Bankitalia: nuovo record debito, a marzo 2.651 mld

Nel mese di marzo il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record. L’aumento segnalato dalla Banca d’Italia è di 6,9 miliardi rispetto al mese di febbraio, così da portare il debito complessivo delle Amministrazioni Pubbliche a 2.650,9 miliardi.

Pur trattandosi di un nuovo record, l’aumento è stato inferiore a quello del mese di febbraio quando aveva sfiorato i 37 miliardi (36,9) sul mese di gennaio.

L’aumento nel mese di marzo – segnala la Banca d’Italia – è dovuto principalmente al fabbisogno (25,3 miliardi), che ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (18,3 miliardi, a 84,6 miliardi).

L’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito per 0,1 miliardi.

Migliorano le entrate tributarie. A marzo le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, sono state pari a 30,1 miliardi, in aumento del 9,8 per cento (2,7 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2020, che era stato influenzato, tra l’altro, dagli slittamenti d’imposta disposti dal DL “cura Italia”.

Nel primo trimestre dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 96,0 miliardi, in aumento dell’1,1 per cento (1,0 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/05/14/bankitalia-nuovo-record-debito-a-marzo-2.651-mld_30da6935-09cb-42d6-9829-54460e36e139.html

Bankitalia: a luglio debito record ed entrate tributarie in calo

Il debito pubblico sale a un nuovo record. A luglio il passivo delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,5 miliardi rispetto al mese precedente, a quota 2.409,9 miliardi. Il debito di luglio ha quindi toccato un nuovo massimo, superando il record di giugno (2.386.381 miliardi). Lo si legge nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” di Bankitalia. Il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 23,7 miliardi e quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi.

Sempre a luglio si è registrato un calo delle entrate tributarie. Sono state pari a 46,5 miliardi, in diminuzione del 5,9 per cento (2,9 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Lo scrive Bankitalia nel rapporto ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’ precisando che il calo risente della proroga al 30 settembre delle scadenze dei versamenti in autoliquidazione dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale. Nei primi sette mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 235,8 miliardi, in diminuzione dello 0,3% (0,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; al netto degli effetti della proroga al 30 settembre e di alcune disomogeneità contabili, precisa Bankitalia, “si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/16/bankitaliadebito-recordoltre-2.400-mld_89333562-1879-443b-9d00-a5da7d093238.html

Debito pubblico cala a 2.364,7 mld

A maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.364,7 miliardi, in diminuzione di 8,7 miliardi rispetto al mese precedente. Lo si legge nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” di Bankitalia, in cui si segnala il miglioramento delle entrate tributarie che, sempre a maggio, hanno registrato un aumento a 34,1 miliardi, con un +1,6% (0,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/07/15/debito-pubblico-cala-a-2.3647-mld_ea74ce80-0b21-4e6b-a77c-b264d49d289d.html

Spread, allarme Bankitalia

Fino a oggi l’impatto dell’aumento delle spread su prestiti a famiglie e imprese è stato limitato, ma iniziano ad emergere tensioni”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un intervento all’Aaron Institute for Economic Policy Conference 2019. 
Come ha spiegato, “le condizioni del credito bancario si sono irrigidite soprattutto per le piccole imprese. Questo – ha detto Visco – sta avvenendo a causa dell’aumentare dei costi della raccolta bancaria ma anche per via delle previsioni economiche che peggiorano”.
Lo spread italiano ”all’inizio di questa settimana è andato oltre i 270 punti base, più del doppio rispetto all’inizio del 2018 e prima delle elezioni politiche. L’elevato rapporto debito pubblico/Pil espone l’Italia alla volatilità dei mercati finanziari”, ha detto ancora Visco. ”La durata media residua del debito pubblico è superiore a 7 anni. Pertanto – ha aggiunto – l’impatto iniziale dei più alti tassi di interesse sui costi di servizio rimane limitato ma, se l’aumento dei tassi dovesse persistere, peserebbe inevitabilmente sulla spesa. Ridurre il debito ”mantenendo un adeguato avanzo primario, è quindi di vitale importanza”, ha aggiunto il governatore che ha avvertito: uno spread alto nel lungo termine ”finirebbe inevitabilmente per danneggiare l’economia reale. Una strategia credibile per ridurre a medio termine l’onere dell’elevato debito pubblico dell’Italia non può più essere rinviata”.

Bisogna evitare messaggi che creano tensioni gratuite e fanno elevare lo spread” , ha detto dal canto suo il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia alla Camera, prima di partecipare ad un convegno su un rapporto Ocse sulla crescita sostenibile, ha risposto a una domanda sui rischi legati ai recenti rialzi dello spread sulla scia delle dichiarazioni del vice premier Matteo Salvini sul superamento dei vincoli Ue.

Fonte: ADNKronos  –  https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/05/16/inizia-pesare-famiglie-allarme-bankitalia-spread_EFSwpkOs1puTBmrAtantQJ.html

 

“Lo spread lo monitoriamo, lo teniamo d’occhio. C’è preoccupazione ma non siamo ossessionati”, ha commentato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per il vicepremier Matteo Salvini “stanno tentando gli ultimi colpi di coda perché hanno capito che per la prima volta l’Europa può cambiare. Con il voto del 26 maggio non solo in Italia ma anche in Austria, Germania, Olanda, Svezia, Francia si può cambiare rimettendo al centro il lavoro, i diritti, la famiglia e non la finanza e il business. Usano lo spread per intimorire”.

Bankitalia: il bail in ora è inapplicabile. Migliorare le regole delle crisi delle banche

La Banca d’Italia auspica una riforma migliorativa, alla luce dell’esperienza di questi anni, delle regole di gestione delle crisi bancarie con “maggiore sincronia tra bail in e Mrel (le norme che impongono l’accantonamento di passività da usare in caso di crisi).

Secondo il responsabile della vigilanza Carmelo Barbagallo, le regole hanno “avuto meriti significativi ma mostrato ampie aree di miglioramento” e serve “una riflessione aperta al confronto internazionale, che attribuisca valenza prioritaria alla stabilità finanziaria e alla crescita economica”.

“L’entrata in vigore, nel 2016, del bail-in è stata affrettata, in quanto ha preceduto di molto un suo essenziale presupposto”: la costituzione da parte delle banche”, “di passività idonee” a subire “riduzione o conversione in nuovo capitale” in caso di crisi (MREL), detenute da investitori professionali: lo sostiene Barbagallo, secondo il quale “in assenza di questa condizione, il bail-in è pressoché inapplicabile”.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/01/bankitalia-migliorare-le-regole-delle-crisi-delle-banche-e-il-bail-in_12bd18dc-aee5-4e47-a5fe-6988d404b696.html

A dicembre debito scende a 2.316,7 mld

Il debito pubblico in Italia scende a dicembre a 2.316,7 miliardi di euro dopo il record del mese precedente a 2.345,4 miliardi. Lo si legge nel documento sulla ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’ di Bankitalia.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/02/15/a-dicembre-debito-scende-a-2.3167-mld_55384cd6-7d5f-44cd-ba21-9936918f4f2b.html

Bankitalia: +2% prestiti, giù sofferenze

A dicembre i prestiti al settore privato sono cresciuti del 2% su base annua (2,3% a novembre).
Lo si legge nella pubblicazione ‘banche e moneta’ di Bankitalia.
I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,7% (come nel mese precedente), quelli alle società non finanziarie dell’1,3% (1,1% in novembre). Le sofferenze sono diminuite del 34% per cento su base annua (-25,3% novembre), per effetto di alcune operazioni di cartolarizzazione.
I titoli di Stato nel portafoglio delle banche italiane, a dicembre, sono scesi a 368,3 miliardi di euro dai 378,9 miliardi del mese precedente. Lo si legge nella pubblicazione ‘banche e moneta’ di Bankitalia. I titoli delle amministrazioni pubbliche, invece, salgono a 375,6 miliardi da 386,3.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/02/11/bankitalia-2-prestiti-giu-sofferenze_9999128d-26ae-4ba1-9c2d-759f744a2dfb.html

Bankitalia taglia Pil 2019 da 1% a 0,6%. Possibile recessione tecnica

La proiezione centrale della crescita del Pil (italiano, ndr) è pari allo 0,6% quest’anno, 0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza”. Lo si legge nel bollettino economico della Banca d’Italia.

“Le proiezioni centrali della crescita nel 2020 e nel 2021 – prosegue il documento – sono dello 0,9 e dell’1%, rispettivamente”, ma “i rischi per la crescita sono al ribasso”.

“In Italia, dopo che la crescita si era interrotta nel terzo trimestre, gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che l’attività potrebbe essere ancora diminuita nel quarto”. Lo si legge nel bollettino economico della Banca d’Italia. Se si verificasse, una simile possibilità equivarrebbe a una recessione tecnica.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/18/bankitalia-taglia-pil-2019-da-1-a-06_c4fa5c5f-6da3-42f2-9fa0-c38986dadb2b.html

Bankitalia: record debito novembre a 2.345,3 mld

Nuovo record per il debito pubblico italiano. A novembre è aumentato di 10,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.345,3 miliardi. E’ quanto si legge nel supplemento al Bollettino Statistico ‘Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Bankitalia.
Sempre nello stesso mese le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39 miliardi, in aumento dell’8,7% (3,1 miliardi) rispetto al dato dello stesso mese del 2017, aggiunge Bankitalia. Nei primi undici mesi del 2018 le entrate tributarie sono state pari a 378,7 miliardi, in aumento dell’1% rispetto al dato del 2017.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/15/bankitalia-record-debito-a-2.3453-mld_d6706d70-149d-4485-b340-8d41489913e4.html

Bankitalia: in un anno +11% Btp in portafoglio banche

I titoli di Stato nel portafoglio delle banche sono saliti ulteriormente in valore nel mese di novembre, raggiungendo i 378,9 miliardi di euro dai 373 miliardi di ottobre. In un anno, l’aumento registrato a novembre – che risente anche delle oscillazioni in controvalore dei titoli – è pari a oltre l’11%, dopo un aumento progressivo quasi costante nel corso del 2018 che inverte il precedente trend di riduzione dell’esposizione bancaria al debito pubblico.

I titoli di Stato nel portafoglio delle banche italiane sono continuati a salire a novembre, raggiungendo un controvalore di 386,3 miliardi di euro (380,4 a ottobre), mai raggiunto nel corso dell’anno passato. Lo si legge nella pubblicazione ‘Banche e moneta’ di Bankitalia.

Le sofferenze nel bilancio delle banche italiane sono scese a novembre del 25,3% su base annua (-24,3% a ottobre) per effetto di cartolarizzazioni.  

Nel mese di novembre i prestiti delle banche al settore privato sono cresciuti del 2,3% su base annua (in rallentamento da 2,7% di ottobre), scrive Bankitalia nel rapporto ‘Banche e moneta’. I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,7% (2,8% nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono cresciuti dell’1,1% (1,5% in ottobre).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/01/10/bankitalia-in-un-anno-11-btp-in-portafoglio-banche-_da460eb6-f5d7-40ed-a526-be78aa12fbe4.html