,3% sul prodotto interno lordo globale nel 2020. General Motors ha intanto annunciato per la prossima settimana la sospensione provvisoria delle attività per la carenza di componenti dalla Cina, dove il blocco degli impianti per limitare la diffusione del coronavirus ha colpito la produzione. Due linee di assemblaggio di Gm Korea di Bupyeong, capace di produrre 400.000 veicoli annui, chiuderà lunedì e martedì prossimi per la mancanza di componenti legate all’elettronica.

Fonte: ANSA  –  https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/02/12/coronavirus-sp-impatto-pil-mondo-03_2f56ea1c-bdd0-4349-8217-767c7fd93c1f.html

Dazi: Cina, stretta su 60 mld beni Usa. Affondano i future a Wall street.

La Cina ha annunciato che su alcuni beni Usa per un totale di 60 miliardi di dollari graveranno dal primo giugno dazi maggiorati. Lo si legge in una nota del ministero del Commercio. 

I future sui listini americani affondano con l’annuncio di nuovi dazi cinesi su 60 miliardi di prodotti americani. I future sul Dow Jones perdono 470 punti, quelli sullo S&P 500 l’1,7% e quelli sul Nasdaq 100 il 2,3%.

Apple crolla a Wall Street con la ‘guerra dei dazi’ fra Stati Uniti e Cina. I titoli di Cupertino perdono il 4,75%.

La decisione, spiega una nota, è maturata all’interno della Commissione sulle tariffe doganali del Consiglio di Stato (governo cinese) dopo la mossa americana che, efficace da venerdì, ha portato i dazi dal 10% al 25% sull’import di 200 miliardi di dollari di beni ‘made in China’. Queste ultime sono considerate “in contrasto col consenso delle parti di risolvere le divergenze commerciali attraverso consultazioni, ledendo gli interessi di entrambe le parti e non soddisfacendo l’aspettativa generale della comunità internazionale”. A difesa del sistema commerciale multilaterale e dei suoi diritti e interessi legittimi, “la Cina deve adeguare le tariffe su alcuni beni importati dagli Stati Uniti”. Nel complesso, si tratta di una lunga lista di 2.493 beni, colpiti da dazi al 10%, al 20% e al 25%. L’adeguamento alle misure tariffarie è “una risposta all’ unilateralismo e al protezionismo” degli Usa. La Cina “spera” che la parte americana torni alle consultazioni con sforzi congiunti nella stessa direzione “al fine di raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso sulla base del rispetto”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/05/13/dazi-cina-stretta-su-60-mld-beni-usa_0e963614-ef58-4985-aa24-d35b302b3e49.html

Arrivano i ‘Panda Bond’

Realizzazione di un piano di emissioni obbligazionarie, ‘Panda Bond’, e strutturazione di un programma di co-finanziamento per imprese italiane che investono in Cina. E’ quanto prevede l’intesa firmata da Cassa depositi e prestiti e Bank of China Limited, che hanno siglato un accordo di collaborazione strategico per supportare la crescita delle aziende italiane nel mercato cinese. L’accordo, che fa seguito al protocollo d’intesa sottoscritto dalle parti il 28 agosto scorso, è stato siglato dall’Amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo e dal Chairman di Bank of China Chen Siqing, ed è finalizzato a supportare la cooperazione tra le due istituzioni per reperire risorse finanziarie dedicate alla crescita di aziende italiane in Cina.

Il piano di emissioni da 5 miliardi di renminbi per il quale è stato avviato l’iter autorizzativo da parte di People’s Bank of China ha ad oggetto l’emissione da parte di Cdp di titoli obbligazionari, ‘Panda Bond’, destinati a investitori istituzionali operanti in Cina. I proventi derivanti dalle emissioni verranno utilizzati per finanziare – direttamente o indirettamente – succursali o controllate di aziende italiane con sede in Cina e quindi supportarne la crescita. La liquidità raccolta sarà veicolata alle imprese sia attraverso le banche italiane presenti in Cina, sia attraverso le banche cinesi. Con tale piano di emissioni, Cdp sarebbe il primo emittente italiano, nonché il primo Istituto nazionale di promozione europeo, ad esplorare questo tipo di mercato.

Fonte: ADNKronos – https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/03/23/cina-cdp-arrivano-panda-bond_PnHK2dcTcejDT7cmfZ1VNK.html

Cina, frena Pil trimestre con dazi Usa

Il Pil del terzo trimestre in Cina sconta gli effetti dei dazi e della guerra commerciale con gli Usa e frena a +6,5% annuo, tornando al passo più lento dal primo trimestre 2009 e sotto il +6,6% atteso dagli analisti e il +6,7% registrato ad aprile-giugno. Su base congiunturale, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, la crescita è dell’1,6%, in linea con le previsioni della vigilia e meno dell’1,8% dei tre mesi precedenti.

RALLENTA PRODUZIONE INDUSTRIA E La produzione industriale in Cina segna a settembre un rialzo annuo del 5,8%, in calo sia sul 6,1% del mese precedente sia sulle attese degli analisti di 6%. Si tratta, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, del dato più debole da febbraio 2016, in gran parte dovuto al rallentamento della produzione manufatturiera: 5,7% contro 6,1% di agosto. Considerando i primi 8 mesi dell’anno, la produzione industriale sale del 6,4% sullo stesso periodo del 2017.

SI MUOVE LA BANCA CENTRALE, RIMBALZANO LE BORSE Le prime tre autorità finanziarie in Cina muovono per rassicurare le Borse, in “rosso” di oltre il 25% da inizio 2018: Yi Gang, governatore della People’s Bank of China, ha detto che i governi locali sono incoraggiati su misure per allentare le tensioni sul credito. Secondo Guo Shuqing, a capo della China Banking and Insurance Regulatory Commission, la performance dei listini non riflette i fondamentali economici. Per Liu Shiyu, della China Securities Regulatory Commission, il governo centrale sosterrà quelli locali con nuovi fondi. Gli interventi congiunti delle tre autorità di vigilanza e regolamentazione cinesi (People’s Bank of China, China Banking and Insurance Regulatory Commission e China Securities Regulatory Commission) rassicurano i mercati azionari che vanno in rally a meno di un’ora dalla chiusura degli scambi: l’indice Composite di Shanghai sale dell’1,96%, a 2.535,24 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso del 2,22%, a 1.259,31.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/10/19/cina-frena-pil-trimestre-con-dazi-usa_f098da69-7c6b-4170-bfa5-7f6be3e8f33e.html

Bankitalia investe in titoli di Stato cinesi

La Banca d’Italia annuncia la decisione di costituire un portafoglio in renminbi, con investimenti principalmente in titoli di Stato cinesi. In una nota si sottolinea come tale modalità diretta di investimento – condotta da Via Nazionale “nell’ambito della gestione delle proprie riserve valutarie” – “si aggiunge a quella avviata negli anni recenti con la sottoscrizione di un fondo specializzato in renminbi, gestito dalla Banca dei regolamenti internazionali”.

La decisione – che cade in coincidenza con la visita in Cina del ministro dell’Economia Tria – “è stata presa nell’ambito dell’aggiornamento annuale delle strategie di investimento delle riserve gestite dalla Banca”. Questa apertura, aggiunge Bankitalia, “riflette l’accresciuto ruolo del renminbi come valuta internazionale, testimoniato anche dal suo inserimento nel paniere delle valute di riserva del Fondo Monetario Internazionale nel 2016 , e l’importanza della Cina quale partner commerciale del nostro Paese”.

Oltre a rispondere a “obiettivi di diversificazione delle riserve valutarie della Banca d’Italia” questa scelta “è in linea con analoghe decisioni, adottate di recente dalla Banca centrale europea e da altre banche centrali dell’area dell’euro”. Le transazioni – conclude la nota di Palazzo Koch – saranno intermediate dalla Banca centrale di Pechino “con la quale è stato concluso un apposito accordo, in qualità di agente della Banca d’Italia sui mercati cinesi”.

Fonte: ADNKronos  –  http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/08/28/bankitalia-investe-titoli-stato-cinesi_FwssTroblZ8lpeD98DMgJO.html?refresh_ce

Usa, via a dazi per 34 mld su import Cina

La guerra commerciale tra Usa e Cina è ufficialmente iniziata oggi allo scoccare delle 00:01 di Washington (6:01 in Italia) con l’operatività dei dazi al 25% sull’import di 818 beni, tra parti di auto, apparecchiature medicali, aerospazio e information technology. Si tratta di misure del valore di 34 miliardi di dollari, prima tranche di un’azione preliminare da 50 miliardi.

“Gli Stati Uniti – afferma il ministero del Commercio cinese – hanno imposto dazi per 34 miliardi di dollari sull’import cinese con una mossa da “bullismo commerciale” che ha dato il via alla più grande guerra commerciale nella storia economica”. E scattano le contro-misure di Pechino da 34 miliardi sull’importazione di beni Usa. Nel mirino delle Dogane cinesi sono così finiti soia, carne, whiskey e altri alcolici e auto.

Trump minaccia dazi ulteriori per 500 miliardi di dollari nel caso Pechino decida ritorsioni: il tycoon ha detto ai giornalisti al seguito di considerare, nel resoconto dei media americani, ulteriori dazi per questa cifra. Prima “34 miliardi e dopo ci sono altri 16 miliardi in due settimane e poi, come sapete, altri 200 miliardi in sospeso e dopo ancora altri 300 miliardi in sospeso. Ok? Quindi abbiamo 50 più 200 più quasi 300”, ha detto Trump. Si tratta di giudizi che rafforzano i propositi di esclation di guerra commerciale con conseguenti effetti turbolenti a cascata sui mercati finanziari, azionari, valutari e delle materie prime, dalla soia al carbone. La Cina ha detto che non avrebbe “sparato il primo colpo”, assicurando che le contromisure sarebbero entrare in vigore a stretto giro dall’efficacia dei dazi Usa da 34 miliardi. Tuttavia, nonostante il pesantissimo giudizio sulla mossa americana (un “atto di bullismo commerciale”), il ministero del Commercio cinese non ha ancora annunciato l’operatività delle contromisure.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2018/07/06/usavia-a-dazi-per-34-lmd-su-import-cina_d028979c-97e0-439a-9747-e690a3ba836c.html