Asta di riacquisto di titoli di Stato in Banca d’Italia

Comunicato Stampa N° 201 del 02/11/2021

Il MEF comunica che il giorno 04 novembre 2021 effettuerà, presso la Banca d’Italia, un’asta di riacquisto di titoli sul mercato, tramite asta competitiva, riservata agli operatori Specialisti in titoli di Stato.
Tale operazione utilizzerà le eccedenze di cassa disponibili sul “Conto disponibilità” detenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia.
I titoli oggetto del riacquisto saranno:

Categoria titolo Codice ISIN Data Emissione Data Scadenza Cedola
BTP IT0004848831 01/05/2012 01/11/2022 5,50%
CCTeu IT0005185456 15/01/2016 15/07/2023
BTP IT0005424251 15/07/2020 15/01/2024 0,00%
BTP IT0005246340 15/03/2017 15/05/2024 1,85%
BTP IT0005367492 01/04/2019 01/07/2024 1,75%
BTP IT0005345183 17/09/2018 15/11/2025 2,50%

L’importo nominale complessivamente riacquistabile dei suddetti titoli non potrà eccedere i 5.000 milioni di euro.
Il giorno stabilito per l’asta, entro le ore 11, gli operatori Specialisti potranno presentare fino ad un massimo di cinque offerte di cessione per ogni titolo, da inoltrare alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria.
Il MEF si riserva la facoltà di non accogliere offerte di cessione presentate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato.
Il regolamento dell’operazione è fissato per il giorno 08 novembre 2021.

Asta di riacquisto di titoli di Stato in Banca d’Italia (PDF 41 KB)

Bankitalia: utile 2020 in calo a 6,3mld, a Stato 7,3 miliardi

Cala, nel 2020,l l’utile netto della Banca d’Italia, sceso a 6,3 miliardi, 2 in meno rispetto al 2019, a causa “dei maggiori interessi negativi sulle operazioni di rifinanziamento e della flessione dei rendimenti dei titoli in euro e in valuta”. E’ quanto afferma il governatore Ignazio Visco all’assemblea dei partecipanti al capitale secondo cui l’istituto centrale destinerà allo Stato 5.906 milioni dell’utile che, in aggiunta a imposte di competenza per 1.409 milioni, porterebbero le somme complessivamente destinate allo Stato a circa 7.315 milioni.

Le misure varate dalle banche centrali dell’Eurosistema riunite nella Bce contro la pandemia Covid hanno fatto crescere ancora di più il bilancio della Banca d’Italia. Come afferma il governatore Visco all’assemblea dei partecipanti “la dimensione raggiunta dalle attività a fine 2020 è senza precedenti: il totale di bilancio ha sfiorato i 1.300 miliardi, 336 in più rispetto allo scorso anno”.

“La pressione sui sistemi sanitari è ancora forte. L’avvio delle campagne di vaccinazione in Italia e nel resto del mondo induce a un cauto ottimismo per il futuro”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco aprendo l’assemblea dei partecipanti al capitale dell’istituto centrale.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/03/31/bankitaliautile-2020-in-calo-a-63mld-a-stato-73-miliardi_27928d18-c97e-44a7-80d2-0db109276628.html

Asta di riacquisto di titoli di Stato in Banca d’Italia

Il MEF comunica che il giorno 06 novembre 2020 effettuerà, presso la Banca d’Italia, un’asta di riacquisto di titoli sul mercato, tramite asta competitiva, riservata agli operatori Specialisti in titoli di Stato.

Tale operazione utilizzerà le eccedenze di cassa disponibili sul “Conto disponibilità” detenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia.

I titoli oggetto del riacquisto saranno:

Categoria titolo Codice ISIN Data Emissione Data Scadenza Cedola
BTP€i IT0004604671 15/03/2010 15/09/2021 2,10 %
BTP IT0005348443 15/10/2018 15/10/2021 2,30 %
BTP IT0005028003 15/06/2014 15/12/2021 2,15 %
BTP IT0005135840 15/09/2015 15/09/2022 1,45 %
BTP Italia IT0005105843 20/04/2015 20/04/2023 0,50 %

Il giorno stabilito per l’asta, entro le ore 11, gli operatori Specialisti potranno presentare fino ad un massimo di cinque offerte

di cessione per ogni titolo, da inoltrare alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria.

Il MEF si riserva la facoltà di non accogliere offerte di cessione presentate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle

condizioni di mercato.

Il regolamento dell’operazione è fissato per il giorno 10 novembre 2020.

 

Fonte: MEF  – https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2020/Asta-di-riacquisto-di-titoli-di-Stato-in-Banca-dItalia/

Debito pubblico sale ancora, nuovo record a 2.578,9 mld

Nuovo record del debito pubblico ad agosto. Secondo i dati di Bankitalia, il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.578,9 miliardi, in aumento di 18,3 miliardi rispetto a luglio.

L’incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (1,6 miliardi), l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (16,8 miliardi, a 100,7); gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione del tasso di cambio hanno nel complesso ridotto il debito di 0,1 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 19,1 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,8 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

 

Fonte: ANSA – https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/10/15/debito-pubblico-sale-ancora-nuovo-record-a-2.5789-mld_700229e3-491a-4b06-9155-d0a3c42961a1.html

Bankitalia, rischi ribasso per il Pil, nel 2020 +0,5%

Banca d’Italia conferma le stime del Pil emesse a dicembre nell’ambito dell’Eurosistema, e vede un aumento dello 0,5% quest’anno, dello 0,9% nel 2021 e dell’1,1% nel 2022. Il bollettino economico cita “la maggiore debolezza del quadro internazionale, in parte compensata dall’intonazione più espansiva della politica monetaria e dalle migliorate condizioni sui mercati finanziari italiani”. A sostenere l’attività “la domanda interna e una progressiva ripresa degli scambi internazionali. I margini inutilizzati di capacità produttiva si riassorbirebbero solo in parte”.
Il Pil dell’Italia sarebbe rimasto “pressoché stazionario nel quarto trimestre” dopo la lieve crescita del trimestre precedente. Ma la stima, precisa Bankitalia, “potrebbe essere soggetta a rischi al ribasso, qualora la persistente debolezza della manifattura dovesse avere avuto ricadute più significative sugli altri settori dell’economia e in particolare sui servizi rispetto a quanto suggerito dagli indicatori attualmente disponibili”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/01/17/bankitalia-conferma-stimepil-2020-05_22e1377b-7221-4ce2-8580-65a62f12bde9.html

Debito scende a novembre a 2.444,6 mld

A novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato di 2.444,6 miliardi, in diminuzione di 2,2 miliardi rispetto ad ottobre. E’ quanto si legge nella pubblicazione “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. Il calo è dovuto, sia all’avanzo di cassa (1,6 miliardi) che agli effetti di scarti premi all’emissione rimborso e della rivalutazione di titoli indicizzati che hanno ridotto il debito di 0,5 miliardi e alla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,1 miliardi, a 55,4 miliardi).
In particolare il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 2,1 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/01/15/debito-scende-a-novembre-a-2.4446-mld_4005bcf9-56b6-488a-a54e-5cde06ca5f6f.html

Bankitalia apre la centrale rischi a tutti i cittadini

La Banca d’Italia apre ai cittadini i suoi archivi preziosi, da sempre gelosamente custoditi e a volte, come nel celebre caso di Parmalat, forieri di polemiche con le altre autorità di controllo come la Consob. Lo ha reso noto lo stesso istituto centrale sul sito istituzionale.

A partire da oggi sarà infatti piú semplice accedere online ai servizi della Banca d’Italia da smartphone, tablet o personal computer. In particolare, i cittadini ”potranno, gratuitamente, in modo veloce e in sicurezza, accedere ai dati della centrale dei rischi, richiedere i dati della centrale di allarme interbancaria, inviare esposti, segnalazioni e chiedere informazioni sul funzionamento dei servizi bancari e finanziari”. Insomma una rivoluzione copernicana. La piattaforma è integrata con il sistema pubblico di identità digitale (spid) e con la carta nazionale dei servizi (cns), ma l’accesso è possibile anche per chi non possiede un’identitá digitale. L’utilizzo di spid o cns per la consultazione dei dati della Centrale dei rischi consentirà di ottenere risposte in tempo reale, ha assicurato Bankitalia. Fine dei segreti di Palazzo Koch?

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/bankitalia-apre-la-centrale-rischi-a-tutti-i-cittadini-201911061717121792

Banche: Ue dà ragione a Italia su Fitd

Non ci fu ‘aiuto di Stato’ nei fondi concessi dal Fondo Interbancario (Fitd) alla Popolare di Bari per il salvataggio di Tercas nel 2014 e bocciato dall’Antitrust Ue all’epoca. Il tribunale Ue accogliendo il ricorso dell’Italia e della Bari (sostenuto dalla Banca d’Italia) ha così annullato la decisione della Commissione Ue “che non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo di sostegno del Fitd (dove assisteva al consiglio un rappresentante di Bankitalia ndr) fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane”. Il Fitd, scrivono i giudici, ha agito in modo autonomo al momento dell’adozione dell’intervento a favore di Tercas e la Commissione non ha dimostrato “il coinvolgimento delle autorità pubbliche italiane nell’adozione della misura in questione”.

“Grande soddisfazione” dell’Abi per la decisione del Tribunale Ue che ha escluso l “aiuto di Stato” nel salvataggio del Fitd di Tercas del 2014. Ora, affermano il presidente Patuelli e il dg Sabatini, la “Commissione Europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle “quattro banche” e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fitd che “trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie”.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/19/bancheue-da-ragione-a-italia-su-fitd_88835636-f141-427a-887b-f643631dde2e.html

Banche: Cgia, -0,7% prestiti a imprese

Prosegue la contrazione dei prestiti bancari alle imprese: nell’ultimo anno (novembre 2017 su novembre 2018) gli impieghi vivi sono scesi di 4,9 miliardi di euro (-0,7%). Negli ultimi sette anni la diminuzione è stata del 27%, per una riduzione in termini assoluti di 252,8 miliardi.
Il dato emerge da un’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre sui rapporti della Banca d’Italia.
Le imprese con meno di 20 addetti, che costituiscono il 98% circa del totale e danno lavoro a quasi il 60% degli addetti, continuano tuttavia a ricevere dalle banche solo il 18% circa degli impieghi vivi, contro l’82% che finisce nelle casse delle realtà produttive più strutturate, circa il 2% delle imprese in Italia.
Sempre negli ultimi sette anni, le Pmi hanno visto ridursi il flusso di denaro del 29,5% (-51,2 miliardi) e del 2,2% nell’ultimo (-2,7 miliardi). Le grandi hanno subito una riduzione del 26,5% (-201,5 miliardi) nel settennio e dello 0,4% (-2,3 miliardi) negli ultimi 12 mesi. (ANSA).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/02/16/banche-cgia-07-prestiti-a-imprese_d2fd3b84-8ec6-4ce6-a980-87da968d4e92.html

Visco: no rischi di Italexit ma su mercati pesano le parole

“Il rischio di un’uscita” dell’Italia dall’euro a differenza della situazione del 2012 “non esiste, anche se i mercati non la pensano così stimolati da letture e dichiarazioni poco approfondite”, ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a un evento del Mattino.

 “Ora le prospettive sono in rallentamento, l’economia globale è più debole di quanto ci si aspettasse anche a livello degli organismi internazionali a inizio 2018”, ha detto il governatore della Banca d’Italia citando i problemi dei paesi emergenti e i rischi al commercio internazionale e agli investimenti dalle politiche protezionistiche di diversi paesi come gli Stati Uniti.

“Il costo alto del debito, se nel breve termine è sostenibile, nel lungo tende determinare una caduta delle attività finanziarie” detenute dai risparmiatori sia direttamente che indirettamente”, afferma Visco sottolineando anche i “maggiori costi della raccolta delle banche” determinano così “un circolo negativo”. “Per questo parliamo tanto di spread che deve calare, e non è vero che non lo facevamo nel 2012 (all’epoca della crisi del debito sovrano ndr), lo facevamo anche allora”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/12/07/visco-no-rischi-di-italexit-ma-su-mercati-pesano-le-parole_ceef9d93-3256-4aed-9f5f-257800c999e3.html