Def: Gualtieri, patto per il fisco con fondo calo tasse

Un patto fiscale che premi la fedeltà fiscale che passa attraverso un fondo nel quale far confluire i proventi della lotta all’evasione da restituire sotto forma di calo tasse. Lo propone il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri nella premessa della Nota di aggiornamento del Def.

“In ambito fiscale – scrive il ministro – verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo. Il Governo intende infatti stabilire un patto fiscale con i cittadini italiani che premi la fedeltà fiscale e contributiva delle imprese e dei lavoratori”.

Nel testo, Gualtieri  spiega che la riforma fiscale sarà realizzata in tre anni, per semplificare il sistema ed anche puntare al calo del prelievo, guardando con coerenza anche al progetto dell’assegno unico per i figli, quindi alle famiglie.

“Con le risorse del bilancio pubblico – scrive – il Governo intende anche introdurre nel corso del prossimo triennio una riforma del fisco finalizzata alla semplificazione e alla trasparenza, al miglioramento dell’equità e dell’efficienza del prelievo e alla riduzione della pressione fiscale. La riforma sarà disegnata in maniera coerente con la legge delega in materia di assegno unico, anche per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e aumentare la crescita demografica”.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/10/06/def-gualtieri-patto-per-il-fisco-con-fondo-calo-tasse_1b5f614a-2684-4daa-8e1d-bdaa7e31c090.html

Fmi migliora le stime sul deficit di bilancio italiano

Il Fondo monetario internazionale ha migliorato le sue stime sul bilancio italiano corretto per il ciclo economico. È quanto emerge da un confronto tra le tabelle contenute nel Fiscal Monitor pubblicato oggi con quelle dell’edizione primaverile. Ora, per il nostro Paese, il Fondo si aspetta un deficit dell’1,5% per il 2019, rispetto al 2,1% atteso ad aprile e all’1,6% atteso nell’ottobre del 2018. Nell’ottobre 2017, l’istituto prevedeva un pareggio strutturale dal 2019.

Per il 2020, è atteso un deficit del 2,1%, anziché del 3,2%; per il 2021 è stimato un deficit del 2,3% invece che del 3,5%. Per il 2022, previsto un deficit del 2,4% e non più del 3,8%. Per il 2023 e 2024, attesi dati al 2,4% e al 2,6%.

Negli ultimi mesi “i mercati finanziari globali sono stati sottoposti alla pressione delle tensioni commerciali e dell’incertezza politica. Questo ha provocato un deterioramento della fiducia delle imprese, un indebolimento dell’attività economica e un aumento dei rischi al ribasso”. Per contrastare questo contesto “molte banche centrali hanno adottato una politica monetaria più accomodante”. Lo si legge nel Global Financial Stability Report del Fondo Monetario Internazionale.

Le condizioni finanziarie a livello globale sono diventate più accomodanti rispetto a sei mesi fa, in particolare negli Stati Uniti e nell’Eurozona. Questo, secondo gli economisti dell’Fmi, “ha supportato la crescita economica e contribuito a contenere i rischi al ribasso per le prospettive a breve termine, ma ha anche incoraggiato ad aumentare il rischio finanziario, provocando un accumulo degli elementi di vulnerabilità”.

Le vulnerabilità sul debito non bancario globale sono aumentate all’80% del Pil mondiale, su livelli simili a quanto visto al culmine della crisi finanziaria globale.

Le società stanno contraendo più debito e la loro capacità di rifinanziarlo e ripagarlo si sta indebolendo. In caso di un significativo rallentamento economico, i “debiti a rischio potrebbero salire a 19.000 miliardi di dollari”, avvertono dall’Fmi. Per ridurre i rischi, le banche centrali dovrebbero implementare e sviluppare strumenti macroprudenziali, mantenendo un controllo finanziario rigoroso.

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/fmi-migliora-le-stime-sul-deficit-di-bilancio-italiano-201910161619019633

Tria: “Rispetteremo i conti”

Giovanni Tria rassicura il Parlamento. Il ministro tiene la barra dritta: conferma sì la linea di apertura alle misure su pensioni e reddito di cittadinanza, ma nel rispetto degli equilibri di bilancio. “L’obiettivo – ha detto il titolare del dicastero dell’Economia nel corso del question time al Senato – è di assicurare la graduale realizzazione” delle misure previste dal contratto di governo “compatibilmente con l’esigenza di garantire l’equilibrio dei saldi strutturali di finanza pubblica“. Il ministro ha poi aggiunto che “per quanto riguarda le misure attraverso le quali si intende procedere alla realizzazione degli obiettivi e al reperimento delle risorse da destinare alla loro attuazione il governo procederà all’individuazione degli ambiti di intervento in sede di predisposizione della Nota di aggiornamento al Def”. “In quella sede – ha detto ancora – provvederà a fornire il quadro delle diverse misure volte ad assicurare l’attuazione del contratto di governo che troveranno concreta attuazione” nella stesura della prossima legge di bilancio.

Tria ha inoltre sottolineato che “parlare di pace fiscale non significa varare nuovi condoni ma pensare a un fisco amico del contribuente, che favorisca l’estinzione dei debiti”. E ha ribadito che sono allo studio iniziative per un “efficace aiuto ai cittadini in difficoltà” e per “incrementare la tax compliance”. Tria ha comunque ammesso che “allo stato non è possibile fornire stima degli effetti di gettito delle nuove misure” in esame nella definizione della prossima manovra.

Dal canto suo il premier Conte, dopo aver fatto eco a Di Maio e Salvini sul tema aumento Iva (“Non abbiamo mai contemplato l’ipotesi di aggravare le posizioni dei contribuenti, dei cittadini, quindi rimodulare gli oneri economici in termini così significativi. Non è di attualità”, ha fatto sapere di essere “in costante contatto con Tria, siamo in piena fase di elaborazione della manovra e in questo momento non ha senso tirare fuori un numero e un numero voglio farlo come esito di un processo. Non impicchiamoci in questo momento ai decimali”. “Questo numero dovrà dare anche il segno che stiamo tenendo i conti in ordine”, ha aggiunto.

Fidatevi, i soldi ci sono, assicura Luigi Di Maio su Facebook. “Sono cambiate molte cose da quando eravamo all’opposizione ad oggi che ci troviamo al Governo, ma non è mutato l’obiettivo principale, che è quello di migliorare la vita degli italiani. E fidatevi, per fare tutto questo i soldi ci sono e li useremo al meglio per riacquistare quei diritti che le vecchie riforme hanno annullato”, scrive il vicepremier e ministro dello Sviluppo ribadendo l’obiettivo del governo del cambiamento. “Le cose si possono fare, le cose si possono cambiare”, ripete allegando l’intervista dei giorni scorsi su La7 nella quale il vicepremier spiega come l’unica cosa che sia cambiata rispetto a quando sedeva nei banchi dell’opposizione fossero le responsabilità. Ma, aggiunge: “Non è cambiata la mia fiducia nel fatto che le cose si possono fare, le cose si possono cambiare perché i soldi ci sono e li daremo agli italiani che è quello a cui hanno diritto e che gli hanno distrutto in questi anni”.

Fonte: ADNKronos  –  http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/09/20/tria-rispetteremo-conti_jLMRYrtmasbDKlqIiZQBPK.html

Dombrovskis, nuovo Governo rispetti conti

“Non commentiamo sulle politiche dei partiti o processi di formazione dei governi, ma quello che enfatizziamo in ogni caso è che è importante attenersi alla disciplina di bilancio, e specialmente per l’Italia continuare a ridurre il deficit e il debito perché fattori di rischio”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis al Parlamento Ue, rispondendo agli eurodeputati. “Stiamo discutendo con le autorità italiane la traiettoria dei conti e in realtà questo è un messaggio anche per il nuovo Governo: è importante restare nei binari”, ha concluso.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/17/dombrovskisnuovo-governo-rispetti-conti_82401819-4eff-48a6-800c-94fd739a2fcd.html