La Bce toglie lo stop alle cedole. Intesa, UniCredit e Mediobanca pronte a ripartire

Ritorno alla normalità per i dividendi e i buy back delle banche europee. La vigilanza bancaria della Bce ha deciso di non estendere oltre il 30 settembre le limitazioni sulla distribuzione degli utili e sul riacquisto di azioni proprie entrate in vigore lo scorso 15 dicembre e valide fino alla fine del terzo trimestre di quest’anno.

La decisione, che è la prima apertura dopo le chiusure totali su dividendi e buybacks introdotte nel marzo 2020 e le restrizioni dello scorso dicembre, è stata presa sulla base delle ultime proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema, che hanno «confermato la ripresa economica e indicato una riduzione dell’incertezza», fattori che migliorano di l’affidabilità della “traiettoria” del capitale delle banche.

Dal primo ottobre, dunque, la Bce tornerà ad applicare il vecchio metodo di valutazione dei piani di distribuzione del capitale delle singole banche, con il solito approccio caso per caso e ripristinando il normale processo della supervisione bancaria.

I piani delle italiane

In Italia gli occhi sono concentrati essenzialmente su tra banche: Intesa Sanpaolo +2,29%Unicredit +1,68% e Mediobanca +1,05%. Per dimensioni e pay out, sono quelle che hanno i maggiori conti in sospeso con i propri azionisti, e che ora si preparano a riversare loro oltre 4 miliardi. La maggior parte arriveranno da Ca’ de Sass: il ceo, Carlo Messina, è da gennaio che ha parlato di una cedola doppia per l’autunno. Dopo i 694 pagati in primavera, Intesa ha preannunciato un saldo fino ad arrivare al 75% dei 3,5 miliardi di utile netto rettificato 2020, dunque altri 1,9 miliardi. A cui, però, si aggiungerà una parte di quel 70% dell’utile netto che l’istituto si propone di erogare in dividendi cash a valere sui risultati del 2021. Quanto? Messina non l’ha specificato, ma gli analisti contattati da Il Sole 24 Ore si aspettano mediamente un altro miliardo (almeno).

In UniCredit invece lo strumento preferito è il buyback, riacquisto di azioni proprie che indirettamente fa aumentare il valore di quelle nelle tasche degli altri soci: esattamente un mese fa, il 25 giugno, la banca guidata da Andrea Orcel aveva chiuso un primo buyback da 178,7 milioni varato dalla gestione precedente, a cui dovrebbe aggiungersene ora un altro da 650 milioni. Sommando alle due operazioni di riacquisto i 268 milioni pagati in contanti il 21 aprile scorso, si arriva a 1,1 miliardi, per un dividend yield che pochi giorni fa gli analisti di Equita calcolavano di poco superiore al 6%, nella stessa area di Intesa Sanpaolo.

 

FONTE: il Sole 24 ore – https://www.ilsole24ore.com/art/la-bce-toglie-stop-cedole-intesa-unicredit-e-mediobanca-pronte-ripartire-AEW48xY