Abi: la liquidità in conto corrente balza dell’8% a 1.577 miliardi di euro

La liquidità degli italiani continua a salire e a essere parcheggiata senza essere investita né spesa, segnale di incertezza sul futuro. A novembre 1.577,3 miliardi di euro erano accantonati in conto corrente o conto deposito, più altri 240 miliardi di obbligazioni. Lo racconta l’ultimo bollettino Abi pubblicato questa mattina.

Sempre lo scorso mese per la prima volta da oltre sette anni le banche italiane hanno registrato un aumento della raccolta a medio e lungo termine, quindi tramite obbligazioni (soprattutto Btp), per circa 3,5 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (+1,5%).

L’Associazione bancaria italiana sottolinea come i depositi, una voce che riunisce la liquidità sotto forma di conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine, sono aumentati di oltre 116 miliardi di euro rispetto a un anno prima (+7,9% anno su anno). Sommando quindi le due voci, la raccolta complessiva (depositi da clientela e obbligazioni) è in crescita del +7% a novembre 2019.

Il rapporto mensile sottolinea poi come il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie resta a livelli particolarmente bassi, a novembre risulta pari a 192 punti base (193 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007). Una buona notizia per famiglie e imprese, non altrettanto per le banche, perché erode i margini di guadagno.

Il dato invece sui prestiti alle imprese (che però è relativo ad ottobre) continua a essere in calo, con una riduzione dell’1,4% anno su anno, a dimostrazione che i tassi ultra negativi in Eurozona (-0,5%) non stanno raggiungendo l’obiettivo di trasferire liquidità dal sistema finanziario, le banche, al tessuto economico, le aziende. Il mercato dei mutui ha confermato per contro la crescita anche ad ottobre, segnando un +2,4% su base annua.

Buone notizie sul fronte delle sofferenze bancarie. Quelle nette, ovvero coperte da svalutazioni e accantonamenti, a ottobre si sono attestate a 31,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 38,3 miliardi di ottobre 2018 (-6,9 miliardi pari a -17,9%) e ai 65,9 miliardi di ottobre 2017 (-34,5 miliardi pari a -52,3%).

Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di oltre 57 miliardi (-64,7%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,80% ad ottobre 2019 (era 2,26% ad ottobre 2018, 3,78% ad ottobre 2017 e 4,89% a novembre 2015).

Fonte: Milano Finanza  –  https://www.milanofinanza.it/news/abi-la-liquidita-in-conto-corrente-balza-dell-8-a-1-577-miliardi-di-euro-201912181204378633

Banche, Abi: tassi ancora giù, ai nuovi minimi storici

Costo del denaro mai così basso. Secondo il rapporto mensile dell’Abi, i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento sono scesi ad agosto a nuovi minimi storici. In particolare il tasso medio sui mutui casa è sceso all’1,68% dall’1,69% di luglio (5,72% a fine 2007, prima della crisi), mentre quello sui finanziamenti alle imprese è calato all’1,25% dall’1,37% di luglio (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso ad agosto al 2,52% dal 2,54% del mese precedente (6,1% a fine 2007).

I prestiti bancari sono ancora in aumento, grazie soprattutto al buon andamento dei mutui e dei finanziamenti alle famiglie. Ad agosto, secondo quanto emerge dal rapporto dell’Abi, i prestiti a famiglie e imprese ammontano, nello stesso mese, a 1.283 miliardi di euro, con un aumento dello 0,9% su base annua, registrando un incremento analogo a quello di agosto. Secondo gli ultimi disponibili di luglio, in particolare, si conferma la crescita del mercato dei mutui (+2,4% su base annua) e dei prestiti alle famiglie in generale (+2,5%), mentre i prestiti alle imprese segnano il passo (-0,4%). Quanto alla raccolta, l’Abi precisa che ad agosto 2019 quella da clientela del totale delle banche in Italia, rappresentata dai depositi a clientela residente e dalle obbligazioni è salita del 5,2% rispetto ad un anno prima a 1.802,5 miliardi di euro (+4,2% il mese precedente a 1.560 miliardi). In particolare una decisa crescita si registra per i depositi (+6,6%) mentre le obbligazioni continuano a diminuire (-3,3% a circa 242 miliardi di euro).

I prestiti bancari sono ancora in aumento, grazie soprattutto al buon andamento dei mutui e dei finanziamenti alle famiglie. Ad agosto i prestiti a famiglie e imprese ammontano, nello stesso mese, a 1.283 miliardi di euro, con un aumento dello 0,9% su base annua, registrando un incremento analogo a quello di agosto. Secondo gli ultimi disponibili di luglio, in particolare, si conferma la crescita del mercato dei mutui (+2,4% su base annua) e dei prestiti alle famiglie in generale (+2,5%), mentre i prestiti alle imprese segnano il passo (-0,4%). Quanto alla raccolta, l’Abi precisa che ad agosto 2019 quella da clientela del totale delle banche in Italia, rappresentata dai depositi a clientela residente e dalle obbligazioni è salita del 5,2% rispetto ad un anno prima a 1.802,5 miliardi di euro (+4,2% il mese precedente a 1.560 miliardi). In particolare una decisa crescita si registra per i depositi (+6,6%) mentre le obbligazioni continuano a diminuire (-3,3% a circa 242 miliardi di euro).

Le sofferenze bancarie, al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dagli istituti di credito con proprie risorse, a luglio 2019 sono risultate pari a 32,1 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto ai 31,8 miliardi di giugno, ma in calo rispetto ai 40,1 miliardi di luglio 2018 (-8 miliardi pari a -20,1%) e ai 66,5 miliardi di luglio 2017 (-34,4 miliardi pari a -51,8%). Lo rileva il rapporto mensile dell’Abi. La riduzione, precisa l’associazione bancaria, è di quasi 57 miliardi (pari a -63,9%) se si considera il livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette e impieghi totali si è invece attestato all’1,84% (2,32% a luglio 2018, 3,86% a luglio 2017 e 4,89% a novembre 2015).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/17/banche-abi-tassi-ancora-giu-ai-nuovi-minimi-storici_149b4249-5fd8-4295-8cb3-049ae3d0c950.html

Bce: Abi, regole ostacolano credito Pmi

“La trasmissione della politica monetaria accomodante sulle imprese e sulle famiglie, attraverso il canale del credito” può “oggi trovare ostacoli in misure regolamentari che, pur nel condivisibile obiettivo di aumentare la stabilità del settore bancario, riducono fortemente la capacità di erogare credito soprattutto alle imprese di più piccole dimensioni e che maggiormente soffrono nelle fasi di ciclo economico negativo”. E’ quanto si legge nella lettera inviata dai vertici Abi al presidente della Bce Mario Draghi in vista delle decisioni del consiglio direttivo dove chiedono anche “la necessità che la prosecuzione di una politica monetaria altamente accomodante sia accompagnata da misure che ne mitighino gli effetti negativi sulla redditività delle banche, quali, ad esempio, un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve detenute presso la Banca Centrale”.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/11/bce-abi-regole-ostacolano-credito-pmi_902dae9b-2a0b-4d94-bb87-b71e84ffa561.html

Banche: Ue dà ragione a Italia su Fitd

Non ci fu ‘aiuto di Stato’ nei fondi concessi dal Fondo Interbancario (Fitd) alla Popolare di Bari per il salvataggio di Tercas nel 2014 e bocciato dall’Antitrust Ue all’epoca. Il tribunale Ue accogliendo il ricorso dell’Italia e della Bari (sostenuto dalla Banca d’Italia) ha così annullato la decisione della Commissione Ue “che non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo di sostegno del Fitd (dove assisteva al consiglio un rappresentante di Bankitalia ndr) fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane”. Il Fitd, scrivono i giudici, ha agito in modo autonomo al momento dell’adozione dell’intervento a favore di Tercas e la Commissione non ha dimostrato “il coinvolgimento delle autorità pubbliche italiane nell’adozione della misura in questione”.

“Grande soddisfazione” dell’Abi per la decisione del Tribunale Ue che ha escluso l “aiuto di Stato” nel salvataggio del Fitd di Tercas del 2014. Ora, affermano il presidente Patuelli e il dg Sabatini, la “Commissione Europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle “quattro banche” e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fitd che “trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie”.

Fonte: ANSA – http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/03/19/bancheue-da-ragione-a-italia-su-fitd_88835636-f141-427a-887b-f643631dde2e.html

Abi, a luglio calo sofferenze a 40mld

Nuovo calo delle sofferenze bancarie nette a luglio, che si dimezzano dal picco toccato nella crisi a fine 2015. Secondo il rapporto Abi sono scese a 40,1 miliardi di euro, in riduzione di oltre 2,6 miliardi rispetto ai 42,8 miliardi del mese precedente. L’Abi nota come rispetto al livello massimo raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 48,7 miliardi (-54,8%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto al 2,32% a luglio 2018 (era 4,89% a fine 2016).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/09/18/abi-a-luglio-calo-sofferenze-a-40mld_4133ae28-7026-4e56-b38c-e6755e671d00.html

Banche: Abi, sofferenze -50 mld in 2018

Nel prossimo triennio lo stock di sofferenze bancarie si ridurrà di circa il 40% rispetto alla fine 2017. E’ la previsione contenuta nel rapporto Afo dell’Abi.
Il calo dovrebbe essere particolarmente marcato quest’anno, intorno ai 50 miliardi, anche per l’attesa di ingenti cessioni di sofferenze. Tra 2019 e 2020 il volume delle cartolarizzazioni delle sofferenze dovrebbe invece ridursi, collocandosi su una media annua di 25 miliardi. La riduzione sarebbe diffusa tra tutte le categorie, ma particolarmente intensa per le imprese (-46% nel triennio).

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/07/28/banche-abi-sofferenze-50-mld-in-2018_e7e60e10-1cee-4208-ac74-f42ad7f69e8f.html

Patuelli, per Italia più Ue o Sudamerica

La “scelta strategica” dell’Italia deve essere di “partecipare maggiormente all’Unione Europea” con un “maggior impegno nelle responsabilità comuni” altrimenti la nostra economia “potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani”. Lo afferma il presidente Abi Antonio Patuelli nel suo intervento all’assemblea dell’associazione. Patuelli ha ricordato come in Argentina “il tasso di sconto abbia raggiunto il 40% e con la lira italiana negli anni 80 il tasso di sconto fu anche del 19%”.

Le banche italiane “proseguono i grandi sforzi e progressi” per la ripresa e l’opera di riduzione dei crediti deteriorati, passati in due anni da 200 a 135 miliardi ma “ogni aumento dello spread impatta su Stato, banche, imprese e famiglie rallentando la ripresa”, afferma Antonio Patuelli.

Fonte: ANSA  –  http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/07/10/patuelli-per-italia-piu-ue-o-sudamerica_7b774906-557f-4307-85a4-212407b2d8aa.html