“Stiamo sperimentando un periodo particolare per il commercio globale, con crescita mondiale sincronizzata”. Lo ha detto questa mattina Jean-Michel Six, chief economist Emea di S&P Global Ratings, puntualizzando che “nell’Eurozona per la prima volta la ripresa si estenderà ovunque allargandosi a tutti gli Stati membri, a differenza di quanto accaduto in passato. È senza dubbio un fatto positivo”. Per l’Italia S&P ha previsto una crescita dell’1,6% nel 2017 e dell’1,5% nel 2018. Il programma Industria 4.0 per l’agenzia americana è molto positivo, si vderanno gli effetti nei prossimi anni.
Per quanto riguarda la Germania, ci sono incertezza politiche ma l’esperto ricorda che si tratta di una parte del processo democratico, come accaduto in passato. “Continuiamo a vedere condizioni di finanziamento favorevoli nell’Eurozona”, ha commentato Jean-Michel Six. Secondo l’esperto, “non siamo in un momento di inasprimento della politica monetaria, operato solo dalla Fed e non dalle altre Banche centrali”. L’analista prevede quindi che “le condizioni continueranno a rimanere favorevoli nel prossimo futuro” nell’Eurozona. Quanto al costo del denaro, S&P, in linea con quanto ha detto nelle scorse ore Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, “si aspetta rialzi dei tassi di interesse” da parte della Bce ” nella seconda metà del 2019″.
L’agenzia americana di rating si è espressa nelle scorse ore anche sugli istituti di credito in un report intitolato “Le banche italiane continueranno a guarire nel 2018”. “Crediamo che le banche italiane faranno progressi nel rafforzamento delle loro performance operative nel 2018 in seguito al miglioramento delle condizioni economiche. Tuttavia, le ancora elevate esposizioni non performanti (non performing loans, o Npl) e le debolezze strutturali continueranno a impedire loro di generare rendimenti soddisfacenti”. Secondo l’agenzia internazionale di rating, “le banche di piccole e medie dimensioni, in particolare, rimangono più esposte a improvvisi cambiamenti nelle condizioni economiche e nella fiducia del mercato”.
Per S&P la riduzione degli stock di Npl è scesa dal 17% del 2017 al 13% nel 2019. L’agenzia di rating ritiene comunque che gli istituti di credito “appaiono più sani ora di quanto lo siano stati negli ultimi anni. Il merito creditizio del settore privato è migliorato e gli sforzi delle banche per riparare i loro bilanci sono stati ripagati, tant’è che ora ci aspettiamo un ritorno a una moderata redditività nel 2018”. Le banche hanno rafforzato il loro capitale e aumentato le riserve per perdite su crediti, riducendo le esposizioni non performanti e tagliando i costi. L’intervento del governo a sostegno delle istituzioni in difficoltà ha poi “contribuito a preservare la stabilità” e a “ripristinare la fiducia del mercato”. Fattori che hanno tutti contribuito alla ripresa, “che ci aspettiamo essere ulteriormente sostenuta dall’espansione economica in Italia”.
S&P stima che, a fine 2017 “le banche avessero ancora 275 miliardi di esposizioni non performanti, pari a circa il 17% dei prestiti alla clientela, di cui la metà coperta da accantonamenti”. Uno dei problemi ancora da risolvere è la frammentazione del sistema.
Fonte: Milano Finanza – https://www.milanofinanza.it/news/s-p-la-ripresa-ue-e-compatta-l-italia-cresce-dell-1-6-201801171153289430