Una ‘hard’ Brexit porterà 24 banche basate nel Regno Unito, con asset per 1300 miliardi di euro, a spostarsi verso l’Eurozona. Lo afferma il responsabile della vigilanza della Bce, l’italiano Andrea Enria in un’intervista alla televisione finlandese Yle, secondo cui 7 finiranno direttamente sotto la sorveglianza di Francoforte e le restanti 17 sotto quella delle autorità di vigilanza nazionali dei paesi che sceglieranno nel trasloco. Enria, secondo quanto si legge nell’intervista riportata dal sito della Bce, ha rilevato come la vigilanza abbia “spinto le banche a predisporre tutti i preparativi necessari” in modo da continuare a servire i loro clienti nella Ue, che sono stati eseguiti e quindi ora “sono preparate”. Tuttavia si tratta di un “evento che può essere sempre accompagnato da shock e turbolenze nei mercati finanziari” che “ci darà mal di testa” e che avrà ripercussioni “sulle attività macroeconomiche”.
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Brexit: Ue, pronti anche a nessun accordo
I 27 Paesi Ue “non sono ancora abbastanza pronti” ad affrontare tutti gli scenari possibili in cui si andrà a concretizzare la Brexit. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea evidenziando che “dobbiamo essere pronti a ogni eventualità”, quindi anche a quella di un mancato accordo. Nel pomeriggio a Bruxelles si svolgerà il primo incontro tra il negoziatore Ue Michel Barnier e il nuovo negoziatore inglese Dominic Raab. Nella comunicazione adottata oggi la Commissione Ue scrive che “l’Europa lavora duramente ad un accordo, ma non c’è certezza che sarà raggiunto. E anche se lo fosse, il Regno Unito non sarà più uno Stato membro”, e quindi “ci si prepara a tutte le evenienze per assicurare che le istituzioni dell’Ue, gli Stati membri e i privati siano comunque pronti”. La Commissione chiede ai Governi di prepararsi a “tutti gli scenari”, considerando anche “misure di contingenza” per problemi specifici come le dogane, nel caso di non accordo.